Il premier ha fretto, oggi il primo Consiglio di Ugo Magri

Il premier ha fretto, oggi il primo Consiglio Il premier ha fretto, oggi il primo Consiglio Veloce passaggio di consegne, poi la nomina dei viceministri Ugo Magri ROMA Niente fanfare, che il cerimonia�le non prevede, quando Silvio Berlusconi busserà verso l'ora d�pranzo a Palazzo Chigi per lo scambio delle consegne. Lui e il premier uscente Giuliano Amato si sono già intrattenuti ieri a colloquio per ima mezz'ora ab�bondante, perciò oggi basteranno pochi convenevoli e una stretta di mano. Poi, senza neppure il tempo di far benedire il Palazzo (contrariamente a quanto aveva annunciato in campagna elettora�le), il Cavaliere si tufferà nei preparativi del primo ConsigUo dei ministri, convocato nel pome�riggio. All'ordine del giomo c'è il de�creto che aumenta da 12 a 14 il numero dei dicasteri, su cui Berlu�sconi ha ottenuto un disco verde dal Capo dello Stato. Maurizio Gasparri e Girolamo Sirchia po�tranno cos�sedere anche loro al tavolo di governo come titolari, rispettivamente, di Comunicazio�ni e Sanità. Secondo tema in discussione è la nomina dei sotto�segretari: accoghendo l'invito d�Ciampi a ridurne la pletora, sa�ranno ima cinquantina in tutto compresi i vice-ministri che, vai la pena notare, sono sottosegreta�ri al pari degli altri, eccezion fatta per il rango onorifico di cui posso�no fregiarsi. Berlusconi s'è portato ieri la lista dei nomi a Macherio, da dove ha telefonato per disporre qualche ultimo ritocco. Spera di chiudere la pratica con il giura�mento di vice-ministri e sottose�gretari stasera stessa a Palazzo Chigi, altrimenti a malincuore rinvierà tutto a domani. Un po' Berlusconi ha fretta di dedicarsi ai preparativi del vertice Nato che si tiene mercoled�a Bruxel�les, un po' ne ha abbastanza di candidati, nomine e poltrone. Per licenziare la lista dei mini�stri, sabato notte, è andato a letto alle tre meno venti. «Abbiamo finito, ora dormirò tranquillo», ha detto prima di congedarsi da Gianni Letta, Paolo Bonaiuti, Franco Frattini, Claudio Scajola e Beppe Pisanu. La vulgata raccon�ta che ad uno ad uno li ha pure abbracciati e ciasamo di loro (ma qui le testimonianze sono discor�di) ha abbracciato tutti gli altri. Ieri mattina, al telefono con Rocco Buttighone, Berlusconi non ha nascosto un certo compia�cimento per «quel puzzle quasi insolubile che sono riuscito a indovinare». La squadra di gover�no lo appaga ma, ha ammesso in camera caritatis, «c'è qualche ridondanza» provocata dagli equi�libri di partito. L'impresa più semplice è stata quella alla vigilia considerata più ardua: il nodo del Viminale. Davanti a un'insalata di pesce annaffiata con acqua minerale, Berlusconi ha deciso che Franco Frattini era troppo importante per privarsene man�dandolo a dirigere il ministero dell'Interno. Perciò l'ha nomina�to titolare della Funzione pubbli�ca con delega ai servizi segreti. Frattini ne è rimasto soddisfatto. «Ho 44 anni», ha confidato agli amici, «e parecchio tempo davan�ti a me. L'importante ora è resta�re accanto al capo del governo». Al Viminale è andato, secondo le previsioni, Claudio Scajola. Pie�tro Lunardi, che rischiava di ve�dersi sottrarre le Infrastrutture dalla retrocessione di Scajola, se n'è rallegrato. Più complesso risolvere il caso di Beppe Pisanu e di Enrico La Loggia. Il Cavaliere aveva sento�re che i suoi piani per collocare Giuliano Urbani alla presidenza della Rai si sarebbero scontrati con qualche ostacolo. Per cui già sabato mattina, previdente, ave�va chiamato il professore di ritor�no dall'America per metterlo sul chi vive: «Guarda che potrei farti ministro...». Scartati Interni e Pubblica istruzione, sgraditi a Urbani, restavano solo �Beni culturali, dove Berlusconi pensa�va di piazzare i due ex capigrup�po. Nel pomeriggio ha avvertito entrambi di tenersi pronti a nuo�ve destinazioni. E quando a sera i presidenti di Camera e Senato gli hanno confermato che Urbani alla Rai non sarebbe stato abba�stanza super partes, in quanto deputato di Forza Italia, il Cava�liere ha tagliato corto: un ministe�ro senza portafoglio a La Loggia, un altro a Pisanu. Al primo ha detto che il suo ruolo alle Regioni sarebbe stato decisivo e insostituibile per bilan�ciare i «nordisti» (leggi: Bossi). La Loggia, gran signore, ha apprezza�to. «Ho avuto ottime deleghe», confidava ieri mattina al conter�raneo Gianfranco Miccichè. Con Pisanu, il Cavaliere ha usato la stessa captatio benevolentiae. «Voglio che tu mi rappresenti Forza Italia in ConsigUo d�gabi�netto», ha esordito, «cos�come Fin�vi rappresenta An, Bossi la Lega e Buttighone il Biancofiore. Sono tutti senza portafogho come te...». Pisanu, senza cedere alle lusinghe: «Ma in che consiste questa Verifica del program�ma?». E Berlusconi: «Tu sei l'uni�co che può fare un cazziatone agli altri ministri senza che loro possa�no offendersi». A forza di insiste�re, anche il cerbero Pisanu è crollato. «Il ruolo è davvero im�portante. E io non potevo dirgli sempre d�no», ha confessato poi. La lunga notte del Cavaliere per risolvere gli ultimi problemi I sottosegretari saranno solo una cinquantina

Luoghi citati: America, La Loggia, Macherio, Roma