«L'assassino muoia in prigione»

«L'assassino muoia in prigione» LA RAttBIA DEI PARENTI «TROPPE BUGIE SU QUELLA POVERA RAGAZZA»: «L'assassino muoia in prigione» Lo zio: prima opoi uscirà e in paese lo impiccheranno colloquio inviato ad ARCE ^^UELLA nostra Serena, KJBpovera bambina... Ades^B^so siamo qui che aspet�tiamo di sapere. Ascoltiamo tutti i tg. Hanno appena detto che forse c'è un ferma�to. Voi sapete niente? Ma poi, che importa... Tanto si sa come vanno a finire que�ste cose. Uno ammazza e gli danno la seminfermità di mente. Cos�lo liberano. In Italia è tutto uno schifo. Ma se lo liberano, quell'assassi�no, e torna qui ad Arce, lo impiccano. E fanno bene». Lo zio Mario è dritto sulla porta di casa Mollicone. Fer�ma implacabile i giornalisti prima che arrivino al campa�nello. Gentile, ma dolente. Un animo piagato dal dolore. Per arrivare sulla soglia della casa dove vivevano Serena e suo padre Gugliel�mo, infatti, nel centro stori�co di Arce, a un certo punto la strada diventa un budello e si deve lasciare la macchi�na. Sono dieci gradoni in pietra. A salirli, si è trafitti dalle occhiate ostili della gente. «Giornalisti, eh...... Il pri�mo approccio dello zio Mario non è dei più incoraggianti. «Ho letto e sentito cose incre�dibili. C'è chi ha scritto che Serena aveva una doppia vita. Figurarsi, una ragazza cos�solare. Avete insinuato di un amante segreto. Chi ha accusato il fidanzato, che è un bravissimo ragazzo. Addi�rittura qualcuno ha scritto del coinvolgimento di uno zio... Roba da far accapponare la pelle». E cos�dicendo fa vedere la pelle d'oca al brac�cio. «Ve lo dico serenamente. Siete tutti sciacalli». I giornalisti, però, sono utili. Portano notizie. E Arce vive in uno stato di spasmodi�ca attesa da giorni. E' quasi una psicosi. In piazza e sul corso ci sono gli striscioni che invocano la pena di morte. Allo stesso tempo nes�suno si fa illusioni. Anzi, quasi come una liberazione, attendono di sapere il nome dell'assassino della porta ac�canto. Finirà almeno lo stra�zio dell'attesa e del sospetto. Alla fine, lo sfogo dello zio Mario, mentre sbarra la scali�nata a braccia larghe, non salva niente e nessuno. «An�che la magistratura mi fa schifo. Sono passati tanti giorni e ancora non abbiamo un corpo da piangere. Non sappiamo quando si potran�no tenere i funerali». Ieri mattina, s'è sparsa come il vento la notizia che una svolta era nell'aria. Ma l'amarezza di Mario prevale su tutto. «Avete visto quello di Genova che ha ucciso la madre e dopo un anno è già libero? O quei tre delinquen�ti che hanno ucciso una povera vecchia a Sora e già stanno in circolazione? Io questa storia della infermità di mente non riesco ad accet�tarla. Ma come sarebbe a dire: uno prima è normale, poi diventa pazzo giusto il tempo di uccidere, e poi torna normale? E questo ba�sta per evitare un processo? Ve l'ho detto: qui la gente è choccata da quello che è successo a mia nipote Sere�na. Se quello lo liberano e se lo trovano a passeggio, lo impiccano. E fanno bene». [fra.gri.l «Se lo prendono? Poco importa tanto diranno che è pazzo e lo libereranno» Mario, lo zio di Serena

Persone citate: Ades, Mollicone

Luoghi citati: Arce, Genova, Italia, Sora