Fistarol: «I vecchi partiti devono essere sbaraccati» di Fabio Martini

Fistarol: «I vecchi partiti devono essere sbaraccati» A BELLUNO DOVE SI E' IMPOSTA LA LISTA DEI PETALIBIANCHI Fistarol: «I vecchi partiti devono essere sbaraccati» Fabio Martini ROMA PICCOLA sorpresa, la capi�tale della Margherita non è la Roma di Rutelli, la Bologna di Prodi e meno che mai la Avellino di De Mita. E' la Belluno di Maurizio Fista�rol, dove la lista dai petali bianchi è il primo partito con il 380Zo. Reduce dalla prima as�semblea dei deputati della Mar�gherita, aperta dagli interventi di Ciriaco De Mita e di Gerardo Bianco, l'ex sindaco di Belluno (già pds, ora democratico) si è fatio un'idea: «Se domani an�dassimo da una persona norma�le e gli chiedessimo di impe-' gnarsi per un micro-partito Ppi o l'Asinelio che a sua volta dovrebbe federarsi in un altro soggetto chiamato Mar�gherita, che a sua volta dovreb�be federarsi nell'Ulivo, beh, quella persona sarebbe autoriz�zata a pensare che siamo dei pazzi. La chiarezza del messag�gio è essenziale: la Margherita possiamo farla nascere fra un mese o anche fra tre mesi. Ma una volta nata, le altre cose vanno sbaraccate!». Fistarol, in una città del Nordest come Belluno, capi�tale mondiale delTocchialeria ed ex raccoforte leghi�sta, lei ha capito perché la Margherita ha sfondato? «Certo. Abbiamo sfondato il mu�ro dell'astensionismo, riportan�do al voto fasce di elettorato disbluso. Abbiamo sfondato in queb'elettorato inquieto che ave�va dato fiducia aba Lega e anche aba Bonino. Abbiamo persino recuperato un po' di giovani. Abbiamo sfondato in quell'elet�torato di centro-destra che do�vremo coltivare nei prossimi anni». Nella assemblea dei deputa�ti, lei ha ascoltato in sequen�za De Mita, Bianco e poi Realacci: francamente le pa�iono «compatibili»? «Non mi preoccupa la distanza, far convivere Realacci e De Mita, Bianco e b sottoscritto è una sfida eutusiasmante.-Masicura-, mente a chi si oppone aba Mar�gherita, chiedo: non è tradire la tradizione deba dg e quella cultu�ra di govemo, impegnarsi a difen�dere un simbolo? E' megho difen�dere un'identità diventata angu�sta in una logica minoritaria o rimettere al centro queba tradi�zione, incontrandosi con altri?». Scusi, ma non sarebbe più semplice separarsi? Da una parte la Margherita, dall'al�tra quel che resta degli ap�parati post-dc? «Forse sì. Anche se la cultura politica e di govemo dei De Mita e dei Bianco non mi sembra quella della testimonianza». Ma loro propongono un per�corso lungo: federazione, doppie tessere... «Non so quali menti bizantine possano immaginare percorsi co�s�contorti. Una eventuale fede�razione impalbdirebbe in un mi�cro-coordinamento di partiti esi�stenti. No, la chiarezza del mes�saggio è decisiva. In campagna elettorale abbiamo già patito un deficit di comunicazione, facen�doci soltanto immaginare b risul�tato al quale saremmo potuti arrivare. E invece dobbiamo es�sere all'altezza della sfida che abbiamo davanti». E quale sarebbe? Non sarà stata un po' enfatizzata que�sta Margherita? «La Margherita non è importan�te perché riequilibra i rapporti di forza,'ma perché rende final�mente competitivo b centro-sini�stra». Detta brutalmente: punta�te a diventare la Forza ItaUadell'UUvo? «La Margherita è la risposta competitiva alla sfida di Forza Italia, che è riuscita ad occupare uno spazio enorme per mancan�za di alternative». Negli ultimi 15 anni c'è stato un elettorato che ha saltabeccato tra radicali, Ad, psi. Asinelio, pds, lista Bonino, Margherita: la vo�stra missione è stabiliz�zarlo? «Per stabilizzarlo una volta per tutte bisognerebbe rimettere in�dietro l'orologio deba storia. Sen�za ideologie non si fideizzano più gli elettorati. Neppure una Margherita ben fatta ci riuscirà. Dovremo guadagnarci la pagnot�ta giorno per giorno, ma ricor�dandoci quel che mi diceva la gente ai mercati, alle mense, alle sagre: "la Margherita mi interes�sa perché copre un vuoto. Vi voto..."». «Basta coni percorsi contorti La Margherita ha sfondato il muro delle astensioni riportando al voto gli elettori disillusi» Maurizio Fistarol

Luoghi citati: Belluno, Roma