Amianto sepolto in fabbrica «Ha ucciso decine di operai»

Amianto sepolto in fabbrica «Ha ucciso decine di operai» Deposito abusivo in Campania: i dirigenti accusati di omicidio colposo plurimo, inquinata la falda acquifera Amianto sepolto in fabbrica «Ha ucciso decine di operai» NAPOLI Capannone 17. La trivella perfo�ra il suolo, mentre gh uomini intomo scavano. Cercano il vele�no che ha bruciato i polmoni di chi lavorava qui e messo in perico�lo la salute di tutti, l'amianto che qualcuno ha fatto sparire con un macabro gioco delle tre carte. S�va avanti per ore, nonostante sìa ormai notte, fino al segnale che conferma i sospetti. La bomba che potrebbe provocare un disa�stro ambientale è lì, sotto uno strato d�cinque metri d�terra, quintali d�scorie tossiche sepolte da oltre dieci anni. Ci sono voluti la caparbietà d�un ex operaio, l'ostinazione di un consigliere comunale e l'impegno di un pool d'investigatori per por�tare alla luce l'amianto d�cui molti sospettavano l'esistenza, ma che finora nessuno era riusci�to a trovare. Su incarico della procura di Torre Annunziata, i carabinieri hanno scoperto le sco�rie nascoste all'interno dell'Avis d�Castellammare di Stabia, l'azienda per la produzione di pannelli per la coibentazione e la riparazione di carrozze ferrovia�rie. Almeno fin dal 1988, dicono i magistrati, gh scarti sono stati smaltiti illegalmente e semplice�mente seppelliti nel perimetro dello stabilimento. Quando è arri�vata la conferma che l'amianto era stato individuato, chela spedi�zione a differenza di quanto era avvenuto la prima volta non era finita con un insuccesso, il procu�ratore Alfredo Qrmanni ha firma�to 10 informazioni di garanzia nei confronti di diligenti ed ex diri�genti delTAvis, ipotizzando le ac�cuse di inquinamento delle acque e omicidio colposo plurimo. Non sono pochi, infatti, gh operai mor�ti negli ultimi anni per malattie polmonari causate dalla respira�zione di scorie d�amianto. A dare il via all'inchiesta è stata la denuncia di un ex operaio della fabbrica, ma quella prima indagine era stata archiviata per�ché, nonostante le ricerche e le perizie, l'amianto smaltito del tut�to illegalmente non era stato rin�venuto. La svolta è arrivata due mesi fa, grazie all'esposto di un consigliere comunale di An a Ca�stellammare di Stabia, Ida Scarpa�to, che ha riferito ai magistrati notizie utili per individuare in maniera più precisa il luogo.dove le scorie erano state sepolte. I carabinieri sono tornati cos�a scavare sotto il capannone 17, ma questa volta a una profondità maggiore : oltre cinque metri. Pro�prio durante l'ultima fase delle operazioni, è stato trovato l'amianto sepolto. Nel registro degh indagati so�no stati nuovamente iscritti dieci fra dirigenti ed ex dirigenti per i ' quali era stata in precedenza chie�sta l'archiviazione: fra d�loro, Francesco Schirripa, direttore ge�nerale dell'Avis, Roberto Niccoli, all'epoca dei fatti responsabile dello stabilimento, Mario Di Tom�maso, direttore del personale. Tutti sono accusati di inquina�mento delle falde acquifere e omi�cidio colposo plurimo. Per que�st'ultima ipotesi d�reato, la procu�ra ha incaricato un'equipe d�me�dici legali di esaminare le cartelle cliniche e i referti degh operai che negli anni scorsi sono morti per patologie polmonari. Agli atti del�le indagini vi sono già le denunce delle famiglie deUe vittime, secon�do le quali le malattie sarebbero state causate dalla polvere d'amianto respirata durante la lavorazione dei pannelli d�coiben�tazione, prima che la sostanza fosse dichiarata pericolosa. Ma �risultati dell' inchiesta pa�radossalmente stanno alimentan�do preoccupazione tra i lavorato�ri delTAvis, ridotti negh anni da circa 700 ad appena 80. In aprile la fabbrica è stata acquistata dal�la società Dippiù Ambiente del�l'industriale Paolo De Luca ed ora si attende 0 rilancio dell'azienda. «La Rsu non è affatto soddisfatta dell'esito di questa indagine spiega Catello D�Maio, segretario provinciale della Fiom-Cgil d'ac�cordo, è stato trovato dell'amian�to, e ora che cosa succederà?». H timore è che la nuova proprietà finisca per non portare avanti il piano industriale che prevede l'ac�quisizione d�nuove commesse e nuove assunzioni, [m.c] IN LOMBARDIA 1) PERIFERIA DI MILANO 2) CORSICO IN LIGURIA 1) BAVARI LOCALITÀ CASA BRUCIATA 2) C0G0RN0-LAVAGNA IN CAMPANIA O1) CASTELLAMMARE DISTABIA 2 B0SC0FANG0NE 3) NOLA 4)CASALMU0V0 5ACERRA 6 SANT'ANASTASIA IN SICILIA 1) PALERMO (CONCAD'ORO) 0ÌNBASIUC DPISTICCi 2)FERRANDINA 3)REN0INA (AREA INDUSTRIALE DI MELFI) «^ IN CALABRIA 1) ROSSANO (COSENZA) 2) REGGIO CALABRIA

Persone citate: Catello Dì Maio, Francesco Schirripa, Ida Scarpa, Mario Di Tom, Paolo De Luca, Roberto Niccoli