Maroni alla Giustizia e la lega si placa di Giovanni Cerruti

Maroni alla Giustizia e la lega si placa Maroni alla Giustizia e la lega si placa Bossi: Berlusconi ba capito, nascerà una grande squadra Giovanni Cerruti Inviato a ROMA Dal Guerriero al bravo figliolo, riservato e mite. «Saremo discipli�nati assicura dalla vasca da bagno della casa romana -, da parte nostra non ci saranno problemi». Sono bastate un'urlata da Gemonio, una notte al telefono, e a mezzogiorno Umberto Bossi riprende a trattare con Silvio Berlusconi. E' a Roma, nell'appartamento di via del Plebi�scito, e dopo il tim�ballo di riso chia�meranno pure Casi�ni e Fini. «E' anda�ta abbastanza be�ne», dirà all'uscita. Passano due ore e quell'abbastanza sembra di troppo. Bossi si è messo in tasca due ministeri di serie A, Giustizia e Welfare, più la delega per la Devolution per se mede�simo e la Sanità. «Al primo punto dell'accordo c'è che non si deve dire niente. Aspet: to. Non so se è finita qui». A casa fino a sera, quando toma da Berlusconi. «No, non si è parlato delle mie dichiarazioni dell'altra sera, nessuno mi ha chiesto dell'ap�pello a Ciampi per il rinvio della prima seduta di Camera e Senato»Non ce n'era bisogno. In via del Plebiscito avevano capito subito che quello era un segnale, che Bossi voleva riaprire i giochi, e pericolosa�mente. Alle undici di luned�sera Giulio Tremonti aveva già confer�mato l'arrivo di Bossi per mezzogiorno. Controproposte già meditaANessundell'appma con te. Se cedi sulla Presidenza della Camera avrai non solo il Welfare, ma pure la Giustizia. Il primo per Giancarlo Giorgetti, la seconda per Roberto Maroni. «Risultato soddi�sfacente», lo definisce Bossi. E ag�giunge sornione: «Ora abbiamo da�me e demoni». «Fino all'ultimo secondo nulla può esser dato per sicuro, ma a questo punto mi sento abbastanza tranquillo». I due ministeri sono le dame, i demoni potrebbero essere delle variazioni in corso d'opera che manderebbero Maroni al Vimi�nale e Giorgetti in un altro ministe�ro, sempre di serie A, però. Lo stesso copione delle trattative '94.. Bossi ha chiuso su Giustizia e Welfare, ma si sarebbe ben cautela-, to: dovessero saltare mi date il megho. Nel '94, appunto, Maroni passò all'ultimo secondo dalla Giu�stizia al Viminale, al posto di Anto�nio Di Pietro. L'urlata di luned�sera, l'incontro con Berlusconi e alle cinque del pomeriggio Bossi sembra davvero un bravo figlio: «Con Bianco e i brogli non è finita, ma mi è tornato il buon umore». E allora racconta la rabbia di lunedì, l'idea di chiedere l'interven�to di Ciampi dopo una telefonata con Giancarlo Giorgetti, il suo timo�re di perdere peso nel govemo, visibilità e pure la faccia. «Ero molto preoccupato perché pensavo che Berlusconi facesse una squa�dretta, invece stiamo facendo uno squadrone. La Lega parteciperà al meccanismo di costruzione delle riforme». Per Berlusconi, adesso. solo parole buone. «Loro, quelli di Forza Italia, hanno fatto uno sforzo ed è andata bene. Berlusconi si è comportato come il presidente di una grande squadra di calcio, come il Milan dei tempi d'oro». La metafo�ra del calcio l'ha già conquistato; '^"«NStfserve coèpfefe uS gideafoA in più, serve uno squadrone che abbia dentro il cuore». «Ma i dubbi, le paure, anche la rabbia, non li dimentica. «Luned�pensavo che non volesse fare le cose per cui ci siamo uniti nella Casa delle libertà». L'incontro e la cena del sabato, ad Arcore, gli paura re più fare ui è nata nsavo pionato mo perso erano proprio rimasti sullo stoma�co. «Io creo problemi solo quando viene messo in discussione il cam�biamento. A Berlusconi l'avevo det�to e lo ripeto: non dobbiamo finire nella palude». Toma alla metafora: «Pensavo, temevo volesse giocare il campionato da solo, con titolari e. panchina suoi, e cos�si perde lo scudetto. Con lo squadrone che si sta preparando, invece, mi dimo�stra che lo scudetto lo vuole vince�re». Uno squadrone con due mini�stri della Lega su 12. Più altri anco�ra, ministri junior come Alessandro Ce alla Sanità. «Mi sembra che la quadra sia stata trovata», dice alle nove di sera. «Ci sono alarne cose da verificare, ma non dipendono da noi, sono fuori dal�la Lega». I malumo�ri di Alleanza Na�zionale, ! qualche mal di pancia in Forza Italia. Nella Lega, in Bossi, i malumori sono finiti dall* colazione in | via del Plebiscito. «Noi non romperemo lo schema generale», promette Bossi. Anche perché le due dame le ha già in cassaforte, e se qualcosa cambias�se sarebbe 5oloniiynpglio^i daiDoni, appimtor sèmpre Htfe'iiimisteri ih serie A. «Noi saremo soldati leali, combattenti e disciplinati»: Se gli accordi reggono per Bossi'sarebbe lincei bingo. «C'è sempre la possibilitaSh ottenere il massimo dice -, ma non sono un perfezionista». E il Guerriero va a cambiarsi d'abito. Grisaglia ministeriale. Abbiamo dovuto rinunciare alla Camera ma abbiamo ottenuto due ministeri di serie A Nessuno m'ha chiesto nulla dell'appello a Ciampi ma con Bianco non è finita Ì Luned�avevo paura che il Cavaliere non volesse più fare le cose per cui è nata la nostra alleanza, pensavo volesse giocare il campionato tutto da solo: avremmo perso '^ I leader della Lega Umberto Bossi Ieri al termine del suo lungo incontro con II Cavaliere In via del Plebiscito

Luoghi citati: Arcore, Gemonio, Roma