«Pronti a bombardare Skopje»

«Pronti a bombardare Skopje» «Pronti a bombardare Skopje» Scade stamane l'ultimatum dei ribelli Ingrid Badurina ZAGABRIA «Colpiremo l'aeroporto, la raffi�neria, la sede del govemo, le stazioni di polizia e tutto quello che è alla portata dei nostri mortai da 120. Non ne abbiamo molti, ma sono efficaci». E' stato il comandante Hoxha, uno dei capi dei guerriglieri dell'Uck, a lanciare l'ultima�tum alle autorità macedoni. Se non verranno sospesi i bombar�damenti delle forze governati�ve contro i villaggi intomo a Kumanovo, controllati dai ribel�li albanesi, l'Uck comincerà al�l'alba di stamane ad attaccare la capitale Skopje. Asserragliati nel villaggio di Aracinovo, a otto chilometri dal centro di Skopje, i guerriglieri si dicono pronti a colpire i bersa�gli strategici della città. «Se il premier Georgjevski vuole vera�mente la pace, non ha che da chiamarci. Conosce benissimo il numero del nostro cellulare», ha detto Hoxha. Ma da Skopje rispondono che l'esercito ri�prenderà al più presto il villag�gio di Aracinovo. A prometterlo alla popolazione è stato il mini�stro degli Interni Ljubce Boskovski: ha annunciato che le forze militari si stanno preparando a lanciare la controffensiva per riprendere il controllo di questo sobborgo della capitale, vicino all'aeroporto intemazionale di Skopje. «Ad Aracinovo ci sono un migliaio di terroristi albane�si armati con pezzi di artiglieria pesante», ha detto il ministro. E la televisione macedone ha fat�to vedere alcune immagini di un mezzo blindato dei guerri�glieri dell'Uck stazionato nel centro del villaggio. I militari hanno accerchiato il paese da cui nelle ultime 24 ore sono scappati più di 10 mila profughi albanesi che si sono rifugiati nel vicino Kosovo. Se�condo l'alto commissariato per i profughi sono oramai 30 mila i profughi albanesi che hanno attraversato il confine kosovaro da quando è scoppiato il conflitto. Le loro condizioni so�no disperate, dicono i responsabili delle organizzazioni umani�tarie. Arrivano sfiniti, denutriti e disidratati dopo aver trascor�so settimane rinchiusi negli scantinati delle loro case. Continuano a fuggire anche gli abitanti dei villaggi intorno a Kumanovo, zona martellata dagli elicotteri e dai carri arma�ti delle forze macedoni. Anche ieri l'esercito ha bombardato senza tregua Slupcane e Lipkovo, tuttora occupati dai ribelli. Le truppe governative stanno cercando di riprendere il con�trollo della diga in mano ai guerrigUeri albanesi che hanno chiuso le condutture idriche che portano a Kumanovo. Da cinque giorni più di 100 mila abitanti di questa città sono infatti senz'acqua. Malgrado l'impiego di ingenti mezzi mili�tari i miliziani dell'Uck conti�nuano a resistere. Ieri il ministe�ro della Difesa di Skopje ha reso noto che un soldato è stato ucciso e altri tre sono rimasi feriti. Il capo dei guerriglieri ha chiesto ancora una volta che i rappresentanti dell'Uck vengano ammessi alle trattative sul futuro della Macedonia. Ma il govemo di Skopje ha finora categoricamente rifiutato que�sta eventualità. Tuttavia il pre�sidente macedone Boris Trajkovski ha presentato un piano di pace che promette l'amnistia per tutti i ribelli che deporran�no le armi, a condizione che non si siano macchiati di crimi�ni di guerra. Il presidente ha invitato inoltre tutti i partiti politici al dialogo per trovare una soluzione accettabile per macedoni e albanesi, per uscire dàlia grave crisi che attanaglia il Paese. Il piano di Trajkovski ha ottenuto il pieno appoggio del responsabile per la pohtica este�ra e la sicurezza dell'Unione Europea, Xavier Solana, che ha invitato il govemo macedone ad astenersi dall'uso della for�za. Da parte loro i guerriglieri dell'Uck hano offerto un cessa�te il fuoco che permetterebbe l'inizio delle trattative. Ma Skopje sembra volere prima di tutto portare a termine l'azione militare. «La prima fase del nostro piano è realizzata. Abbia�mo accerchiato tutti i villaggi in mano ai terroristi dallo scor�so 3 maggio. Abbiamo fatto saltare in aria alcuni dei loro più grandi depositi di armi. La seconda fase è ripulire i paesi dai terroristi», ha dichiarato il portavoce dell'esercito. Ma il confronto armato rischia di dila�gare in una vera guerra. «Se non la smetteranno di radere al suolo le case degli albanesi, all'alba attaccheremo Skopje», ha tagliato corto il comandante Hoxha. L'Uck dispone di mezzi pesanti ad Aracinovo, villaggio a otto chilometri dalia capitale Il governo replica: «Riprenderemo il controllo» ^ V f J \ \ SERBIA \ jMontenegrJ g| (/ Un soldato macedone spara contro le postazioni dei ribelli albanesi in un sobborgo della capitale, la situazione strategica dei regolari si è rapidamente deteriorata sotto l'urto degli uomini dell'Uck

Persone citate: Boris Trajko, Hoxha, Ingrid Badurina, Trajkovski, Xavier Solana