Israele, la mediaiioiie imiiq tra le bombe

Israele, la mediaiioiie imiiq tra le bombe Israele, la mediazione inizia tra le bombe Esplosioni e colpi di mortaio nel centro di Gerusalemme AldoBaquis TEL AVIV L'offensiva palestinese che mira. a sconvolgere la vita nelle città israeliane ha raggiunto ieri un nuovo apice quando, a distanza di nove ore, due auto-bomba sono esplose nel centro di Gerusa�lemme a pochi isolati dalla sede del comando della polizia. La seconda auto-bomba (la cui par temità è stata rivendicata dalla Jihad islamica) ha rappresentato una novità, perché era stata potenziata da alcuni colpi di mortaio: in otto mesi di rivolta non era mai accaduto. Per i passanti della Via Jaffa la sorpresa e il terrore sono stati assoluti quando alle nove di ieri mattina, nel pieno centro della città, hanno visto alcuni proietti�li di mortaio schizzare dall'autobomba verso il cielo e poi atterra�re fragorosamente sul tetto di un palazzo vicino e nel Parco dell'In�dipendenza, distante centinaia di metri. Nell'auto-bomba i con�fezionatori non avevano dimenti�cato di aggiungere grandi quanti�tà di chiodi di acciaio, alcuni dei quali sono atterrati nella Piazza Zion, anch'essa distante centina�ia di metri. Il bilancio dei due attentati è stato ridotto: alcuni feriti, e deci�ne di israeliani sotto choc. «L'esi�to degli attacchi ha poi spiegato un dirigente della Jihad islami�ca, quasi giustificandosi per la mancata carneficina di israeliani viene stabUito da Allah». In una dichiarazione alla emit�tente Voce della Palestina, un altro leader della Jihad islamica, lo sceicco Nafez Azzam, ha affer�mato ieri che sono state rimosse le divergenze pohtiche con l'Au�torità palestinese di Arafat p che ormai «il popolo palestinese) lotta unito nella stessa trincea per liberare la Terra Santa e inaspri�re l'Intifada». Di parere analogo era ieri Abdel Rahim Malluh, un dirigen�te del marxista Fronte popolare che ha rivendicato la paternità della prima auto-bomba di Geru�salemme. «Finché perdura l'occu�pazione mihtare israeliana e si ripetono le uccisioni a danno del nostro popolo ha spiegato abbiamo il diritto di difenderci con ogni mezzo». In questo clima infuocato ha iniziato la sua prima spola regio�nale il diplomatico statunitense Richard Bums. Incaricato dal presidente George Bush di con�cordare sul terreno un cessate-ilfuoco che regga e di strappare ai dirigenti israeliani l'impegno a congelare le colonie ebraiche nei Territori, Bums un ex amba�sciatore in Giordania ha incon�trato prima Arafat a Ramallah, poi il premier Sharon a Gerusa�lemme. Da entrambi ha udito che sono interessati a realizzare i provvedimenti per la riduzione della tensione previsti dal Rap�porto Mitchell, completato dieci giorni fa da ima commissione internazionale di inchiesta. Ma l'avvicinamento delle posizioni sarà egualmente laborioso. Dai palestinesi, Bums ha ap�preso che Israele deve ritirarsi incondizionatamente alle posi�zioni su cui erano attestate le sue foi'ze aU'inizio dell'Intifada, nel settembre 2000. L'esercito israe�liano deve rimuovere la chiusura dei Territori e cessare le aggres�sioni «che ancora nei giorni scor�si secondo il. generale Abdel Razek Majaida hanno provocato la morte di due palestinesi e il ferimento di 85». Arafat ha anche chiarito che gli israeliani devono cessare ogni attività di insediamento, realiz�zare gli impegni già firmati e quindi tomare a ima seconda edizione del vertice di Sharm el Sheikh, alla presenza dei leader regionah, nonché di Usa, Russia, Onu e Unione europea. Poche ore dopo, incontrando Sharon, Peres e il ministro della difesa Benyamin Ben Eliezer, Bums ha appreso che Israele ritiene Arafat personalmente re�sponsabile dell'offensiva terrori�stica dei giomi passati. Per que�sta ragione, lo Stato ebraico con�diziona ogni progresso al raggiun�gimento di un cessate il fuoco totale, immediato, prolungato nel tempo, e Sharon avverte che le limitazioni che gli israeliani si sono imposti nella reazione agli attacchi non potranno durare all'infinito in presenza di conti�nui attentati palestinesi. In casa, Sharon deve vederse�la con un'opinione pubbhca sem�pre più disorientata dagli attac�chi palestinesi, dai continui scon�volgimenti della sua routine e dalla mancanza di una reazione israeliana. La psicosi dilaga: sce�ne di panico si sono verificate gioved�in un ristorante di Tel Aviv alla vista di «un uomo con ima valigia grande». La polizia ormai allo stremo delle forze riceve ogni giomo migliaia segna�lazioni di oggetti sospetti. Sharon accetta il piano Mitchell ma avverte «Il freno che ci siamo imposti nella reazione agli attacchi non potrà reggere all'infinito» Un leader della Jihad islamica alla radio si scusa per la mancata strage: «Si vede che Allah non l'ha voluta» La psicosi dilaga fra la popolazione civile Ogni giomo scene di paura e migliaia di segnalazioni alla polizia A sinistra gli artificieri al lavoro tra i rottami d�una delle due autobombe che hanno seminato il terrore a Gerusalemme Nella foto qui accanto stretta di mano tra l'inviato americano Bums e il premier Sharon. La mediazione Usa appare molto diffìcile