Il «serenissimo» oggi torna in libertà di Fabio Poletti

Il «serenissimo» oggi torna in libertà Il «serenissimo» oggi torna in libertà Sentenza per l'assalto a S. Marco: la notte dovrà rimanere in cella Fabio Poletti MILANO Sognava il Serenissimo gover�no, il Doge, la Repubblica Veneta o come minimo lo statuto speciale per la sua Regione. Se gli va bene, Bepin Segato avrà tm posto da bibbotecario a Borgoricco o da assi�stente agli anziani presso la Asl di Cittadella, provincia di Padova. Di giorno, perché la notte dovrà tornare in cella, a finire di scontare i 3 anni e 7 mesi di carcere a cui è stato condannato, come ideologo del commando che in nome del leone di San Marco diede l'assalto al campanile di Vene�zia a maggio di 4 anni fa. Sarà questa mattina il Tri�bunale del riesame di Vene�zia, a decidere la sorte dell'ul�timo dei Serenissimi ancora in galera. Lui, tramite i suoi avvocati, aveva chiesto l'affi�damento ai servizi sociali. La pubblica accusa, sostenuta da Carmelo Ruberto, ha dato pa�rere negativo, proponendo in alternativa la semilibertà: «E' innegabile che ci siano ele�menti a favore di Segato: il suo comportamento da dete�nuto, l'accettazione delle rego�le carcerarie e la possibilità di lavorare». E' innegabile che non ci siano altre strade per «libera�re» Bepin Segato. Anche quel�la elettorale, l'ha fallita seb�bene di un soffio. Come candi�dato di Veneti Europei, il raggruppamento che fa riferi�mento alla Liga di Fabrizio Comencini che alle ultime elezioni ha raccolto 200 mila voti, Bepin Segato ha preso qualcosa di più di 10 mila preferenze. Ma il seggio, e la possibilità di diventare un nuovo Toni Negri, l'ha manca�to anche se di poco. In com�penso, non sono pochi a voler�lo fuori dal carcere Due Palaz�zi di Padova. Dal presidente della Regio�ne Giancarlo Galan di Forza Italia all'ex sindaco di Vene�zia per l'Ulivo Massimo Cac�ciari, c'è un ventaglio piutto�sto ampio di politici, sindacali�sti e amministratori pubblici, che lo vorrebbero fuori alme�no a mezza giornata. Prima di tutto, perché non sta bene. Colpito da un attacco di perito�nite fulminante. Segato era stato ricoverato in ospedale, operato e già marted�scorso lo avevano riportato nella sua cella numero 22 nel carcere di Padova. Poi, c'è la riflessione su quello che ha fatto. O meglio che non ha fatto. Visto che del commando di San Marco, lui è stato l'unico a non arrivare nella piazza dove gli altri con un trattore truccato da blindato, erano riusciti ad accendere per otto ore i riflet�tori del mondo sulle loro richieste. Luigi Faccia, il capo del commando, quella matti�na del 9 maggio aveva pro�messo che si sarebbe arreso solo «dopo l'arrivo dell'amba�sciatore». Il ruolo giusto per questo signore di Borgoricco, Bassa padovana, laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla Repubblica Veneta, au�tore di una ventina di libri e cartografo dialettale per cre�do e per diletto. Ma l'ambasciatore che do�veva trattare alla pari con le autorità italiane, quel giomo non si fece vedere. Per paura, diranno gli altri velenosamen�te. Di quell'episodio, di quel momento, oggi lui dà una lettura diversa: «Confermo il mio completo distacco... Ap�partengono al passato... La mia passione politica oggi si esprime in modo democrati�co...». Parole che non gli sono servite ad evitare la condan�na a 3 anni e 7 mesi di carcere, di cui più della metà già scontati, per associazione sovversiva. Ma che forse serviranno a fargli avere la semilibertà. Il sindaco di centrosinistra di Borgoricco Flavio Fasson è pronto a dargli lavoro: «Non è un terrorista, si possono non condividere le sue idee, ma non dire che sia pericoloso». Quelli della Lega Nord, solida�rietà. A Jesolo avevano appe�so uno striscione. Quelli della Liga hanno anche chiesto la grazia al capo dello Stato. Giorgio Vido della Liga-Fronte Veneto parla senza mezzi ter�mini di «un calvario che deve finire, questa è ima vera e propria azione di crudele per�secuzione». Però questa mattina non ci sarà nessuno davanti al carce�re di Padova o al Tribunale di Venezia, ad attendere il ver�detto. Fabrizio Comencini del�la Liga spiega perché: «Aspet�tiamo in sede, Bepin Segato ci ha fatto sapere che non vuole manifestazioni. Però se esce...». Però se esce, si chiu�de dopo 4 anni un capitolo. Quello del «commando polen�ta», di un passato che non toma e del sogno di un Veneto autonomo che ancora infiam�ma almeno 200 mila veneti che hanno votato alle ultime elezioni. E l'avvocato di Be�pin Segato, Pierluigi Rionda�to, aspetta fiducioso e spera: «Quello che volevano loro, adesso lo stanno realizzando democraticamente». Ideologo del commando che organizzò l'azione in piazza San Marco fu condannato per associazione sovversiva Per lui si sono mossi dal Polo e dall'Ulivo La clamorosa azione dimostrativa in nome del leone di San Marco. Nella foto sopra il titolo Bepin Segato, «ambasciatore» dei Serenissimi