Da una cellula la fabbrica di sangue e vene di Daniela Daniele

Da una cellula la fabbrica di sangue e vene Da una cellula la fabbrica di sangue e vene Una scoperta italiana può rivoluzionare le cure di ischemie e infarti Daniela Daniele ROMA Scoperta una fonte da cui scatu�riscono sangue e vasi sangui�gni. L'hanno chiamata emoangioblasto, è una cellula dalla forma tondeggiante con un grande nucleo e porta nella sua microscopica realtà un'immen�sa speranza per la cura delle malattie cardiovascolari. L'hanno identificata il profes�sor Cesare Foschie, direttore del laboratorio di ematologia e oncologia dell'Istituto Superiore di Sanità e i suoi collaborato�ri, ed è il risultato di una ricerca compiuta in collabora�zione tra questi e la Thomas Jefferson University di Philadelphia, dove il professore ha un incarico. Il successo è firma�to dalla stessa équipe che, due anni fa, identificò la cellula madre del sangue. La rivoluzione della scoper�ta consiste nell'aver dimostra�to, per la prima volta al mondo, in un organismo adulto, l'esi�stenza di questa cellula dalla doppia funzione che si credeva presente soltanto nei primi sta�di dello sviluppo embrionale. «Detto in sintesi commenta lo studioso -, è stato compiuto un importante passo avanti nella scoperta della gerarchia delle staminali adulte». Un passo che va nella direzione della ricerca di quella cellula, madre di tutte le cellule, capace di generare ogni tipo di tessuto e organo. G i embrioni, com'è noto, ne sono ricchi, ma l'esi�stenza di queste cellule-sorgen�te nell'organismo adulto è per ora soltanto un'ipotesi di lavo�ro. Per questo motivo, la scoper�ta dell'emoangioblasto è cos�importante. «È la prima volta spiega Peschle che nell'indivi�duo adulto vengono individua�te cellule staminali che mostra�no questa doppia capacità com�binata». Sono cellule quasi del tutto indifferenziate, molto si�mili a quelle embrionali. Sono state trovare nel cordone ombe�licale, nel sangue, nel midollo osseo di adulti e la loro capaci�tà di dare origine a tessuti di tipo diverso, pur facendo parte di un organismo adulto, troncherebbe ogni diatriba sull'uso ai fini di ricerca delle cellule embrionali. «Certo continua Peschle bisognerà riuscire a farle am�plificare in vitro, a farle replica�re. Poi sarà possibile immette�re il prodotto della replicazio�ne nei punti in cui è necessario, per esempio, allo scopo di gene�rare nuovi vasi sanguigni». Di pari passo, però, deve andare la tecnica chirurgica per ade�guarsi alle nuove esigenze. «Questo è certo conferma Peschle -•. non basta sapere quali cose si devono immettere nell'organismo da curare, ma anche come collocarle nel luo�go giusto. Sia chiaro, non si tratta di una soluzione che sta dietro l'angolo... Per il momen�to, stiamo conducendo esperi�menti sui topi. Occorrerà anco�ra molto tempo prima di passa�re alla sperimentazione sull'uo�mo. Ma se si pensa che soltanto due anni fa abbiamo trovato la cellula sorgente del sangue... beh, c'è da dire che la velocità dei progressi in questo campo ha qualcosa di molto confortan�te. E, sì, anche impressionan�te». La meta dichiarata è una: riuscire a trovare, nell'organi�smo adulto, la cellida totipoten�te, quella dalla quale sia possi�bile far crescere tessuti e orga�ni di qualsiasi genere. La scoperta dell'emoangio�blasto promette di avere rica�dute importanti nel trattamen�to di alcune malattie cardiova�scolari. «Le ceillule capaci di rigenerare sia il sangue sia i vasi sanguigni ipotizza lo scienziato potrebbero essere importanti dal punto di vista terapeutico, dato che aprireb�bero la strada alla possibilità di curare le forme di ischemia che colpiscono gli arti e il cervello». Si potrebbe, insom�ma, ripristinare il normale af�flusso del sangue verso cuore e cervello con la «rinascita» del tessuto dei vasi sanguigni dan�neggiati, oppure stimolando la crescita di nuovi vasi. Peschle conduce le sue ricer�che con entusiasmo e ottimi�smo. Atteggiamento che, assi�cura, si basa sull'osservazione di dati reali, per esempio sull'aver dimostrato la capacità dell'emoangioblasto di genera�re anche altri tessuti, come quello muscolare. Se le ricer�che, da poco avviate sui topi, daranno buoni esiti, non si esclude che in futuro si possa utilizzare questa cellula per riparare anche un cuore dan�neggiato. Speranze per milioni di malati. Ma, per ora, soltanto un affascinante viaggio alla ricerca delle sorgenti della vi�ta. Si chiama «emoangioblasto» Ora la sfida è riuscire a farla replicare per rigenerare gli organi Da una ricerca la scoperta di una fonte da cui scaturiscono sangue e vasi sanguigni: è I emoangioblasto

Persone citate: Peschle, Thomas Jefferson

Luoghi citati: Roma