Un medico tra i pedofili di Roma di Guido Ruotolo

Un medico tra i pedofili di Roma Un medico tra i pedofili di Roma «Ottocentomila lire per avere un bambino» Guido Ruotolo ROMA Settimo L'uoè stato pper gRiccardo Sperone lo pedinavano da diversi giorni. Era solo una questione m tempo: aspettava�no altre prove per poterlo inca�strare. Di lui sapevano in prati�ca tutto, che portava i miilorenni nei laboratori di analisi e di diagnostica di proprietà della sua famiglia, che pagava fino a poco meno di un milione a prestazione, che faceva regali costosi telefoni�ni, capi d'abbi�gliamento firma�ti e che regalava cocaina ai suoi giovani partner. Ieri pomeriggio, intorno alle due, i carabinieri lo hanno intercetta�to mentre a bor�do di im fuoristra�da usciva da un palazzo, uno di quelli che fre�quentava in questi giorni, per notificargli l'ordinanza di custo�dia cautelare del gip Fabrizio GentUi. Al «dottore», a Riccardo Sperone, che ieri è finito a Regina Coeli, viene contestato di aver avuto rapporti sessuali con ragazzi minorenni fra i 14 e i 16 anni in cambio di denaro e di regali. Al «dottore» viene contestata anche la cessione gratuita di sostanze stupefacen�ti. Il suo è il settimo arresto. I carabinieri iniziarono a so�spettare di lui nell'ottobre scor�so, quando la mamma «corag�gio» di Ciampino, che aveva fatto arrestare l'ex poliziotto Roberto Marino, raccontò di «un dottore». La denuncia, ripre�sa nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato, dieci giorni fa, all'arresto della banda di Marino, è precisa: la donna ricorda che il figlio, «che indos�sava capi di abbigliamento co�stosi», le aveva parlato di «un facoltoso medico, titolare di nu�merose cliniche a Roma, di cui una all'Eur, disposto a pagare grosse somme per avere rappor�ti con minorenni», a lui «aveva dato 800 mila lire in cambio di prestazioni sessuali». I carabinieri, dunque, sapeva�no che Riccardo Sperone era un cliente della banda, uno di quel�li che pagava per avere rapporti sessuah con i minorenni. Non era imo della banda dell'ex poli�ziotto Roberto Marino (quello che sognava di portare alla ribal�ta il suo «Fronte di liberazione pedofili» attraverso attentati contro uomini delle istituzioni impegnati sul fronte della lotta alla pedofilia) ma alla banda si rivolgeva. O megho, al suo di�pendente Andrea Salvatucci, ar�restato con Marino e gh altri. «Salvatucci Andrea si legge sempre nell'ordinanza di custo�dia cautelare noto nell'ambien�te dei pedofih romani col sopran�nome di Andreina. Ufficialmen�te uomo tuttofare di un medico al quale procura anche giovani ragazzi con i quali intrattiene rapporti sessuali dietro paga�mento, è dedito principalmente all'attività di ricerca di giovani da avviare alla prostituzione». Lo stesso Roberto Marinodopo essere stato arrestato, ha ammesso di aver accompagnato un minorenne in una clinicaper avere rapporti omosessuali«I ragazzi mighori, cioè quellpiù interessanti riporta sem�pre l'ordinanza del gip vengo�no riservati dal Salvatucci al medico suo datore di lavoro e avviati presso i centri sanitari dello stesso gestiti ed evidente�mente utilizzati anche per i finilleciti in questione». Sempre igip Gentili ricorda che lo stesso Marino ha dichiarato di essersappostato «presso la clinica Usfacente capo al medico datore di lavora di Salvatucci e di aver visto quattro ragazzi minorennche vi entravano di sera». Riccardo Sperone, il «dotto�re», in realtà aveva gestito l'Unione sanitaria intemaziona�le fondata a Roma dal padre nel 1953 un piccolo impero di nove laboratori di diagnostica e di analisi medica prima di affidarla, cinque anni fa, al arresto mo edinato iorni fratello minore, sentito ieri da�gli investigatori. La direzione dell'azienda ha precisato in un comunicato che «Riccardo Spe�rone non è socio ne partecipa in alcun modo alla conduzione o gestione e tanto meno alla colla�borazione dell'Usi». Precisa il difensore, l'avvocato Mariano Buratti: «Sperone sta male. E' in uno stato di profonda prostazio�ne fisica ed è colpito da un forte esaurimento nervoso. Non rie�sce neanche a camminare. Non è vero che nell'ul�timo periodo cer�cava di far perde�re le sue tracce. Veniva da me tut�ti i giomi». L'av�vocato Buratti spiega che il suo assistito è un tos�sicodipendente: «Stava seguendo una cura di disin�tossicazione». E polemizza: «Essere omosessuali non è un reato. Tra l'omosessua�lità e la tratta dei bambini c'è una bella differenza». Ieri pomeriggio i carabinieri hanno perquisito i locah della direzione sanitaria dell'Usi, al secondo piano di una palazzina in Via Orsini, nel quartiere Pra�ti. Secondo l'avvocato Buratti «le perquisizioni hanno dato esito negativo». Oggi Sperone verrà interrogato e gh saranno contestati episodi specifici. Settimo arresto L'uomo è stato pedinato per giorni Si estende l'inchiesta sulla banda di pedofill scoperta a Roma

Luoghi citati: Ciampino, Roma, Sperone