«Votate Blair, è un po' Lady Thatcher»
«Votate Blair, è un po' Lady Thatcher» «Votate Blair, è un po' Lady Thatcher» Il premier incassa l'appoggio dei giornali «borghesi» reportage Paolo Passarinl corrispondente da LONDRA TONY Blair ha già fatto il nuovo govemo. Non sarà molto diverso dall'attuale, pochissime bocciature, molte conferme, qualche rotazione, soprattutto per consentire la nomina di un duro come mini�stro contro il crimine. Certo, non c'è nulla di ufficiale, ma le notizie che riempiono già le pagine dei giornali con i nomi della nuova squadra di Blair escono da Downing Street e da Millbank, la sede del New Labour. L�l'euforia è palpabi�le; la vittoria, la prima doppia vittoria consecuti�va nella storia del partito, forse anche il trionfo nella for�ma di una slavina di seggi, è a portata di mano. Mancano so�lo 48 ore alla notifi�ca dei risultati. Gli attivisti caricano e scaricano gli ultimi pacchi di «Ambizio�ni per la Gran Breta�gna», il manifesto elettorale del parti�to, che promette, en�tro i prossimi cin�que anni, quel mi�glioramento dei ser�vizi pubblici manca�to nei primi .quat�tro. Non sanno nep�pure loro se credere oppure no alla pro�messa, perché an�che per loro, come per quasi tutti gli inglesi, Blair rima�ne un mistero. Chi diavolo è davvero l'uomo che ha rifon�dato velocemente il partito, lo ha con�dotto a una travol�gente vittoria nel '97 e ora verrà ricon�fermato premier su�gli scudi di una lar�ga maggioranza? Nessuno ha ancora capito cosa pensi vera�mente, cosa abbia dentro, a parte un'ambizione manifesta�ta precocemente e il bisogno di piacere a tutti. Blair appare ovvio e nello stesso tempo inafferrabile, come un quadro di Johannes Vermeer. Viene da pensare che tanti inglesi si apprestino a votarlo non per�ché lo amino, ma proprio nella speranza di risolvere il mistero con un supplemento di cinque anni. Da tempo tutti i sondaggi, dall'ICM al Mori e al Nop, non lasciano dubbi su chi sarà il vincitore, anche se resta un notevole margine di incertezza sulle proporzioni della vitto�ria. Si va da un vantaggio del Labour sui Tory dell' 110Zo a uno del 230Zo. Vale a dire che, in termini parlamentari, il nuovo govemo potrebbe avere una maggioranza che parte dai 50 seggi e arriva ai 200 (cioè oltre «Fate scopp gli abbondantissimi 179 attua�li). Ce ne stanno di cose tra i denti di questa forchetta. Ci sta un govemo forte e uno debole; un crollo conservatore oppure un'incoraggiante ripre�sa; quindi la cacciata e la riconferma del contestato Wil�liam Ha^ue; e ci sta il sorgere o meno di una terza forza di peso, quei liberaldemocratici che i sondaggi danno in ripresa e che sperano di fare del male ai conservatori con gli scambi del «voto tattico», attraendo nello stesso tempo voti di labu�risti insoddisfatti. E' per que�sto che Charles Kennedy, il rilassato e sottovalutato capo dei lib-dem, ha voluto un mani�festo elettorale tassa-e-spendi, a sinistra di quello laburista. C'è chi dice che per capire sua campagna elettorale. E la trovata dell'«uomo di Bedpan» contiene un'altra verità. In queste elezioni hanno contato i «bread and butter issues», cioè la questioni econo�miche, mentre i cosiddetti «so�cial issues», le questioni di valore, non hanno contato qua�si niente. Non ci sono stati scontri a sfondo religioso, né isterismi sulla criminalità. L'assalto conservatore sulla svendita della patria al superstato europeo è finito contro un muro. E perfino sulla que�stione della multietnicità, do�ve i conservatori erano partiti all'attacco, tutto è tornato al silenzio, per nazionale senso di responsabilità, dopo gli inci�denti razziali di Oldham di due settimane fa, generati da uni paio di gruppi di estrema de�stra. Conta la sanità, conta l'educazione, i due campi su cui Blair deve riuscire a conqui�stare un altro soggetto impor�tante, le «pram-pusher», le spingi-carrozzine, le mamme giovani, tutte salute e futuro dei bambini. E' questo, come quello dei trasporti e dei servi�zi pubblici in generale, il terre�no sul quale Blair ha promesso di impegnarsi, riconoscendo di aver ottenuto risultati fin qui deludenti. Gh inglesi, una vol�ta fieri dei loro servizi pubbli�ci, cominciano a non poterne più degli ospedali sporchi, del�le scuole scadenti, dei treni che deragliano pur andando piano, devastati dalla cura Thatcher ma non aggiustati dai quattro anni di Blair. Sta di fatto che quasi sicura�mente una grande maggioran�za degli inglesi voterà per la sua riconferma, in buona parte perché l'economia non sta an�dando male e un po' per assen�za di alternative. Ma non certo per amore. I moderati conside�rano Blair un uomo tutta imma�gine e poca spina; i radicali una specie di Thatcher travesti�ta, come l'ha presentato l'ulti�ma copertina dell'Economist, che però ha dato indicazione di voto a suo favore, come, più o meno con la stessa motivazio�ne, il Financial Times e perfino il Times di Rupert Murdoch. Chi è l'uomo che, con un dop�pio mandato, oscurerà, nella storia del Labour, Clement Attlee e James Callaghan? E' un politico che fondamentalmen�te ripete sempre un solo concet�to: coniugare euguaglianza ed efficienza. Amava chiamarla «terza via», ma poi si è reso conto che lo slogan non funzio�nava e non ne parla più. Blair, come dice il suo Inografo, «è il figlio socialista-cristiano di un conservatore ateo». Ha comin�ciato a definirsi socialista-cri�stiano da ragazzo, quando an�cora imitava disperatamente Mick Jagger nel complesso «Ugly Rumours» e conobbe l'unico pensatore che abbia contato per lui: né Karl Marx, né Karl Kautsky, ma un certo John Macmurray, oscuro precomunitariano degli Anni '30. E poi, come confermano tutti, Blair giovane era soprattutto un grande attore, un vero feli�ce talento. «Fate scoppiare questa bolla»; ma la massiccia campagna pubblicitaria dei conservatori non è valsa a debellare la «bolla» di Blair che cosa succederà domani bisogna prendere un treno ver�so Bedford dalla stazione di St. Pancras. Lì, in quell'area di pendolari abbastanza agiati ap�pena a Nord della Grande Lon�dra, chiamata il Bedpan, vi�vrebbe il protagonista di que�ste elezioni, r«uomo di Be�dpan», appunto. Sarebbe il suc�cessore delle «Worcester Women», le donne del Worcester, mezza età, classe media, me�dia Inghilterra, che vennero accreditate per la vittoria di Blair nel '97 e che venivano dopo «l'uomo di Basildon», il maschio specializzato dell'Es, sex alla base della riconferma di Margaret Thatcher. Sarà il grado di soddisfazione dell'«uo�mo di Bedpan» per i bassi tassi sui mutui a stabilire se Blair ha conquistato o meno i suburbi. Trovate di politologi, forse, ma è stato guarda caso dal Bedpan che Blair ha lanciato le «cinque promesse» fondamentali della In Gran Bretagna alla vigilia di una vittoria scontata l'unica incertezza è quale sarà la forbice con i conservatori Gli inglesi decisi a riconfermare un leader politico che non amano e resta un mistero, ma non ha rivali
Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra
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