Casini presidente, oggi il sì della Camera di Maria Grazia Bruzzone

Casini presidente, oggi il s�della Camera Casini presidente, oggi il s�della Camera Sarà eletto al quarto scrutinio: «Non chiamatemi più Pier» Maria Grazia Bruzzone ROMA Sarà eletto soltanto nella giornata di oggi, alla quarta votazione, il presidente della Camera Pierferdinando Casini. Se il regolamento del Senato ha consentito infatti di far uscire subito dall'urna il nome di Marcello Pera, quello di Montecito�rio, rende necessario arrivare al quarto scrutinio, quando il quo�rum non è più di duo terzi ed è sufficiente la maggioranza assolu�ta dei voti. lenna trascorso la giornata a rileggere i discorsi deisui predecessori, per preparare il suo: «E non chiamatemi più Pier», ha detto ai giornalisti... Tutto regolare. Meno nella nor�ma invece il balletto di subentri, assegnazioni, seggi di incerta attri�buzione che hanno reso assai com�plicato capire quanti deputati avrebbero preso parte alla prima seduta della legislatura e hanno dato origine alla prima bagarre. Risolta poi con fair play da entram�be le parti. Intanto però la XIV legislatura inizia con 14 deputati in meno. Alle 10 in punto, il presidente provvisorio, il popolare Lorenzo Acquarone, suona il campanello, |-Tlando imzioalia sedutainaugurale. L'aula è affollatissima, come sempre nelle grandi occasioni. Ma l non c'è propHBCCaanfrgBa è passa�to prima al Senato «a salutare degli amici» e arriverà in ritardo. Breve discorso di Acquarone che elogia Ciampi (applausi dall'intero emici�clo) e l'ex presidente Violante (ap�plausi dai banchi dell' Ulivo), ritor�nato deputato semplice. Poi subito si apre U confronto sui seggi incerti per l'assenza di un numero suffi�ciente di candidati di Fi a coprire i posti. Ai 7 sui quah si è già pronun�ciata la Cassazione (assegnandone 5 alla Cdl e 2 all'Ulivo), se ne aggiungono infatti altri 11, ancora vacanti perché i candidati non hanno ancora optato per uno dei vari collegi in cui sono stati eletti. Ma chi deciderà ora? Acquarone annuncia che la Giunta provviso�ria per le elezioni non può farlo, in quanto ha compiti «meramente ricognitivi» e 'chela decisione spet�terà alla Giunta definitiva. Un punto di vista che viene contestato : prima dall'azzurro Donato Bruno, poi dall'alleato nazionale Elio Trantino e dal forzista Elio Vito, mentre il verde Boato lo difende. Alle 10,45 la seduta viene sospe�sa per aspettare che la Giunta provvisoria proclami i deputati «subentranti». Ma 6 sono ancora incerti perché tre onorevoli del�l'Ulivo e altrettanti della Cdl non hanno ancora deciso «dove» essere eletti. All'ultimo minuto viene ag�giunta all'elenco la neodeputata diessina Maria Teresa Amici, su�bentrata a Walter Veltroni, le cui dimissioni da deputato vengono votate dall'aula. Alla fine, sulla questione dei seggi vacanti si decide di comune accordo che dovrà essere la Giunta definitiva a sbrogliare la dehcata matassa. E che il presidente della Camera venrà dunque eletto con un plenum incompleto. Ma, tra una cosa e l'altra, alla prima vota�zione per eleggere il presidente, a scrutinio segreto, si arriva solo alle tre e un quarto. La filmata nera è scontata. Su 600 presenti, maggio�ranza richiesta di 411 voti, Casini ne ottiene 328, Pisapia 14, Boato 7, Giacco 4 Maroni 2,7 schede disper�se, 225 bianche, 13 nulle. Non va meglio alla seconda votazione, col quorum abbassato a 379 voti. Un voto va a Gabriella Carlucci, oggi inbiapco e in ritardo;peréhéìtiseguita momento per momento da Telecamere, che dedichei-à una tra.r smissione al suo «primo giorno di scuola». Ha trascorso la vigilia a rileggere i discorsi inaugurali dei suoi predecessori Gianfranco Fini, presidente di An, scherza còri Pier Ferdinando Casini (foto d'archivio). Il leader dèi Ccd ÓggTcfìvènterà presidente della Camera dei deputati

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