Ogm al supermercato Manca l'informazione

Ogm al supermercato Manca l'informazione | CHE COSA MANGIAMO Ogm al supermercato Manca l'informazione UNA INDAGINE DEL LABORATORIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO SPECIALMENTE SU MAIS E SOIA Marco Buri Riccardo Ariotti ALLA domanda molto attuale «Cosa sto man�giando?» ha risposto parzialmente un'inda�gine effettuata dal laboratorio chimico della Camera di Com�mercio di Torino. In collaborazio�ne con alcune associazioni di tutela del consumatore Federconsumatori Piemonte, Adiconsum e Adoc, la Camera di Com�mercio torinese ha fatto cercare Organismi geneticamente modi�ficati in alcuni prodotti in vendi�ta abitualmente nella città di Torino. Si è voluto da un lato vagliare il grado di informazione e conoscenza dei consumatori sull'argomento Ogm attraverso l'indagine di un docente di Eco�nomia Aziendale dell'Università di Torino. Dall'altro, per mezzo del laboratorio chimico, tastare l'eventuale presenza di Ogm in alcuni alimenti di frequente con�sumo. La prima ricerca si è svolta nei mesi di novembre-dicembre 2000 su un campione di ^opera�tori commerciali in rappresen�tanza di punti vendita al dettaglio, bar, ristoranti, pizzerie e su 15 singoli consumatori di varia età per sondare in modo quahtativo i giudizi che si esprimono sugli Ogm (significato, fonti e qualità dei prodotti). Inoltre so�no state effettuate 250 interviste individuali a persone che normal�mente si occupano degli acquisti alimentari per la famiglia. I risul�tati hanno messo in rilievo lo scarso livello di conoscenza del fenomeno, e di conseguenza in�sieme alla poca informazione si sono registrati comportamenti e valutazioni altamente discordan�ti improntati alla differenza e al timore. Molto interessanti sono stati anche i dati rilevati dal laborato�rio chimico evidenziati dalle veri�fiche analitiche, iniziate a genna�io 2001, sulla presenza di Ogm in differenti prodotti alimentari. Ovviamente la ricerca è stata condotta considerando tutti i canali distributivi, in modo da fornire il quadro più completo possibile. I primi risultati, pre�sentati in aprile, si riferiscono ad un centinaio di campioni sui circa 300 previsti. In questa pri�ma fase il lavoro si è concentrato su prodotti contenenti mais e soia, specie vegetali molto tratta�te geneticamente e presenti in numerosi alimenti facilmente analizzabili. In particolare sono stati scelti cibi contenenti mais e derivati come mais in seme, esiccato, in scatola e in pannocchia, farine di mais, per polenta, mais fioccato, soffiato, com flakes, biscotti, craker, surgelati impa�nati con mais e aumenti per neonati. Tra gli alimenti conte�nenti soia e derivati sono stati scelti soia in seme, in scatola, essiccata, latte di soia, yogurt e budini alla soia, bistecche e burger di soia, biscotti, wafer, craker e pane alla soia, lecitina di soia granulare, crema al cioc�colato, prodotti dietetici, alimen�ti per neonati e mangimi per animali domestici. Per ogni campione sono state acquistate due confezioni identi�che dello stesso lotto, una sotto�posta ad analisi e l'altra conser�vata integra presso il laboratorio della Camera di Commercio di Torino. Estratto il DNA da analiz�zare sono iniziati gli esami di screening qualitativo, cioè pre�senza-assenza di Ogm, con il metodo ufficializzato dal Mini�stero della Sanità (tecnica PCR Polymerase chain reaction). Solo nel caso di positività della soia Round up-Ready Monsanto e il mais Bt 176 Novartis, sono appli�cabili test PCR specifici essendo questi due prodotti autorizzati dalla legge e per i quali, quindi, si deve applicare il Reg. 49/2000, cioè la soglia di contaminazione accidentale. Da questi primi ri�sultati si è potuto segnalare che 23 campioni su 100 sono risulta�ti positivi al test qualitativo (pre�senza-assenza) con 20nZo dei pro�dotti contenenti mais e 280Zo di quelli con la soia. Non ci sono state positività negli alimenti per neonati, men�tre un prodotto di origine biolo�gica è stato riscontrato positivo al controllo. Nei derivati dal mais, farina per polenta o prepa�rati per polenta istantanea si sono rilevati circa il 45"}*) di campioni positivi; come pure i derivati da farine o proteine di soia nella misura del 3607o. Per finire, due dati da sottolineare: Dia positività di tutti i prodotti di importazione canadese o ame�ricana analizzati; 2) per il mais, nella maggioranza dei casi si tratta di varietà non autorizzate in Italia.

Persone citate: Buri Riccardo Ariotti, Eco, Feder, Soia

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino