«Per me, doppia sfida» di Gigi Padovani

«Per me, doppia sfida» LE DUE UNICHE DONNE NELL'ESECUTIVO DEL CAVALIERE «Per me, doppia sfida» Prestigiacomo, mamma-ministro intervista Gigi Padovani inviato A ROMA SARA' un governo poco ro�sa, stando alle statistiche, visto che il record spetta a D'Alema (aveva sei ministre, contro le quattro di Amato), ma Berlusconi almeno un pri�mato lo strappa: la gravidanza ministeriale, prima nella sto�ria della Repubblica. Stefania Prestigiacomo, parlamentare siciliana al terzo mandato no�nostante i 35 anni, già nomina�ta (ferragosto del '96) «Miss Parlamento» da Enzo Mirigliani, patron della kermesse na�zionale, è diventata ministro delle Pari opportunità al quar�to mese di attesa. Si appresta a prendere il posto che fu un'invenzione della sinistra, con la Finocchiaro, la Balbo e la Bellillo, chiede di non esse�re chiamata «ministra» e an�nuncia: «Il mio dicastero non sarà soltanto per le donne, ma in favore delle persone debo�li». E' sposata con un notaio conosciuto dieci anni fa. Ange�lo Bellucci, 42 anni, che è pure coordinatore provinciale di Forza Italia. Il lieto evento è atteso per novembre: «Il bim�bo avrà bisogno soprattutto della mamma», dice con un sorriso. E siamo sicuri che il presidente del Consiglio saprà capirla. Onorevole Prestigiacomo, come farà a conciliare il ruolo di mamma in attesa e di ministro? «E' una doppia sfida: spero che la mia gravidanza sia di incorag�giamento per tutte le donne che affrontano un lavoro gravoso. E' un privilegio mettere al mon�do un bambino e quindi conside�ro questo davvero un momento magico». Adesso sta bene? «Come per tantissime donne, i primi mesi di gravidanza sono stati delicati e richiedono sacri�fici. Ho dovuto fare una campa�gna elettorale da casa, per tele�fono, utilizzando le strutture di Forza Italia a Siracusa: gli elet�tori hanno capito, poiché sono stata parlamentare della mia città per sette anni e mi hanno riconfermato la loro fiducia». Non ha avuto problemi con il partito, credo, visto che lo dirige suo marito... «Condividiamo l'impegno politi�co, mi considero fortunata per questo: lui mi capisce. Siamo però entrati in Forza Italia per strade diverse, lui come profes�sionista e io come presidente dei giovani imprenditori». Una «miss Parlamento» non farà arrabbiare le fem�ministe? «Non so, mi sono ritrovata que�sto titolo da voi giornalisti, che non mi gratifica né mi offende». Ricordo che al Palalido di Milano, in campagna eletto�rale, lei e Maria Teresa Armosino annunciaste ima «valanga rosa» nel centro�destra: in realtà, due mini�stre non sono poche? «Aspettate la squadra comple�ta, tra i sottosegretari ci saran�no molte donne. Non mi pare che la sinistra abbia protestato perché Rosi Bindi e la Jervolino furono sostituite da un uomo: la riduzione dei ministeri ha aumentato la competitività e gh uomini spesso vincono». Capisco che non è forse il momento per parlare di aborto, ma lei è la prima donna del centrodestra ad occupare questo posto. A sinistra si teme un ritorno al passato. «Ci mancherebbe. Guardi, non voghe mettere in discussione le scelte individuah deUa dorma. L'argomento però non deve es�sere tabù: va discussa la prima parte della legge, quella sulla pre�venzione, che non è stata appli-. cata». Come vuole essere chia�mata? «Trovo che "ministra" non suoni molto be�ne, francamente lascio la libertà di scelta. "Signora mini�stro" mi sembra la cosa più equili�brata». Lei è sicilia�na. Tra poco si vota per la Regione, ma non sono sta�te varate le nuove norme per inserire le «quote» femminili nelle Uste. Lei ha già presentato un disegno di legge per aumentare le presenza ro�sa in pohtica: come si muo�verà? «AUe donne non piace essere considerate una minoranza da tutelare, perché non lo siamo. Ma una percentuale femminUe in Parlamento del 9 per cento è patologia. Perciò qualcosa si deve fare. Vogliamo arrivare aUa modifica dell'articolo 51 della Costituzione, sulle assem�blee elettive: in SiciUa si è persa un'occasione, potevano fare una legge elettorale diversa con valore costituzionale». Quali sono le prime cose che farà da ministro? «Non è il momento ancora per enunciare un programma. Dico soltanto che Pari opportunità vuol dire attenuare le differen�ze tra universo maschUe e fem�minile, ma anche combattere le inuguaglianze sociali: sarà un'azione per le categorie più deboU, non solo un ministero deUe donne». Stefania Prestigdelle Pari oppo«Dovrò cLa leggeNon è inindividudiscussa «Dovrò conciliare i due ruoli La legge sull'aborto? Non è in discussione la scelta individuale, ma va discussa la prevenzione» • .' Stefania Prestigiacomo, 35 anni, è diventata ministro delle Pari opportunità al quarto mese di attesa

Luoghi citati: Milano, Roma, Siracusa