Il ministro «congela» il concorso Nomine bloccate nella scuola

Il ministro «congela» il concorso Nomine bloccate nella scuola Il Consiglio di Stato si pronuncia a metà luglio per 15 mila insegnanti Il ministro «congela» il concorso Nomine bloccate nella scuola Mario Tortello Almeno quindicimila maestri e professori, non ancora di ruolo ma vincitori dell'ultimo concor�so, rischiano di dover aspettare la cattedra più del previsto. Con una circolare firmata lune�d�dal direttore generale, il ministero della Pubblica Istru�zione ha bloccato le assunzioni dei nuovi insegnanti, in attesa di una decisione del Consiglio di Stato che dovrebbe arrivare soltanto a metà luglio. Troppo tardi per provvedere alle chia�mate necessarie a garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Dura la reazione dei sindaca�ti-scuola. In un comunicato congiunto, Cgil Cisl e Uil espri�mono «dissenso» per la scelta del ministero e chiedono «l'im�mediato ritiro del provvedi�mento». «Si tratta di una deci�sione estemporanea e inaccetta�bile sostiene Enrico Panini, segretario generale della Cgil Scuola -, Di tutto ciò, il dicaste�ro di viale Trastevere si è ben guardato dal discuterne con i sindacati. Una scelta gravissi�ma; l'esatto contrario di quan�to affermato solo poche setti�mane fa, quando lo stesso mini�stero invitava i Provveditorati a non applicare una sentenza del Tar Lazio che accoglieva un ricorso contro le modalità di formazione delle graduatorie permanenti». Ordini e contro-ordini, che secondo i sindacati scuola avranno «un effetto sicuro»: «Le aspettative di immissione in ruolo di migliaia di docenti sono beffate; nei mesi estivi si accavalleranno tutte le opera�zioni oggi rinviate; l'inizio dell' anno è già compromesso». Con�clude Panini: «Il ministro della Pubblica Istruzione ha una so�la strada davanti: ritirare questo provvedimento sbaghato e estemporaneo». Il fatto. Nei primi giomi dello scorso aprile, il Tar del Lazio accogliendo il ricorso di alcuni aspiranti docenti ha dichiarato illegittimo il mecca�nismo che a portato alla defini�zione delle «graduatorie perma�nenti» dalle quali pescare per le nomine in ruolo. Il ministero si è subito appellato al Consi�glio di Stato, che deciderà sol�tanto alla vigilia delle ferie. Non è semplice illustrare i meccanismi che dovrebbero as�sicurare il regolare avvio del prossimo anno scolastico, ora rimessi in discussione dal Tar Lazio. Soprattutto non è agevo�le spiegare in base a quali macchinosi criteri (stabiliti da�gli uffici di viale Trastevere) sono state predisposte le gra�duatorie da cui pescare gli aventi diritto a un posto di ruolo. L'attuale disciplina che anche il Consiglio di Stato po�trebbe scardinare prevede la costituzione di quattro fasce in rapporto gerarchico: la prima è riservata a quanti erano già presenti nelle vecchie graduato�ria, dando loro la precedenza nelle immissioni in ruolo; la seconda è destinata a coloro che, in data 25 maggio '99, possedevano i titoli per essere inclusi nel cosiddetto «doppio canale»; la terza include gli aspiranti docenti in possesso di abilitazione, che abbiano matu�rato i requisiti entro il 22 giugno 2000; la quarta fascia comprende coloro che, pur avendo acquisito l'abilitazione all'insegnamento, non hanno insegnato come precari per al�meno 360 giomi. In base ai ricorsi presentati da alcuni docenti di scuola privata, il Tar del Lazio ha emesso una sentenza secondo la quale tali distinzioni violano «il principio costituzionale che garantisce l'accesso ai pubblici uffici a tutti coloro che ne hanno titolo, indipendentemen�te dal momento in cullo hanno acquisito». In parole povere, il sistema previsto dal ministero prevederebbe vere e proprie sottograduatorie, nelle quali verrebbero inclusi gli aspiranti docenti non solo in base al possesso dei titoli, ma soprat�tutto in relazione alla data del loro conseguimento. Ovvero, si finirebbe col privilegiare l'an�zianità e non il merito,'a tutto svantaggio dei Rovani; pur con punteggi maggiori,vedrebbero passare avanti nell'elenco colle�ghi che hanno conseguito i titoli in date precedenti. Ora, c'è il rischio cha ,sia tutto da rifare. Con la prospet�tiva di non cominciare bene nemmeno il prossimo anno scolastico. Sotto accusa i criteri con cui sono state stilate le graduatorie I sindacati «Una decisione inaccettabile che beffa i docenti» Il prossimo anno potrebbe partire con i supplenti in cattedra

Persone citate: Consi, Enrico Panini, Mario Tortello, Rovani

Luoghi citati: Lazio