Il ragioniere-filosofo e il dc-bello

Il ragioniere-filosofo e il dc-bello CHI SONO MARCELLO PERA E PIERFERDINANDO CASINI Il ragioniere-filosofo e il dc-bello Fuori dal govemo, guideranno Senato e Camera personaggi Aldo Cazzuilo ROMA A parte la notte agitata, l'alta statura (fìsica, ma non si ha motivo di dubitare di quella morale), e la moderazione deri�vante rispettivamente dalla for�mazione filosofica e da quella democristiana, null'altro accomu�na Marcello Pera e Pierferdinando Casini, se non quell'aura modemizzatrice già decisiva nella scelta del duo Pivetti-Scognamiglio (Casini, per dire, sarà ilprimo presidente della Camera di cui è stato fotografato il sedere, e non solo). L'accoppiata tra il democri�stiano e il filosofo dovrebbe però rivelarsi più azzeccata. Restituito Vertone alla sinistra, Melograni agh studi. Rebuffa al ruolo di bastone da passeggio di Cossiga, Pera è con il finto eretico Colletti in realtà berlusconiano d'acciaio l'unico sopravvissuto della stagione dei professori. An�che se in realtà lui è ragioniere./ Diplomato in ragioneria all'istituto tecnico «Carrara» di Lucca, impie�gato alla Banca toscana, filiale di Agliana, filosofo autodidatta e fuo�ri corso, laureato con caparbia volontà a 29 anni, sdegnato dalle baronie che governano le universi�tà italiane, guardato con sospetto dai soliti comunisti «non ero marxista e questo ha pesato» -. Fino all'incontro con Popper. «Tut�to cominciò con .una lettera in inglese» racconta con l'accento to�scano e gh occhi azzurri lucidi di emozione e intonati all'abito il prossimo presidente del Senato. «Inaspettatamente, mi rispose. Mi invitò nella sua casa di campagna nel Surrey.-Poi ci vedemmo a Vien�na. Lo portai in Italia, a Napoli, all'istituto di studi filosofici di Ge�rardo Maretta, quindi a Torino, con Gianni Vattimo. Ma considero altrettanto importante il rapporto con Paul Feyerabend, che ho cono�sciuto a Berkeley e frequentato a Zurigo, e con Tom Kuhn, l'anno che sono stato al Mit. Ma il mio vero maestro è un torinese, France�sco Barone». Paolo Mieli lo fa colla�borare all'«Espresso», Gaetano Scardocchia alla «Stampa», Giulio Anselmi al «Messaggero», Berlusco�ni a Forza Italia. «Mi è costato, l'ingresso a tem: pò pieno nella pohtica. Non volevo lasciare la ricerca mentre ne stavo cogliendo i frutti : una cattedra alla London School of Economics, un libro importante». Gh studenti di filosofia e 1 inalati di insonnia hanno perduto il saggio conclusivo della speculazione ai Pera, titolo provvisorio La struttura dell'orga�nizzazione scientifica, di cui il professore conserva nel cassetto il primo capitolo. Berlusconi ha gua�dagnato un mediatore degno di Gianni Letta. Non a caso furono Letta e Pera a ricucire il rapporto tra Forza Italia e il capo della polizia De Gennaro, di cui il Cava�liere diffidava per via degli anni di lavoro con la procura di Palermo. Era Pera l'uomo di Berlusconi nel�la Bicamerale, quando Marco Boa�to studiava come limare le unghie ai magistrati con la benedizione di D'Alema. E' stato Pera a suggerire a Silvio il colpo di teatro con cui si presentò al Palazzo di Giustizia di Milano il giorno delle elezioni regio�nali, con sottobraccio l'incartamen�to Fìninvest. Studiando da Guarda�sigilli, Pera aveva cominciato a incontrare e rassicurare magistra�ti, annunciando però l'intenzione di epurare la scrivania di Togliatti. Deluso? «No, semmai promosso». Promosso pure Pierferdinando, cheorapiùnessuno oserà abbrevia�re in Pierferdi, come faceva la Dandini, e tantomeno in Pier. Né lui avvicinerà più amabilmente i cronisti («Mo' me la fai un'intervistina? Ti do il titolo...»). A 46 anni sarà, Pivetti a parte, il più giovane presidente della Camera, e a chi ricorda la canizie di Leone Pertini Ingrao, il brizzolato basini parrà figlio dei tempi nuovi. Mentre lo è di Bisaglia e Forlani, oltre che ovviamente di suo padre, segreta�rio provinciale della De a Bologna negh Anni 50. Precoce, ha già fatto un sacco di cose non tutte finite bene, ad esempio l'Efim di cui è stato dirigente e il matrimonio con la signora Roberta «Ho soffer�to molto per la nostra separazione e a Messa mi astengo dalla Comu�nione» -. E' deputato da quando aveva ventotto anni. A Roma arri�vò ragazzo e divenne il umifero due di Marco Follini, allora delega�to nazionale dei giovani democri�stiani. Follini è intelligentissimo, ha scritto un bel libro sulla De per il Mulino ma è calvo, porta gh occhiali e ha dichiarato che il posto in cui è stato più febee è Sofia. Più attrezzato per l'era della persona�lizzazione della pohtica, affeziona�to a Cortina, Casini è ora il capo e Follini il numero due, ma non gliene vuole: «Pier era esuberante ma corretto» ricorda. Casini dice lo stesso di Follini, ma medio ancora di Berlusconi. Quando il Cavaliere disse di lui che non aveva mai lavorato, Casini vi trovò una nota «affettuosa». Richiesto di un giudi�zio, Pera definisce Berlusconi «sem�pre amabile, sempre cordiale, di grande cafra umana». E questa valutazione comune svela un altro punto di contatto tra i due nuovi presidenti delle Camere. L'uomo di Forza Italia è uno dei processori reclutatine!^ da Berlusconi Ha «studiato» da Guardasigilli è diventato un mediatore L'uomo del Ccd sarà il più giovane presidente di Montecitorio dopolaPivetti E'stato eletto per la prima volta aventottoanni A sinistra II candidato alla presidenza della Camera Pierferdinando Casini: è II leader del Ccd, che ha fondato nel 1994. L'anno scorso, dalla sua fusione con II Cdu, è nato II Biancofiore. Casini è anche parlamentare europeo A sinistra, Marcello Pera, che la Casa delle Libertà potrebbe oggi eleggere presidente del Senato. Pera fa parte di Fi dal 1996, anno In cui è stato eletto a Palazzo Madama. Professore di Filosofìa della Scienza all'Università di Pisa, è autore di numerose pubblicazioni (famosi i suoi studi su Karl Popper)