Unpremb per i cent'anni di Olivetti

Unpremb per i cent'anni di Olivetti IL 21 GIUGNO Unpremb per i cent'anni di Olivetti Luciano Simonelli E'i vtpt E'i vero, non siamo immor�tali: ma a me pare sem�pre di avere davanti un tempo infinito». Parole di Adriano Olivetti, di un imprenditore-creatore, non d�un utopista come lo hanno anche definito in molti, d�un uomo che per tutta la vita ha continuato a percorrere la stra�da dell'innovazione. Anzi, è sta�to appunto questo suo guardare sempre avanti, riuscendo a co�niugare le logiche aziendali con una «visione» imprenditoriale, di essere appunto «visionario di cose vere», secondo una defini�zione che Guido Piovene coniò per se stesso ma che pare aderir�gli perfettamente, che in enea cinquanta anni non solo portò la propria azienda a vertici nep�pure immaginabili quando l'ave�va ereditata, ma regalò al mon�do dell'industria uno stile pur�troppo non più raccolto da qua�si nessuno dei suoi colleghi. Ma forse non è troppo tardi per evitare che l'esempio di Adriano Olivetti venga archivia�to nella biblioteca della nostal�gia e del rimpianto. Forse la creazione di un premio d�50.000 euro che porta il suo nome, che da questo 2001 in cui s�celebra il centenario della sua nascita verrà assegnato ogni due anni ai «cittadini italiani che stiano contribuendo allo sviluppo. dell'Information and Communication Tecnology (ICT) con ri|evant�ricadute in Italia», permette di riprendere il filo di quel discorso di stile imprenditoriale interrottosi il 27 febbraio 1960, (juando Adria�no Olivetti venne stroncato ,da una trombosi cerebrale ad appe�na 59 anni. E il prossimo 21 giugno, quan�do la giuria presieduta dal No�bel per la fisica Amo Penzias, proclamerà il primo vincitore, si vedrà se il risultato sarà davvero in piena sintonia con la straordinaria logica dell'innova�zione che ha sempre guidato l'imprenditore d�Ivrea. «Innova�zione di processo, innovazione di prodotto, innovazione di orga�nizzazione, innovazione di siste�ma» ha osservato Marco Vitale, nel convegno milanese su Adria�no Olivetti che è stato cornice per la presentazione del premio. E raramente è capitato, come nel caso d�questa manifestazio�ne promossa dalla Fondazione che porta il nome dell'imprendi�tore e presieduta da Laura Adriana Olivetti, che ore di memoria e di celebrazione, sia�no parse volare via in un soffio tanta era lapartecipazione delle centinaia d�persone che alle 9,30 d�un sabato mattina affol�lavano il salone centrale della Banca Popolare di Milano. C'era, tra tutti coloro che intervenivano (oltre ai già cita�ti: Gianfranco Dioguardi, Giulio Sapelli, Giampio Bracchi, Ottori�no Beltrami, Enore Deotto, Pier Giorgio Perotto e Lucilla Curi�no, Lucilla Giagnoni, Mariella Fabbris della compagnia teatra�le Laboratorio Teatro Settimo) e il pubblico, una tensione e parte�cipazione rare. Si percepiva dav�vero l'attualità del "pensiero" di Adriano Olivetti, di quanto sia ancora più vera, oggi, la sua logica d'impresa che lu�aveva anticipato cinquanta anni fa. Un'impresa che sia anche occa�sione di crescita culturale per chi ne fa parte, che abbia la capacità di attrarre e motivare talenti, che superi gli schemi di organizzazione gerarchica con la flessibilità, la responsabiliz�zazione e la creatività.

Luoghi citati: Adria, Italia, Ivrea