Nella Quercia sì profila una vittoria di IKAlema

Nella Quercia s�profila una vittoria di IKAlema Nella Quercia s�profila una vittoria di IKAlema ROMA Parrebbe spuntarla, anche questa volta, nel suo partito. Massimo D'Alema. L'ipotesi di eleggere a luglio il nuovo segretario (leggasi Piero Fassino) in un'assemblea congressuale sta prendendo pie�de. Anche perché il fronte degli avversari del presidente della Quercia non sembra troppo com�patto. Ulivisti, sinistra e area Salvi sono fermi sulle loro posizioni: voghono il congresso in autunno. Enrico Morando, coordinatore del�la cosiddetta corrente «liberal», lo ha ripetuto anche ieri: niente scherzi, pastette e giochetti ai ver�tici, piuttosto una discussione ve�ra e senza rete. E l'ex ministro del Lavoro Salvi è apparso altrettanto deteraiinato. Ha spiegato che la candidatura di Fassino «viene pre�sentata ancora ima volta come espressione di un unanimismo bu�rocratico e non di un confronto sui contenuti». Ma è sul fronte dei veltroniani che, negli ultimi tem�pi, si erano avvertiti degli scric�chiolii. In questi giorni gli «orfani» del segretario Ds non si sono sottratti alla trattativa con l'altro fronte. Molteplici i colloqui con Fassino. I veltroniani soffrono il fatto di non avere ima candidatura di peso da contrapporre a quella avanzata da D'Alema. Avevano sperato in Cof�ferati. Per un momento si erano anche illusi che il segretario della Cgil potesse abbandonare il sinda�cato in mezzo al guado, prima della scadenza del suo mandato. Ma adesso hanno capito che cos�non sarò e nelle loro file c'è un certo sbandamento. Tant'è che nei giorni scorsi alcuni di loro (Pietro Polena, per esempio) non hanno escluso la possibilità di arrivare, alla fine, dopo tante liti e tanti alterchi, a una mozione comime con D'Alema. Perciò l'altro ieri i veltroniani sembravano essersi acconciati al fatto che fosse inevitabile seguire il percorso delineato dal presiden�te della Quercia: assemblea con�gressuale a luglio per eleggere il segretario. L'indomani appariva�no però meno propensi a seguire questo iter e più motivati a dar battaglia. Battagha che, per i vari Polena e Mussi, è difficile, giacché il loro leader non è più al Botteghi�no, ma al Campidoglio e, comun�que, non appare troppo orientato a dare del filo da torcere a D'Ale�ma. Scherzando, qualche giorno fa, prima di lasciare la segreteria, Veltroni aveva detto ai suoi: «Vabbè, ogni tanto, poi, chiamatemi per parlare di pohtica». Un modo elegante di defilarsi, sebbene in queste trattative frenetiche che stanno tenendo D'Alema e Fassi�no per raggiungere i loro obiettivi, alla fine, è stato coinvolto anche lui. Ma sarà oggi un giorno impor�tante, per i Ds. Oggi si capirà se i veltroniani, come hanno lasciato intendere nelle ultime ore, hanno deciso di tenere duro comunque (nell'ultima riunione dei reggenti, quando avrebbero potuto spinge�re sull'acceleratore, perché, a cau�sa di qualche assenza, i sostenitori del congresso in autunno erano in maggioranza, non lo hanno fatto). O se aveva ragione D'Alema, quan�do, all'inizio della battagha all'in�terno della Quercia, aveva prono�sticato: «Io vado avanti e vedrete che loro mi chiederanno una tre�gua». Ciò nonostante la giornata di oggi difficilmente sarà risolutiva. Ieri, a tarda sera, lo scenario più probabile era questo: un nuovo rinvio. Nel senso che, certificata la spaccatura in comitato di reggen�za, i diessini decideranno di riman�dare ogni decisione sull'assem�blea congressuale alla direzione, anticipandone i tempi (era previ�sta per il 25 di questo mese). A meno che D'Alema oggi non deci�da di soprassedere e di rinunciare alla sua idea. Il che, stando all'an�damento frenetico di questi ultimi giorni di trattativa nella Quercia, appare, allo stato, un'ipotesi non troppo realistica. [m. t. m.] L'opposizione interna è divisa e alla fine anche i veltroniani potrebbero accettare l'elezione a luglio del nuovo segretario

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