Zoff ci crede ancora: siamo i più in forma di Guglielmo Buccheri

Zoff ci crede ancora: siamo i più in formaQ | LfULTIMA FATICA DELTECNICO, ALLE PRESE CON LA SFIDA Di LECCE E IL RINNOVAMENTO DELLA SQUADRA Zoff ci crede ancora: siamo i più in forma «Enel2002 sarà sempre grande Lazio» analisi Guglielmo Buccheri ROMA «P; ECCATO che il sipario 'calerà domenica prossi�ma». Zoff si alza, un sorri�so e Formelle ripiomba nel silen�zio di bocche cucite per ordine del gran capo. Per scambiare due chiacchiere e bussare alla porta di Superdino, il condottiero biancoceleste dà numeri da capogiro: se la volata tricolore avesse preso inizio l'B di gennaio scorso, ventiquattr'ore dopo l'arrivederci di Eriksson, la Lazio sarebbe la più bella del reame, con due lunghez�ze sulla Signora e ben otto su Fabio Capello. «Siamo l'ultima del terzetto, ma le speranze di centra�re il grande traguardo, di conqui�starci lo spareggio con la Roma, esistono. A noi la sfida conclusiva più impegnativa, sul campo di un Lecce in cerca del visto salvezza. Ci crediamo, la squadra è in salu�te e il morale è alto». Quarantotto punti in venti partite, due sole sconfitte, a Milano e Bologna, e un calendario come unico colpe�vole là, a frenare propositi di soipasso. «Domenica si chiude, peccato. Andremo in campo sen�za pensare ai risultati di Roma o Torino, se andrà male ci riprovere�mo la prossima stagione, dove, statene certi, sarà ancora grande Lazio». Avrebbe voluto allungare la stagione di altri 90, 180, 270 minuti, sfruttare un gruppo che non sembra risentire del gran caldo; vorrebbe tornare indietro di 28 anni, a quel 20 maggio del 73 quando si presentarono in tre a giocarsi ali ultimo respiro. Il Mnan primo della classe, con un punto su Juventus e Lazio affian�cate nella piazza d'onore, conob�be la fatai Verona; la Lazio usc�sconfitta dal San Paolo e Cuccureddu, a 3' dalla fine, regalò il titolo ai bianconeri, corsari al�l'Olimpico davanti alla Roma. Zoff brindò al primo titolo della sua carriera. «La differenza era che allora giocavamo tutte e tre fuori casa», sorride Zoff. Cragnotti è alle prese con il bilancio e i tempi di Piazza Affari a dettame le strategie d�rafforzamento; Ve�ron è corteggiato, illuso, ma alla fine lasciato al destino di una Passaportopoli che domani lo ve�drà sfilare davanti alla commissio�ne disciplinare della giustizia sportiva. La minaccia è una pesan�te squalifica, almeno due stagio�ni, ma il fantasista sudamericano affila già le armi. Il procuratore dell'argentino ha fatto sapere che, davanti a una sospensione, Veron si rivolgerà al tribunale ordinario nelle vesti di un lavoratore impe�dito nella sua professione, con la conyinzione che niente e nessuno jotrebbero dargli torto. La clausoa compromissoria, che è costata alla Juventus e a Davids 50 milio�ni a testa, potrebbe essere vanifi�cata da una cessione del giocatore in Inghilterra, al Manchester, o in Spagna, Real o Barcellona, dove il giocatore si presenterebbe assolto da una sentenza della magistratu�ra ordinaria, un precedente che potrebbe tornare utile anche per gli altri grandi accusati sull'altare dei passaporti falsi. «Non ho niente da rispondere», sussurra Zoff, messo d�fronte all'ipotesi di mettersi da parte, di tornare dietro una scrivania, nel�l'ipotesi che anche il gran capo Cragnotti andasse incontrò alla sentenza della commissione disci�plinare. Tradotto: Superdino non ne vuole più sapere di gettare fischietto e scarpini nell'armadiet�to. «Da allenatore ho vissuto un'al�tra stagione ancor più significati�va di questa. E' successo quando con la Juventus riuscimmo a vin�cere Coppa Italia e Coppa Uefa». Formello si avvicina all'ultimo atto nella quiete di un silenzio stampa imposto dall'alto. Cra�gnotti è impegnato a ricucire il rapporto con Nedved. Il centro�campista ha firmato ieri un con�tratto che lo lega alla Lazio fino al 2006 per 7 miliardi a stagione (ne prendeva 4,7), ma la trattativa con la Juve va avanti e può andare a buon termine. «Pensiamo a Lecce. Vincere per dare un senso alle nostre speranze», tuona Zoff. Veron, Ne�dved e Salas hanno le valige pron�te, Superdino pensa alla costruzio�ne d�una nuova Lazio più italia�na. «Non temo ridimensionamen�ti», sbatte la porta in faccia il tecnico a chi gli prospetta un quadro d�smobilitazione. Se non fosse statò per quel tiro-beffa dell'interista Dalmat sul neutro di Bari, quando la sfida stava andando in archivio, la balbettante Lazio di inizio stagione s�preparerebbe all'ultimo assalto con una sola lunghezza d�ritardo dai Capello-boys. «Guardiamo avanti», saluta Zoff. Nedved firma per 7 miliardi mentre va avanti la trattativa con la Juve. In partenza anche Salas e Veron, ma SuperDino non teme ridimensionamenti Dino Zoff tra presente e futuro: guida l'ultimo assalto allo scudetto e si prepara a gestire il prossimo anno una Lazio In forte rinnovamento