Rinforzi ai guerriglieri in Macedonia

Rinforzi ai guerriglieri in Macedonia Si dimette «per ragioni morali» il capo di Stato Maggiore: troppe perdite tra i militari di Skopje Rinforzi ai guerriglieri in Macedonia Salta la tregua, il Presidente annulla il viaggio a Strasburgo Ingrit�Badurina ZAGABRIA La ripresa dei combattimenti, ieri pomeriggio, sembra aver definitiva�mente compromesso la tregua tra le forze macedoni e i guerriglieri dell'Uck durata meno di 24 ore. Secon�do il portavoce del governo di Skopje 400 miliziani albanesi sono entrati durante la notte in Macedo�nia attraversando il confine jugosla�vo. L'arrivo dei «rinforzi», più volte annunciato da quando è stata sman�tellata la guerriglia albanese nella Serbia del Sud, confermerebbe l'in�tenzione di proseguire con gli scon�tri. Le violenze sono riesplose sulle alture di Tetovo, presso i villaggi di Gajre, Vejce, Lisec e Sipkovica. Una prima violazione del cessate-il-fuo�co è accaduta nella stessa zona la notte scorsa, quando un gruppo di ribelli aveva attaccato una pattu�glia della polizia, ferendo nove agen�ti. «Si è trattato di un deprecabile incidente. La pattuglia delle forze dell'ordine si è trovata casualmente di fronte a un gruppo di combatten�ti all'interno del villaggio di Odrin», ha dichiarato il comandante milita�re dell'Uck Gezim Ostreni. Per ragioni «morali» si è dimesso il capo di Stato Maggiore delle forze armate generale Andrevski, che ha denunciato «le continue vittime registrate tra le file dei militari impegnati nell'offensiva contro la guerriglia albanese». Un mese fa il generale era stato al centro di ima presunta storia di spionaggio: avrebbe fornito dettagli sulle operazioni militari a non megho precisate fonti americane che a loro volta avrebbero trsmesso i dati all'Uck. Andrevski, che aveva categoricamente smentito di essere impheato nella vicenda, è stato sostituito dal generale Petrovski, pensionato l'anno scorso ma tornato in funzione all'inizio degli scontri con i guerrigUeri. Il governo di Skopje ha adottato ieri il piano di pace presentato dal presidente macedone Boris Trajko�vski. Strutturato in cinque fasi, il progetto prevede il disarmo dei guerriglieri e l'amnistia per tutti quelli che non si sono macchiati di crimini di guerra, mentre verrebbe�ro isolati politicamente e militar�mente i capi della ribellione. L'offen�siva politica e diplomatica verrebbe appoggiata dai rappresentanti della comunità intemazionale con un ruolo particolare affidato alla Gran Bretagna per quanto riguarda il disarmo dell'Uck. Ma tra le propo�ste del Presidente per riportare il paese alla normalità nel giro di due mesi, non vi è alcuna modifica della struttura attuale dello Stato mace�done. Trajkovski, che oggi avrebbe dovuto presentare il suo piano di fronte al Parlamento europeo a Strasburgo, ha cancellato la visita a causa della ripresa delle ostilità. La situazione rimane drammatica per i 100 mila abitanti di Rumanovo che da una settimana vivono senz'acqua perché i guerrigheri al�banesi, che controllano la diga di Lipkovo, hanno interrotto l'eroga�zione alla città. Trajkovski avrebbe dovuto esporre oggi al Parlamento europeo il suo piano di pace approvato dal governo Un'immagine storica: il premier serbo Zoran Djindjlc seduto al tavolo di un caffè di Sarajevo con il ministro degli Esteri bosniaco Zlatko Lagumdzija. E' la prima visita a cos�alto livello di un leader di Belgrado dopo la guerra

Persone citate: Boris Trajko, Gezim Ostreni, Macedo, Petro, Trajkovski, Zlatko Lagumdzija

Luoghi citati: Belgrado, Gran Bretagna, Macedonia, Sarajevo, Serbia, Skopje, Strasburgo