Sullo scudo stellare Bush divide l'Europa

Sullo scudo stellare Bush divide l'EuropaSullo scudo stellare Bush divide l'Europa Italia, Gran Bretagna e Spagna a favore, Cbirac e Schroeder no Maurizio Mollnari inviato a BRUXELLES Il progetto americano di difesa antimissile ha compiuto un pas�so avanti al vertice della Nato grazie al consenso manifestato da sei Paesi Italia inclusa ed un George Bush rassicurato ha indicato agli alleati le prossime mete: nuovo allargamento ad Est nel 2002 ed aumento «sag�gio» delle spese militari. SEI PAESI PER LO SCUDO. Il consiglio atlantico è iniziato in un'atmosfera tesa, dovuta alle contrapposizioni delle scorse settimane fra Usa e alleati sulla difesa antimissile. Ma il giro di tavolo di opinioni fra i Dician�nove leader ha rasserenato il clima. Nessun Paese si è oppo�sto alla continuazione delle con�sultazioni con gli Usa e sei si sono detti apertamente a favo�re dello Scudo per proteggersi contro il rischio di missili lan�ciati dagli «Stati terroristi». «Spagna, Italia, Ungheria e Polo�nia sono pronti a sostenere il progetto» ha rivelato una fonte della delegazione Usa. Il quinto è la Repubblica Ceca di Vaclav Havel, il sesto la Gran Bretagna di Tony Blair. Il team di Bush ha annotato nero su bianco le dichiarazioni di sostegno. In prima fila c'è l'Est ex comuni�sta. Per il polacco Aleksander Kwasniewski «la proposta di Bush è logica e coraggiosa», per Havel «ci accompagna nel nuo�vo mondo». Fra gli occidentali spiccano per sostegno Aznar e Berlusconi, Blair è l'abile regi�sta defilato. «La visione di Bush potrebbe diventare un progetto comune» sono le parole del premier italiano, che ha garanti�to il suo appoggio parlando a braccio. Il canadese Jean Chretien, già acerrimo nemico dello Scudo, ora dice di avere una «mente aperta». Nessuno si di�ce del tutto contrario ma le critiche più severe arrivano dal francese Jacques Chirac e dal�l'olandese Wim Kok. Per en�trambi il trattato Abm del 1972 che impedisce la difesa anti�missile totale non può essere azzerato come chiede Bush, bisogna salvarlo. «L'Abm è un pilastro del disarmo, non si può toccare» sono state le parole di Chirac. Berlino è d'accordo ma Gerhard Schroeder ha smussa�to i toni. Alla fine Bush è raggiante, sente di aver passato l'esame di Bruxelles: «C'è un consenso vasto, sono ottimi�sta». In serata va a gustare i prelibati dolci di «Mary Chocolatier», si lascia andare e fa i nomi di quelli che considera i suoi «migliori amici»: Blair ed Aznar, i leader moderati del�l'Europa del dopo-Guerra Fred�da. Per approfondire il rappor�to con Berlusconi ci sarà tem�po: dopo la conclusione del G8 Bush passerà due notti a Roma. NUOVO ALLARGAMENTO DEL�LA NATO NEL 2002. «Lavoria�mo assieme per un'Europa uni�ta in pace e sicurezza» dice Bush, invitando i partner ad aprire le porte ad altri candida�ti. Nessuno si oppone sebbene tutti sappiano che Mosca è contraria, soprattutto all'entra�ta dei Paesi Baltici. L'accordo c'è e lo annuncia il Segretario Generale della Nato, George Robertson: «L'opzione zero nuo�ve ammissioni è superata, ci allargheremo ancora». D'ora in poi potraimo aspirare ad essere ammessi i dieci Paesi che lo hanno chiesto: Albania, Bulga�ria, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Romania, Slovac�chia e Croazia. L'appuntamen�to è per il prossimo vertice della Nato, a Praga nel 2002. Con il discorso di domani a Varsavia George Bush suggellerà la nasci�ta della «Nuova Europa». AUMENTO DELLE SPESE MILI�TARI. Bush proietta'la Nato verso una nuova dimensione strategica e chiede agli alleati di aumentare le risorse per la difesa. «La tendenza al declino nei bilanci della difesa dei Paesi Nato deve essere invertita chiede il presidente e quando spenderemo dovremo farlo sag�giamente». E' la richiesta di porre fine all'annosa rivalità fra le industrie degli armamen�ti: «Basta discussioni fra acqui�sti europei o americani, saran�no acquisti transatlantici, indùstrie nordamericane ed euro�pee devono collaborare per pro�durre i sistemi più avanzati ai costi più bassi». MACEDONIA. La guerriglia al�banese contro il governo di Skopije è la crisi in cima al�l'agenda. «Non invieremo trup�pe, la soluzione sarà politica» assicura Bush. Oggi Lord Rober�tson vola in Macedonia per sostenere il nuovo governo di coalizione, creato per risponde�re alle istanze della minoranza albanese. PARACADUTE E UN FUNERALE. Proteste inferiori alle attese davanti al quartiere generale della Nato. Greenpeace ha lan�ciato un paracadutista con la scritta «Stop alle Guerre Stella�ri», poi finito agli arresti. Poche centinaia di manifestanti con cartelli con su scritto «Bush Wanted» sono stati tenuti a debita distanza dal corteo presi�denziale, che ha dovuto tutta�via ritardare di qualche minuto il programma a causa di un imprevisto funerale incrociato lungo il tragitto.