Il Nepal in piazza: non vogliamo questo re

Il Nepal in piazza: non vogliamo questo re Il Nepal in piazza: non vogliamo questo re E' morto il «principe killer», incoronato Gyanendra Frangoise Chipaux KATMANDU In tre giorni di tragedie i nepale�si hanno cambiato tre volte re. Il principe Gyanendra è stato inco�ronato ieri tredicesimo sovrano della dinastia degli Shah, che regna sul Nepal dal 1768. Il Consiglio di Stato ha proclamato il nuovo re subito dopo l'annun�cio della morte di Dipendra, che ha regnato, ufficialmente, meno di 48 ore. Ma i nepalesi non hanno gradito e migliaia di giova�ni sono scesi in piazza, innalzan�do i ritratti del re e della regina assassinati, nonostante l'appello di Gyanendra alla calma. Durissi�mi gli scontri con la polizia, che hanno fatto un morto e almeno quattro feriti. Quando poi, al termine dell'incoronazione, il nuovo re del Nepal è sfilato per le strade della capitale a bordo di una carrozza, la folla non ha applaudito. E quando una voce ha urlato «Lunga vita al re», non c'è stata eco da parte della gente. Il governo ha imposto il coprifuo�co nella capitale. In questa rapida successione di eventi il principe ereditario Dipendra era stato proclamato re, dopo i colpi che avevano decimato la famiglia reale la sera di venerd�primo giugno, quando già era in coma. Secondo alcune fonti sarebbe in realtà morto già sabato, ma l'annuncio sarebbe stato dilazionato per permettere al fratello del re assassinato, il principe Gyanendra, che da saba�to aveva assunto la funzione di reggente, di preparare gh animi. Non sembra molto popolare, il nuovo re. Lo si sospetta di essere un partigiano del ritomo alla monarchia assoluta, abban�donata troppo in fretta, secondo lui, dal fratello Birendra sotto la pressione popolare, nel 1990. Il nuovo monarca, che ha 54 anni, ha un tallone d'Achille: il figlio Paras, disprezzato dalla popola�zione per la sua condotta. Poco tempo fa, in una petizione al defunto re Birendra, più di 500 mila nepalesi avevano chiesto di togliergli il titolo di altezza reale e punirlo severamente per la morte di un cantante che aveva travolto al volante della sua auto�mobile. «Paras è pazzo»: per molti è in discussione la stessa monarchia, anche per le incoe�renze nella ricostruzione del dramma. Sebbene il primo ministro, Girija Prasad Koirala, abbia assi�curato che «la verità sarà resa pubblica», il partito comunista nepalese (marxista-leninista) ha chiesto di insediare una «com�missione d'inchiesta imparzia�le», ma si è tenuto lontano dalle manifestazioni di protesta: il suo molo potrebbe essere cmciale nei prossimi giorni. Dal 1996 i maoisti conducono una guerri�glia armata per rovesciare la monarchia e instaurare la repubblica. In un comunicato firmato dal loro capo, Prachanda,.si legge che il massacro sarebbe «il risul�tato di un complotto ordito dai reazionari nazionah e intemazio�nali. Koirala e i capitalisti india�ni non sopportavano il liberali�smo di re Birendra». Era stata una sohevazione popolare, nel 1990, a indurre re Birenda a cedere una parte dei suoi poteri a favore di un regime democratico pluralista. Centinaia di nepalesi con il cranio rasato (che per gh hindu è segno di lutto) sono scesi per le strade di Katmandu scandendo slogan ostili a un governo accusa�to eh debolezza. Hanno denuncia�to «le pressioni straniere», cioè indiane. In Nepal il sentimento anti-indiano non è nuovo, ma alcuni temono il rinfocolarsi del�le sommosse dello scorso dicem�bre che, scatenate da una dichia�razione attribuita a un attore del cinema indiano, avevano fatto parecchi morti e paralizzato la capitale per più di una settima�na. Allora gruppi di giovani in preda alla collera avevano dato l'assalto ai beni degh uomini d'affari, di origine indiana, che gestiscono quasi tutti i commer�ci. Ieri a Katmandu sono stati bruciati alcuni giornali indiani e i turisti indiani cominciano a lasciare la città. «Noi amiamo il nostro re e il nostro Paese più della nostra vita. Impiccate i colpevoli!», scandivano nella capitale centi�naia di giovani issando grandi ritratti del re assassinato. Lungo la cancellata del palazzo, in file separate,, uomini e donne con rose o gladioli in mano aspettava�no pazientemente, sotto una pioggia sottile, di poter firmare il libro deUe condoghanze. «Non possiamo dire che cosa sia suc�cesso. Non sappiamo nulla se non che si tratta di un'immensa tragedia. Il re era nostro padre», dice in lacrime Shanti, 23 anni, impiegata di banca. Il dramma è difficile da accettare, soprattut�to perché Dipendra era molto popolare. Ieri al tramonto, molto in sordina, c'è stata la processione funebre per re Dipendra. Il suo corpo, adagiato su un veicolo a motore e non su una lettiga, com'era stato per i suoi genitori è stato seguito da una banda militare in un percorso attomo alla città, svuotata dal coprifuo�co. E adesso il Paese è in lutto nazionale. Per cinque giomi. Copyright Le Monde A migliaia tentano di assaltare il palazzo La polizia spara Almeno un morto Coprifuoco nella capitale. Il premier promette la verità sulla strage Dimostranti con la testa rasata in segno di lutto brandiscono un ritratto del defunto Birendra dopo la proclamazione a re di Gyanendra Nella foto piccola, il nuovo sovrano durante l'incoronazione

Persone citate: Chipaux, Durissi

Luoghi citati: Katmandu, Nepal