«Germania, Italia e Fracia a rischio»

«Germania, Italia e Fracia a rischio» IL DIRETTORE DEL CEPS CRITICO NEI CONFRONTI DELLE DECISIONI DELL'ECOFIN «Germania, Italia e Fracia a rischio» Gros: la debolezza non si cura allentando il rigore intervista Paolo Bareni Ig ECOFIN? Mi ha un po' " deluso. Hanno deciso di B allargare i parametri va�lutazione dei bilanci pubblici per quest'anno? E perché non l'hanno fatto anche l'anno pas�sato? La situazione non era poi cos�tanto differente». Daniel Gros, economista e direttore del Ceps (Center for European Policy Studies), è molto critico nei confronti dei govemi di Euro�landia. «Da im lato quella presa ieri era una decisione annuncia�ta spiega dall'altro, però, rappresenta un segnale di gran�de debolezza». Tanto in un gior�no in cui sprofonda ad un nuo�vo minimo. Una decisione che era me�glio evitare, insomma? «Bisognava farlo anche l'altro anno, quando l'economia anda�va megho, e invece non si è fatto. Adesso si utilizzano gli stabilizzatori solo come scusa, per lasciare lievitare i deficit». Ovviamente questa decisio�ne discende da una conside�razione: che la zona euro sia più a rischio di quanto si potesse prevedere. Solbes ha dichiarato che 'la frenata è più forte del pre�visto. «Si, ma proprio per questo. Anche l'anno scorso, quando la crescita era più forte del previ�sto, la Commissione molto timi�damente ha chiesto di fare un po' di più, di migliorare il risana�mento. Poi, in realtà, quasi tutti gli stati membri sono rimasti un poco sotto gli obiettivi che si erano dati. Per cui il rapporto deficit/Pil è peggiorato un po' per tutti». Quali sono i punti di debo�lezza dell'economia euro�pea, oggi? E poi, lei condivi�de questo giudizio sulla fre�nata? «Si, la frenata è indubbia, è in atto. Per il momento si concen�tra nel settore manifatturiero dove il fenomeno è più visibile. Ma quello che preoccupa di più è che si sta estendendo anche al consumo, e non se ne capisce il perché». Ci possono essere delle spiegazioni di tipo psicolo�gico? «Non si può dire. Che la frenata avrebbe colpito l'export della Germania ce lo aspettavamo, e vista la caduta degh investimen�ti negh Stati Uniti sapevamo che avrebbe pesato in particola�re il comparto deUe manifattu�re. I consumi invece restano un rebus». Oltre alla Germania, che ha già rivisto abbondante�mente le sue stime di cre�scita, ci sono altri paesi a rischio? «Beh, c'è l'Italia. Anche non c'era da aspettarsi molto». Altri? «No, per il resto il problema dell'Europa è la Germania. E la Francia. Del resto siamo in una fase in cui le sorprese si susse�guono fino al punto da non essere più tali e far nascere invece il sospetto che ci trovia�mo di fronte ad una debolezza strutturale dell'Europa». E come si può rimediare? «Con riforme strutturali che non ci sono...». Che non si vogliono fare? «E soprattutto adesso che l'eco�nomia frena tutti diranno che non si possono fare, mentre l'anno passato quando le cose andavano megho tutti ovvia�mente dicevano che non ce n'era bisogno». Ai paesi con un maggior indebitamento, dunque an�che all'Italia, l'Ecofin co�munque ha nuovamente raccomandato rigore... «Per il momento sono solo paro�le. E poi, pensiamo alla lettera di richiamo mandata nei mesi scorai all'Irlanda colpevole di non rispettare le raccomanda�zioni di BruxeUes, come dobbia�mo leggerla oggi?». Prodi, ancora lunedì, soste�neva che con l'avvento del�l'euro i meccanismi di con�trollo sui bilanci dei 12 sono diventati particolar�mente efficaci. «No, non ha funzionato. O meplio: ha funzionato il limite imposto dal trattato di Maastri�cht, poi con l'avvio dell'euro la sorveglianza sulle politiche dei singoli paesi non ha funziohato per nulla, troppo soft. Come se tutti si fossero convinti che non ce n'era più bisogno». Un altro tema del dibatti�to: tagliare le tasse e taglia�re le spese. Si possono fare entrambe le cose? «Le tasse, alla fine dei conti, non servono altro che a coprire le spese. Quindi se si vuole avere maggiori margini di ma�novra sul fronte deUe tasse è inevitabile, prima, intervenire sul fronte deUe spese. Altra strada non c'è». Vista questa situazione co�sa si aspetta dal nuovo governo di centro-destra che sta per insediarsi? «Soprattutto molti annunci. Mi aspetto qualche novità in parti�colare edl'inizio e poi, come dicono gh americani, si procla�merà la vittoria e subito dopo si batterà in ritirata». «Dopo tante sorprese il sospetto è che ci troviamo di fronte ad una difficoltà strutturale dell'Europa Servono riforme» ECONOMIE IN CRISI UAMIA PILI0 trimestre INFLAZIONE Maggio 2001 PROD. INDUSTRIALE Marzo 2001 *2,3«*y +1,4%; DISOCCUPAZIONE Aprile 2001 9,3"*! ITALIA PILI" trimestre INFIAZIONE Maggio 2001 +2.3%^ PROD. INDUSTRIALE Marzo 2001 DISOCCUPAZIONE Gennaio 2001 FRANCIA PIL r trimestre INFLAZIONE Aprile 2001 PROD. INDUSTRIALE Marzo 2001 DISOCCUPAZIONE Marzo 2001 .^t^v^^y^-^^^-m'.itmt'.J^mitKWi

Persone citate: Daniel Gros, Gros, Paolo Bareni, Prodi