Girandola di ministeri, Forza Italia decide di Ugo Magri

Girandola di ministeri, Forza Italia decide Girandola di ministeri, Forza Italia decide Berlusconi sarà costretto a tagliare tra i suoi colonnelli Ugo Magri ROMA Era il giorno che Berlusconi agognava da cinque anni, quel�lo in cui avrebbe potuto irrom�pere in Transatlantico con pas�so trionfale. Eppure, questa scena-madre ieri a Montecito�rio non s'è vista. Appena è arrivato alla Camera per la seduta inaugurale, il quasi-premier è subito schizzato in aula; poi s'è barricato per tre ore nell'ufficio di Beppe Pisanu. All'ora di pranzo è scappato via lasciandosi dietro frasi di circo�stanza, tipo «adesso lavoro e non parlo più», oppure «sono il presidente di tutti gh italiani». Nel pomerìggio, esatto re�play: qualche stretta di mano (a Violante e Mastella), un paio di battute (con Marini e Collet�ti), un gelido saluto (a Visco incrociato in corridoio). Cenni di futuro dopo una visita lampo al neo-presidente del Senato, Marcello Pera: «Con la scelta dei candidati per Camera e Senato abbiamo dimostrato di essere disponibil^a un dialogo con l'opposizione...». Alla decima domanda se la defezione di Fisichella gh cree�rà un problema, si è deciso a rispondere; «Non mi sembra proprio, non credo proprio. E poi, che c'entra?». Solo con Ignazio La Russa s'è lasciato un po' andare, parole bisbighate all'orecchio e captate dai croni�sti; «Ieri ero davvero preoccu�pato, sulle presidenze delle Ca�mere si stava mettendo male, ma il rapporto col Capo dello Stato ha funzionato, è un buon rapporto. Alla fine tutto si è risolto, anche se certe scelte...». Già, le scelte; nulla pesa di più a Berlusconi che dire di no a chi gli sta vicino. Due mesi fa aveva vissuto la selezione dei candidati onorevoli come un calvario personale. Ora il pro�blema si ripresenta al quadra�to, con gli aspiranti ministri di Forza Italia che eccedono le poltrone. La giornata di ieri, assicura chi segue dappresso il Cavalie�re, è stata turbata proprio da questo cruccio; la certezza di dover infliggere una sofferenza all'uno o all'altro dei suoi colon�nelli, e nel frattempo vederli impegnati in una guerra sotter�ranea molto aspra. Tra Beppe Pisanu, Enrico La Loggia e Claudio Scajola uscirà un solo ministro dell'Interno. Gh altri dovranno accontentarsi di pol�trone meno prestigiose, o di semphei strapuntini. «Volano coltelli, si versano veleni», ga�rantisce un testimone neutrale. Berlusconi sta facendo il pos�sibile per impedire spargimenti di sangue. L'altra sera, davanti ai gruppi al completo, ha chia�mato a sedere alla sua sinistra Pisanu e La Loggia (la destra era già occupata da Gianni Letta e Paolo Bonaiuti). Poi, quando è entrato Scajola, l'ha invocato a gran voce, tenendogli a lungo la mano. Quindi li ha portati tutti a cena dal Bologne�se. «Una terapia del dolore», la definisce ehi se n'intende. Lì, in un clima di trepida amicizia, hanno compilato una lista dei 12 ministeri sopravvissuti alla riforma, che si può riassumere così: sistemati Esteri (Ruggie�ro), Economia (Tremonti), Atti�vità produttive (Marzano) e Giustizia (Maroni), restano al�tre otto poltrone di serie A. Quella del Welfare è prenotata dalla Lega (Giorgetti), Ambien�te e Pohtiche agricole da Allean�za nazionale (rispettivamente per Matteoli e Gasparri). Idem la Difesa; perfino se Fisichella si ostinerà a disertare, sarà impresa difficile sottrarla al partito di Fini. A Forza Italia restano dun�que le Infrastrutture (dove la quotazione di Lunardi precipi�ta), la Pubblica Istruzione (si parla di un «tecnico» a sorpre�sa), i Beni culturali (Letizia Moratti?) e il Viminale, per l'appunto. Franco Frattini, che il Colle avrebbe gradito su quella pol�trona, s'è tirato indietro, farà il sottosegretario a Palazzo Chigi con delega sui servizi segreti, o il titolare della Funzione pub�blica. La Loggia è in corsa, ma finirà altrove, magari ai Rap�porti col Parlamento. Se la giocano Scajola, che ha trasfor�mato Forza Italia in macchina acchiappa-voti, e Pisanu, già «tradito» sulla presidenza della Camera. Ieri il primo ostentava molta tranquillità, il secondo pareva assai teso. Per entrambi la sorte dipende dal Capo. In questo suo personale tor�mento, Berlusconi deve veder�sela anche con gh alleati mino�ri. Socialisti e repubblicani si sentono penalizzati. La Malfa non esclude di passare al grup�po misto, mentre Bobo Craxi stasera vedrà il Cavaliere per dirgli; senza una presenza nel governo, il nuovo Psi si limite�rà a un sostegno «tecnico». Scajola e Pisanu in corsa per il Viminale Frattini ha già fatto un passo indietro «Indicando Pera e Casini abbiamo dimostrato di volere il dialogo con l'opposizione»

Luoghi citati: La Loggia, Marzano, Roma