«Mio papà era nella Filarmonica...»

«Mio papà era nella Filarmonica...» «Mio papà era nella Filarmonica...» La storia di Antonio che suonò il clarino ininterrottamente per ben 45 anni nella Banda di Madonna di Campagna IL corridoio che attraversa il mio alloggio racconta Maria Forte di Torino presenta all'inizio due piccole rientranze quasi per incorniciare la came�retta occupata da papà dopo la morte della mamma. Alle loro pareti alcune vecchie fotografie tengono desti alcuni cari ricordi. Una di queste ritrae la Banda Filarmonica Madonna di Campa�gna fondata nel 1910. Mio padre Antonio ne fece parte dal 1912 per 45 anni, suonando il clarino. Nella mia fanciullezza e prima giovinezza avvertii sempre più distintamente la sua grande pas�sione per la musica anche attra�verso i racconti della sua e della mia mamma. All'inizio gh strumenti erano acquistati con i risparmi di chi h usava. In seguito la banda, gra�zie al grande favore incontrato. ebbe un comitato finanziatore costituito da persone facoltose amanti della musica abitanti per lo più nel borgo ma anche in altre parti della città. Vennero poi le divise di cui tutti erano fieri, indossate nei concerti che si tenevano nel piazzale davanti alla chiesa (distrutta da imo dei bombardamenti dell'ultima guetra, poi ricostruita) in occa�sione della festa patronale e deUe grandi festività religiose e patriottiche. Questi concerti nel�la società di allora che godeva per cose molto semphci faceva�no accorrere numerosi grandi e piccini in festa attorno alla loro banda. Le prove settimanali av�venivano sotto la guida del mae�stro nel locale di una casa vec�chia perché le nuove costavano troppo. La festa di S. Cecilia protettrice della musica elettriz�zava anche me. Veniva spostata all'inizio di ottobre perché il 22 novembre aveva l'ostacolo della giomata troppo corta e del mal�tempo. Il comitato organizzato�re fissava un pranzo in un paese dell'Astigiano o deU'Albese, la banda preparava un concerto e cos�portava festa e novità fuori del proprio borgo. Mio padre, amando la musica, non poteva non essere sensibile ma piange�va raramente. Devo dire d'aver visto le lacrime nei suoi occhi tre sole volte: per la morte della sua mamma, per la morte della mia e per quella che chiamava un'indi�menticabile offesa alla banda. Alcuni anni dopo l'avvento del regime fascista si costitu�anche a Madonna di Campagna il grup�po rionale fascista che, se ben ricordo, aveva sede dov'è oggi il Commissariato di Polizia. L'Unione Filarmonica che, volen�do mantenersiindipendente, non partecipava alle sfilate del 28 ottobre, del 21 aprile e altre simili, era guardata con sospet�to. Dopo qualche ammonizione non recepita, venne fatta una spedizione punitiva nella sede delle riunioni e deUe prove, furo�no danneggiati molti strumenti, bruciate quasi tutte le partiture, asportato il denaro della cassa; probabilmente allora non pianse solo papà ma tutti furono d'ac�cordo per rimediare con il pro�prio denaro al malfatto. Il comi�tato fece la sua parte e la banda fu in grado di riprendere abba�stanza presto l'attività purtrop�po non più del tutto libera. Quando per l'età avanzata non poteva più partecipare attiva�mente, mio padre fu festeggiato nella ricorrenza di S. Cecilia ed ebbe una medaglia ricordo d'oro, la quale essendo custodita dopo la sua morte nella cassetta di sicurezza mi fu rubata dai ladri nella loro visita. Sarà pure casualità ma devo aggiungere che mio padre mor�alle 20,30 di gioved�22 novem�bre 1973 e fu sepolto il 24, onorato da una rappresentanza della sua banda. La fotografia cui mi riferisco fu scattata circa un anno dopo la fine della prima guerra mondiale a cui papà par�tecipò come combattente insie�me a sette amici che suonavano con lui. E' il quinto da sinistra nella prima fila con due baffi assai visibili, che un membro del comitato diceva essere i baffi deUe persone oneste. Desidero ancora ricordare per la grande simpatia di cui era circondato il terzo da sinistra sempre in prima fila, la "mascotte" della banda di allora perché molto giovane, poco più che un bambino, già tanto bra�vo. «Come rulla bene il tamburo .con le mani di Piot». Pia era infatti il suo cognome, forse Giacomo il nome. Termino augu�rando da ottantenne ai giovani di oggi di coltivare la passione della musica con lo stesso disin�teresse ed entusiasmo: non sa�ranno mai delusi». Anni Venti. La Banda Filarmonica Madonna di Campagna, fondata nel 1910

Persone citate: Maria Forte, Piot

Luoghi citati: Torino