Rutelli e Letta, faccia a faccia al vetriolo di Amedeo La Mattina

Rutelli e Letta, faccia a faccia al vetriolo Rutelli e Letta, faccia a faccia al vetriolo «Hai indebolito la mia leadership» Amedeo La Mattina ROMA «Scusa, Francesco, volevo dirti una cosa». Enrico Letta si ap�parta con Rutelli in un angolo del corridoio al quinto piano di Montecitorio. I parlamentari della Margherita lasciano aba spicciolata la sala della Com�missione Finanze. La prima riu�nione del gruppo par amentare di questo nuovo soggetto politi�co che sembra un ircocervo, è appena finito con un nulla di fatto sub'elezione del presiden�te. La discussione è queba tra persone provenienti da pianeti diversi, ma che tuttavia devono parlarsi e magari, forse, far parte dello stesso partito. Ecco, dopo questa prima difficbe prova di convivenza avvenu�ta l'altro ieri, Letta comunica a Rutelli di aver deciso la sua opzione: «Ho scelto b seggio del Piemonte. Mi dispiace per Mari�no ma Frigato è un mio amico...». A questo punto Rutebi va su tutte le furie, la prende come un affronto non tanto personale quanto b venb meno di una logica di squadra, come un «vul�nus» aba credibilità deba Mar�gherita. Ancora peggio, come una lesione, un indebohmento deba sua leadership. «Questa è la vecchia logica debe casacche, b mancato riconoscimento del mio ruolo, stai minando la mia leader�ship, da te non me lo sarei aspet�tato», sbotta Rutebi. Occorre spiegare b casus bebi che ha portato aba rottura tra Rutebi e Letta. Il mimstro uscen�te deb'Industria, non eletto nel cobegio maggioritario di Grosse�to, è stato recuperato nel propor�zionale come capolista deba Mar�gherita sia in Piemonte che in Veneto. Insediate le Camere, Let�ta doveva scegliere uno dei due seggi. Rutebi gli aveva scritto una lettera chiedondogb di opta�re per b Veneto, favorendo cos�b Democratico Mauro Marino, pri�mo dei non eletti deba Margheri�ta in Piemonte dietro propio a Letta. Abo stesso tempo il segre�tario del Ppi Castagnetti dava un'indicazione opposta: optare per il seggio del Piemonte e far entrare aba Camera b Popolare Gabriele Frigato. Trovandosi tra due fuochi. Letta aveva chiesto a Rutebi e Castagnetti «un'indicazione uni�voca». Indicazione che non è mai arrivata. Così, aba fine. Letta ha tagbato la testa al toro, facendo una scelta di amicia, certo, ma soprattutto di partito. Tra l'altro, la base dei deputati del Ppi ha premuto per questa scelta d'ap�partenenza e si sono scagbati contro b «diktat» di Rutebi: «Non ci può trattare come i suoi consigberi comunab», hanno scritto in una lettera indirizzata a Casta�gnetti una quarantina di loro. La decisione di Letta, ora, è agh atti parlamentari. Il che ha provocato a Rutebi e ai Democra�tici un sbocco di bbe. Tanto più che Rino Piscitebo, eletto anche lui in due circoscrizioni, ha segui�to gb ordini di scuderia del capo: ha fatto eleggere Enzo Carra deb'Udeur, penabzzando b suo compagno di partito Fantozzi. Questa storia la dice lunga sube resistenze dei partiti e i sentimenti che si vivono neba Margherita, sub'estrema difficol�tà di trasformarla in un soggetto pobtico e, soprattutto, su quanta strada dovrà ancora fare Rutebi prima di affermare la sua leader�ship. Sempre che ci riesca, visto l'andazzo. Nel quartier generale rutebiano hanno un diavolo per capebo. Accusano i Popolari di avere molti parlamentari e po�chi, pochissimi voti, che grazie a Rutebi si trovano «miracolati» in un gruppo pobtico del 14,5^0. Ma la furia di Rutelli l'altro ieri si è scaricata tutta su Letta. «Qui la tua amicizia per Frigato non c'entra nuba. Non tieni con�to degb equilibri dentro la Mar�gherita. I Popolari hanno già tanti parlamentari. In questo mo�do tu hai indebolito b mio ruolo, la mia leadership. Non si può andare avanti con le gelosie, pensando questo è mio, questo è tuo. Cos�non si può costnure una forza pobtica unitaria». Sì, Rutebi questa storia se l'è legata al dito, questa offesa tutta pobti�ca, avrà ripercussioni inevitabib. Anche nei rapporti con Letta, proiettato ad un ruolo di primo piano neba Margherita. Dopo questo «vulnus» Rutebi si potrà più fidare di Enrico? Il ministro uscente recuperato nel proporzionale doveva scegliere tra due seggi Ha premiato il popolare Frigato sfavorendo il democratico Marino Il leader del centro sinistra è impegnato a superare le resistenze alla nascita della Margherita

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