Così «Officina» ha preparato il programma in undici mesi di Gigi Padovani

Cos�«Officina» ha preparato il programma in undici mesi Cos�«Officina» ha preparato il programma in undici mesi Gigi Padovani L9 AGENDA di lavoro dei primi sei mesi del govemo Berlusco�ni è già pronta: progetti di riforma, leggi-delega al Parlamento, decreti da emanare nei primi Consigh dei ministri. Si trova tutto nel grande ardhivio informatizzato di una villa milanese immersa nel verde a due passi dal Castello Sforzesco, un tem�po residenza privata del Cavahere, quindi direzione della Fininvest, Ora in via Rovani ha sede Officina, il centro studi della Casa delle libertà, il pensatoio che dal giugno del 2000 sta elaborando il programma di govemo del centrodestra. A coordinarlo, il leader d�Forza Italia ha chiamato uno dei suoi più fidi collaboratori, l'ex sacerdote bellunese Aldo Brancher, per molti anni in Fininvest come braccio destro d�Gonfalonieri (nel '93 fu anche coinvolto in Mani Pulite, le inchieste sulle tangenti a De Loren�zo). Brancher è un uomo molto riser�vato: oggi vìve a Bardolino, nel vero�nese, e viene considerato l'artefice dell'accordo tra Polo e Lega/essendo stata amico e confidente sia di Bossi sia di Berlusconi. A 58 anni è entrato per la prima volta sulla scena polìtica ufficiale come deputato (eletto a Vero�na), dopo aver guidato la fondazione di via Rovani come segretario e coor�dinatore. Spiega l'onorevole Bran�cher: «Ci siamo riuniti per undici mesi, nel nostro centro studi, con la preoccupazione d�radunare �migliori tecnici di ciascuna area politica». Sono cos�nati dodici dossier, quanti sono i «ministri d�serie A» che stamat�tina il Cavahere presenterà a Ciampi. Presidente della Fondazione di vìa Rovani è un avvocato cinquantenne di Mestre, Sandro Trevisanato: fu sottosegretariod�Tremonti nelgoverno Berlusconi ('94), deputato di Forza Italia fino al '96, poi non s�è più candidato ma dovrebbe tomare al govemo come viceministro. Vicepresi�dente è il senatore leghista Roberto Castelli, forse da domani ministro della Giustizia. I suoi ricordi d�quelle riunioni interminabili del lunedì, con inizio al mattino e conclusione nel tardo pomeriggio, sono molto caldi: «In Officina racconta Castelli sono )assati tanti esperti, tecnici di valore, io dato il mio contributo ma ho imparato tantissimo. E' stato un lavo�ro serio e approfondito, che ora sta dando i suoi frutti. Non si sono fatti programmi d�govemo cogenti, ma si sono prodotti �documenti che i leader della Casa delle libertà hanno utilizza�to per scrivere il piano di lavoro: da domani potremo applicarlo». Il trio Brancher-Castelh-Trevisanata ha lavorato a stretto contatto con tutti �leader del centrodestra e soprattutto con un gruppo di «haficionados» di via Rovani: «Siamo diventa�ti amici in queste lunghe riunioni spiega il senatore Castelli e quindi sarà davvero difficile litigare una volta al govemo». In pratica, aggiun�ge l'avvocato Trevisanato, «il settanta-ottanta per cento dei ministri e dei sottosegretari che lavoreranno con Berlusconi è passato da Officina*. Alcuni nomi di esperti sono rimasti «top secret», altri come il dirigente dell'Ibm Lucio Stanca, l'ingegner Pietro Lunardi, l'avvocato Romano Vac�carella fanno ormai parte dello staff che in vario modo collaborerà col premier. Quanto ai pohtici, oltre ad alcuni incontri ai quah hanno parteci�pato anche Bossi e Berlusconi (que�st'ultimo soltanto con gh esperti della società di consulenza intemazionali), è ruotato intomo soprattutto a Giulio Tremonti e Giuliano Urbani. Ma per Forza Italia si sono visti quasi tutti, da Frattini al governatore lombardo Formigoni a Marcello Pera, dall'eco�nomista Antonio Marzano al cuneese Raffaele Costa, fino a Tomassini (per la Sanità), Vegas (Finanze), Cicchitto. Per la Lega, via Rovani è diventata una specie di «scuola quadri»: oltre a Roberto Maroni, sono passati Gian�carlo Giorgelti, Alessandro Gè, Fiorel�lo Provera, Francesca Martini, Gio�vanna Blandii Clerici. Per An si sono visti Ignazio La Russa, Altero Matteoli, il senatore Beppe Valditara, l'econo�mista Mario Baldassani, Ugo Marti�nat. Plenipotenziari per il Biancofio�re, Francesco D'Ononio e Bruno Tabacci. Undici mesi di riunioni organizza�te, con metodo rigoroso, come raccon�ta Trevisanato: «Si affrontava un problema, in incontri d�12-20 perso�ne, poi ciascun partito scriveva una relazione finale che la volta dopo veniva portata ad una sintesi unita�ria». Le polemiche non sono mancate. come quando si doveva affrontare il progetto sullapoliziaregionale, oppu�re nel vertice di settembre dell'anno scorso, sulla «devolution». Acqua passata. L'agenda è pronta. La Tremonti-bis è già scritta, come il decreto d�azzeramento della tassa sulle successioni e sulle donazioni, il blocco dei cicli scolastici, la leggeobiettivo sulle opere pubbliche (le famose «cartine» presentate in studio da Vespa, che per altro furono antici�pate in un convegno a Mogliano Veneto, organizzato dalla Fondazione già a febbraio). Ora per Brancher fr soci resta un problema: devono portare tutte le carte dagli uffici milanesi di via Rova�ni a Roma, in una sede già individua�ta vicino a Montecitorio. E eoa. Offici�na potrà continuare ad essere il «think thanfc» del centrodestra, ma direttamente a disposizione d�Palaz�zo Chigi. Nella sede di via Rovani a Milano il gruppo coordinato da Brancher, Castelli e Trevisanato Aldo Brancher, neodeputato di Forza Italia, ostatoli coordinatore di «Officina», Invia Rovani a Milano

Luoghi citati: Bardolino, Milano, Mogliano Veneto, Roma