C'è più «etica» allo sportello

C'è più «etica» allo sportello SOLIDARIETÀ" Conti speciali, convenzioni con associazioni, enti «noprofit» e volontariato e qualche fondo di investimento controllato da appositi comitati di esperti C'è più «etica» allo sportello SI fa presto a dire «etico». Già, perché quando si ragio�na di soldi, rispanni e inve�stimenti i più ai diritti preferi�scono iprq/ìtti. Questo significa che, nonostante movimenti e: iniziative varie, l'etica «doc» negli affari scarseggia? No, non proprio: diciamo piuttosto che non sfonda. Nel nostro paese, ad esempio i fondi di investi�mento e le iniziative bancarie che si possono fregiare di que�sta etichetta si possono contare sulle dita di una mano. E' vero che dalle fondazioni bancarie (grande azioniste di tutti i prin�cipali istituti di credito del pae�se) arrivano moltissime risorse, ma questa è un'altra storia. Per il resto si segnalano solo alcuni gruppi che propongono ai pro�pri clienti alcune formule parti�colari di conti corrente ed una sola banca popolare «etica» a tutti gli effetti promossa dalle organizzazioni dell'associazio�nismo e del volontariato. QUANTO RENDI Comunque è bene già in par�tenza spazzare via un pregiudi�zio, ovvero che investire in società che potremmo definire «buone» può far rendere meno i nostri investimenti. Basta scor�rere le classifiche redatte dalla Kinder Lydenberg Domini (KLD Corp), la più importante società Usa di «social ratings» e si scopre (vedi grafico a destra) che il suo «Domini 400 Social Index» lo scorso aprile è salito del 6,62 per cento mentre lo Standard SPoor's 500 ha fatto solo poco di più: il 7,77 per cento. Cancellando l'ultima an�nata (-18,3% l'SDMOO e-13,010Zo l'S&PSOO) gli investimenti etici tengono testa o addirittura battono quelli del principale indice borsistico Usa. Questo vale sia sui 5 anni (16,5596 contro 15,59yo) sia sui 10 (16,320A con�tro ^^"/è). BUONI E CATTIVI Ma chi sono i «buoni» e chi sono i «cattivi»? Senza entrare trop�po nei dettagli, bisogna dire che per guadagnarsi l'etichetta di «etico» una società deve assolve�re ad una serie di requisiti: rispettare i diritti sindacali, non discriminare i propri dipen�denti per ragioni sessuali o razziah, bandire dalle proprie produzioni lo sfruttamento di minori, rispettare l'ambiente e altro ancora. Banditi da qualsia�si portafoglio etico che si rispet�ti titoli di società che realizzano una parte rilevante del loro giro d'affari o del loro utile grazie alla produzione o alla commer�cializzazione di armi, tabacchi, alcolici o comunque di prodotti lesivi della dignità umana e della salute. Ovviamente esclu�se dalle scelte di investimento anche società che realizzano impianti ad energia nucleare e, in materia di titoli di Stato, i bond di paesi dove è presente un regime oppressivo o che sono coinvolti in azioni militari condotte senza l'avallo delle organizzazioni sovrannazionali. Bisogna dire che più o meno tutte le principali corporation Usa rispettano parametri di que�sto tipo tant'è che nella «Top 10» della KLD compaiono socie�tà come Microsoft, Intel, Aol Time Warner, Sbc-Communication, Verizon, Johnson SJohn�son, Coca Cola e American Inter�national Group. Tutto facile? Non proprio. Lo scorso febbra�io, ad esempio, la KLD ha rimos�so dal proprio paniere un colos�so mondiale della distribuzione come Wal-Mart, accusata di rifornirsi presso aziende del�l'Estremo oriente (Cina, Bangla�desh e Myanmar) che non rispet�tavano i diritti sindacali, impo�nevano condizioni di lavoro inu�mane ai loro dipendenti e sfrut�tavano minori. Sorte analoga era toccata nel 1997 alla Nike. NBL MONDO Se in Italia là Banca Etica ha dovuto attendere la primavera del 1999 per aprire (a Padova) il suo primo sportello nel resto del mondo sono tante le iniziati�ve che incrociano finanza e dimensione sociale: dalla Grameen Bank del Bangladesh alle europee Abs (Svizzera), Oekobank (Germania) e Triodos Bk (Qlanda). La Grameen, che que�st'anno compie la bellezza di 25 anni, è il più grande istituto alternativo del mondo e il quin�to del Bangladesh con 2000 miliardi di raccolta e 1500 di impieghi a favore di 2 milioni di nullatenenti sparsi in 34mila villaggi del paese. IN ITALIA Nel nostro paese le prime inizia�tive in ambito etico risalgono alla fine degli anni Settanta con la costituzione di una serie di MAG (Mutua-Auto-Gestione,) ovvero cooperative finanziarie che orientavano le loro attività a favore, di progetti con ima forte connotazione, sociale, am�bientalista, a favore del lavoro, della cultura e della cooperazio�ne con i paesi in via di sviluppo. E' della fine del '94 invece la costituzione dell'Associazione «Verso la banca etica» che l'an�no successivo si trasforma in cooperativa. Raccolti ben 12,5 miliardi di capitale sociale a metà del 1998 nasce la banca. Tra i soci fondatori Acli, Agesci, Arci, Gruppo Abele, Amnesty, Emergoncy, la Caritas, la rivi�sta Nigrizia, Legambiente, Lipu e WWF, le Suore missionarie della consolata, tre banche po�polari (Emilia Romagna, Mila�no e Levante), una fondazione bancaria (Cassa di Padova) e una banca privata (Salente). Oggi i soci sono in tutto 15.727, la rete degli sportelli si sta poco alla volta ampUando, il capitale sociale ha superato quota 19,7 imbardi, la raccolta a raggiunto quota 175 miliardi di lire, 752 gli affidamenti per un totale di finanziamenti pari a 106 miliar�di. I BIG IN CAMPO Banca etica, però, ovviamente resta un nano in un mercato dominato dai giganti. Che però, almeno in Italia, a loro volta qualcosa stanno a loro volta facendo. Tutti i principali grup�pi bancari nazionali, da IntesaBci a Unicredit al Sanpaolo Imi vanno fieri delle loro iniziative «etiche». A. fare da apripista il gruppo Sanpaolo che fin dal 1997 ha introdotto in Italia i primi fondi di investimento eti�ci, due prodotti obbligazionari ed uno azionario distribuiti da Sanpaolo Imi Asset manage�ment. Si tratta di «Obbligaziona�rio etico», un fondo che investe in obbligazioni dell'area euro (513 milioni di euro raccolti al 31.12.2000) e che consente di destinare una cedola di importo variabile a 17 enti convenziona�ti; «Obbligazionario estero eti�co» (28 milioni di euro di raccol�ta), che investe una parte impor�tante del proprio portafoglio in titoli di enti non governativi come Bei, Bers, Banca Mondia�le, African Development, ecc. che hanno una funzione social�mente utile; e infine «Azionario etico intemazionale». Quest'ul�timo fondo, che ha un portafoglio particolarmente ricco ( 1.184 milioni di euro di raccol�ta a fine 2000), regola i propri investimenti utihzzando i ratin�gs «di eticità» elaborati dalla società americana KLD (Kinder Lyndenberg Domini Corp.) che tiene costantemente monitora�te le principali società di capita�li del mondo. A sovrintendere su questo, ma anche sugli altri due fondi, il Sanpaolo ha istitui�to un Comitato etico presieduto dal Cardinale Ersilio Tonini. I CONTI CORRENTI IntesaBci, leader italiano nel settore del credito, è molto attiva sul fronte dei conti cor�renti. Presenta infatti diverse formule: due iniziative di solida�rietà, per contribuire alle inizia�tive delle Venerabile Arciconfratemita della Misericordia di Empoli oppure ad un progetto denominato «Non più da soli»; «Conto Menorah», per finanzia�re progetti curati da prestigiose comunità ebraiche; «Conto noi e voi», per aiutare Unicef, Tele�fono Azzurro, Aire, Movimento Volontariato Italiano e Caritas Italiana; e infine «Conto Giro�tondo», per sostenere le iniziati�ve promosse da Lega italiana fibrosi cistica. Lega italiana per la lotta contro i tumori e Asso�ciazione italiana studio malfor�mazioni. Sia aprendo un norma�le conto presso le banche della rete IntesaBci oppure sottoscri�vendo uno dei conti specifici è possibile destinare una quota di interessi ai vari progetti. La rete Cariplo propone poi un suo particolare «Conto etico» 0 cui scopo è destinare risorse ad una serie di organizzazioni di utilità sociale, mentre per quanto ri�guarda l'Ambroveneto bisogna segnalare il «Progetto Insieme» promosso assieme a Tg5, Corrie�re della Sera e Comunità di Capodarco e i «bond etici» emes�si a favore dell'Opera dell'Im�macolata concezione di Padova. ARMI? NO GRAZIE Nelle scorse settimane ha fatto notizia la decisione presa da Unicredito Italiano di non finan�ziare più le esportazioni di ar�mi. Ma questo per la banca guidata da Francesco Cesarmi ed Alessandro Profumo non che l'ultimo impegno. Nel primo bilancio sociale ed ambientale presentato nei giorni scorsi da Unicredit sono tre gli impegni presi: 1 ) maggiori finanziamen�ti a favore della gestione am�bientale; 2) analisi e valutazio�ni dei rischi connessi alle attivi�tà produttive; 3) diffusione dell' informazione sulla gestione am�bientale e lo sviluppo sostenibi�le. Per quanto riguarda i prodot�ti nel «portafoglio» di Unicredit spiccano i «green bond» (il cui scopo è quello di favorire la diffusione della certificazione ambientale presso le imprese industriali), «Formula A» (un sistema di credito agevolato che prevede il finanziamento di progetti finalizzati alla certifi�cazione ambientale), e infine il fondo Global Environement 8Ethical gestito dalla controllata Pioneer Investraents che inve�ste in titoli azionari che garanti�scono rispetto dell'ambiente e di una serie di criteri etici. In sei mesi il GEE ha raccolto 30 miliardi di lire. Paolo Baroni C'è più «etica» allo sportello LE AZIONI «DOC» BENI DI INVESTIMÉNTO LE 10 MIGLIORI DEL OSI al 31/03/2001 Microsoft Corooration American International Group, Ine ( Intel Corporation C Merck a Co., Inc. AOL Time Warner, Inc. SBC Communications Inc. ' Venzon Communications Johnson Sr Jonhson Cisco Stotems. Ine, Cott'Cola Combaro Fonte: KLD-Social Investment Solution-Usa