Il cemento crede nel nuovo governo

Il cemento crede nel nuovo governo ANALISI Iprogrammi del centro destra dovrebbero dare nuovo impulso al settore delle infrastrutture La Borsa sembra scommettere sui titoli di questo comparto. Che cosa ne pensano gli esperti Il cemento crede nel nuovo governo CEMENTIERI, titoli delle im�prese che si dedicano alle grandi opere, sembrano aver messo il turbo. Il programma poli�tico di Berlusconi, che prevede importanti lavori infrastnitturali (peraltro le grandi opere erano una priorità di. ambedue gli schiera�menti politici), sembra essere sta�to preso alla lettera dalla Borsa. Occhio, dunque ai titoli di questi comparti. Ed ecco che cosa ne pensano alcuni dei protagonisti ed esperti del settore immobiliare e delle costruzioni. NOMISMA «L'Italia, negli ultimi 20 anni, ha investito poco e male nelle infra�strutture mentre l'economia è cresciuta enormemente e questo spiega un gap, non più tollerabile, del 30-400Zo rispetto ai nostri com�petitori», spiega Gualtiero Tambu�rini, responsabile scientifico dell' Osservatorio immobiliare di No�misma. «Il nuovo governo dovrà dipanare quei problemi burocrati�ci e normativi che sono stati una delle cause rilevanti accanto alla limitatezza delle risorse dello sviluppo delle infrastruttu�re. Il mercato sembra dare fiducia al nuovo Governo: l'indice di Borsa delle società delle costruzio�ni ha registrato, in queste settima�ne, un incremento superiore a quello degli altri comparti». ANCE «L'investimento in opere pubbli�che deve essere una priorità del Governo», dice Claudio De Albertis, presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance). «Nell'ultimo decennio abbiamo ac�cumulato un ritardo in infrastrutturazione di oltre 200 mila miliar�di. L'Italia investe infatti in infra�strutture (strade, autostrade, ferro�vie, ponti acquedotti, ecc) poco più dellWc del pil contro un 1407o, per esempio, della Spagna. Nel 2000 il giro d'affari del settore delle costru�zione è stato di 180 mila miliardi di lire. Il comparto dei lavori pubblici finanziati dallo Stati è stato di circa 30 mila miliardi. Ci vuole adesso una politica che ponga al centro dell'attenzione il problema dell'infrastrutturazione del Paese perché si possa competere a livello globale e per consentire un'effetti�va mobilità sul territorio di perso�ne e di cose. Noi valutiamo che nei prossimi 10 anni sia necessario raddoppiare l'investimento in ope�re pubbliche (da 30 mila miliardi a 60-70 mila miliardi). E per non gravare eccessivamente sulla spe�sa pubblica bisognerà fare anche ricorso al finanziamento privato. L'attenzione dei due schieramenti politici durante la campagna eletto�rale si è focalizzata soprattutto sulle grandi' opere. In realtà spiega De Albertis l'Italia ha bisogno di grande infrastrutturazioni anche nelle città (al Sud mancano acquedotti e fognature, al Nord metrò leggeri, parcheggi, ecc). E questo è un altro grosso problema, di cui il Governo dovrà tenere conto. Credo che tutte le aziende che operano nel settore abbiano notevoli prospettive di redditualità e di conseguenza di valo�rizzazione (dunque, per intendersi, non solo cemento, ma anche bitu�me, feno, attrezzature e infrastrut�ture). Il discorso cambia se si parla di edilizia residenziale conclude il presidente dell'Ance : da 3 anni il comparto è in crescita ed ha buone prospettive. Nel 1998, 1999 il se�gno più era presente solo nelle ristrutturazioni, manutenzioni, nell'intervento suU'edificato già esistente, ma dal 2000 è comparso anche per le nuove costruzioni. Sul comparto immobiliare (case, uffi�ci), però, le incertezze possono essere dissipate solo attraverso un ulteriore sensibile snellimento del�le procedure urbanistiche ed edili�zie ed una decisa revisione della fiscalità immobiliare (come la pie�na attuazione della riduzione del�l'imposta di registro, introduzione di una tassazione separata sulle plusvalenze derivanti da trasferi�menti di aree ed immobili volti alla riqualificazione delle città pari al 2007o, equiparazione della fiscalità immobiliare a quella mobiliare)». SCiNARI IMMOBILIARI «Il cambio di maggioranza al gover�no rafforza il clima di fiducia del mercato», è il commento di Mario Breglia, direttore dell'istituto di ricerche indipendente Scenari Im�mobiliari. Breglia spera nel rilan�cio, oltre che delle grandi opere pubbliche, anche del comparto de�gli immobili d'impresa grazie ad un «riedizione della legge Tremonti da parte del nuovo governo, che preveda l'estensione delle detassa�zioni anche agli investimenti in immobili funzionali all'attività d'impresa, come i capannoni o i palazzi ad uso ufficio. Un compar�to oggi rallentato dall'eccessiva e confusa fiscalità». BENI STABILI «Le imprese di costruzioni saran�no le più favorite dalla situazione che si verrà a creare con il nuovo governo, che, stando ai program�mi, intende dare impulso soprat�tutto alle opere pubbliche», spiega Dario Valentino, responsabile corparate devellopement di Beni Sta�bili, il titolo italiano più importan�te del comparti immobiliare, che riesce a competere per capitalizza�zione anche con le più grandi società europee. «In questo perio�do anche i cementifici sono saliti molto in Borsa. Noi siamo proprie�tari di immobili, di uso direziona�le, dunque meno legati a queste K LECIFRE DEL 1999 jj manovre. Ma credo che anche il settore del mattone possa trarre vantaggio dalla nuova situazione. In particolare il governo potrebbe varare manovre fiscali che potreb�bero avvantaggiare il settore dell'immobiliare. Il mattone in Italia oggi risente di ima tassazione che lo penalizza rispetto ad altri paesi. Una tassazione più leggera potreb�be convogliare parte del risparmio non solo in metri quadrati ma anche in fondi immobiliari e azio�ni». FONDI PENSIONE «Un'altra importante questione che il nuovo governo dovrebbe affrontare, è dare impulso ai fondi pensione, che in Italia sten�tano a decollare», prosegue Dario Valentino. Questi sono prodotti che investono soprattutto nel mattone, poiché hanno un oriz�zonte temporale lungo e privile�giano i titoli difensivi. Richiedo�no performances costanti, con grado di rischio medio basso, non c'è l'esigenza del riscatto imme�diato. Lo sviluppo dei fondi pen�sione potrebbe portare nuova li�quidità e capitali all'intero setto�re. Inoltre il mercato vive un'in�tensa stagione di operazioni quali spin-off e dismissioni dei patrimo�ni pubblici. I ritmi sono relativa�mente sostenuti, e confermano la grande attenzione anche degli investitori stranieri per il nostro mercato. Le transazioni avvenu�te nel 2000 sono di importo molto significativo. Questa nuova situa�zione è favorevole sia per gli operatori, che si trovano di fronte ad un mercato più liquido, effi�ciente e trasparente che per il risparmiatore, che può decidere di investire su operatori specializ�zati e avere più scelta nell'asset allocation. Attenzione però ai titoli dalla capitalizzazione di borsa bassa, con un piccolo flot�tante, che possono avere forte volatilità». Pagine a cura di AGNESE VIGNA

Persone citate: Berlusconi, Breglia, Claudio De Alber, Dario Valentino, De Albertis, Gualtiero Tambu, Mario Breglia

Luoghi citati: Italia, Spagna