La delusione del ragazzo dei Parioli di Mario Calabresi

La delusione del ragazzo dei Parioli VEX PORTAVOCE DI BERLUSCONI AMATO DAI «POTERI FORTI» DELLA CAPITALE La delusione del ragazzo dei Parioli An sperava in ityamp^la«vittmad^iMM» personaggio Mario Calabresi f ROMA MEZ2LA Roma ci aveva cre�duto, sull'onda del succes�so di Berlusconi, sulla for�za di Storace e Fini, e fino all'ultimo ci ha sperato. Mezza Roma ci aveva scommesso e si era identifi�cata nel ragazzo dei Parioli, in quel giornalista monarchico dive�nuto portavoce di Berlusconi. Ti�mido e tradizionahsta, sempre in giacca blu e pantaloni grigi, quasi una divisa ereditata dal padre ufficiale dell'esercito. Per questo lo snobismo di sinistra l'aveva definito «un commesso di Battìstom», il negozio di via Condotti dove si veste la Roma bene. Com�posto, freddo, anche commentan�do la sconfitta: «Credevamo di vincere, cos�non è stato. Ora ci impegneremo in un'opposizione forte e credibile. Comunque va detto che la Casa delle Libertà rispetto alla precedente tornata amministrativa ha ottenuto il KM in più di consensi, e questo è un risultato di cui tener conto». Al comitato elettorale, piazza�to nel quartiere Flaminio, il risul�tato è stato accolto con molta compostezza, e l'arrivo di Tajani è stato salutato con un applauso di cinque minuti. «Dobbiamo esse�re orgogliosi di quanto abbiamo fatto ha cercato di sollevare il morale dei suoi sostenitori non dimentichiamo che rappresentia�mo metà della città. Dobbiamo continuare a lavorare. Da domani mattina si ricomincia, perché dob�biamo utilizzare tutto il consenso poUtico che i romani ci hanno dato per il bene della nostra città». Il più deluso era Francesco Storace, che con Gianfranco Fini aveva teorizzato la vittoria tota�le, definitiva. Puntavano a sradi�care la sinistra dal Lazio, conqui�stando l'ultimo simbolo, il Campi�doglio. Con Tajani si era schierata la Roma delle gerarchie, istituziona�li, clericali, militari. Quella parte di Capitale che aveva trovato in Rutelli un interlocutore, ma che non aveva accettato la candidatu�ra di Veltroni. Ma se l'ex sindaco aveva costruito buoni rapporti con i poteri forti romani: la Chie�sa, i costruttori, i commercianti, Tajani li rappresenta fino in fon�do. Ottimi sono i suoi rapporti con il Cardinal Ruini, che lo ave�va accompagnato, in apertura di | campagna elettorale, a visitare l'ospedale Sandro Pertini. Quasi ima benedizione. Al ballottaggio poi sono arrivati i ciellini, ricom�pattati dopo il flop di D'Antoni. E il mondo della Sanità, trascinato dall'assessore regionale Giovanni Saraceni, uomo del Vicariato, ex leader dei medici cattolici. L'arci�pelago delle decine di case di cura in mano ai religiosi, delle cliniche private. In Tajani avevano sperato i commercianti, a partire dal presi�dente della Confcommercio An�drea Mondello, i costruttori, fami�gUa Caltagirone in testa. Verso il Polo c'era stata la migrazione della Roma dei salotti, delle feste e dei circoh. Raffaele Ranucci e Alessandra Borghese, non hanno aspettato il voto per cambiare parte del campo. Più esplicita la giovane principessa che per Rutel�li organizzo la lista Beautiful, poi è arrivato Ranucci, imprenditore, già organiz z atore della candidatu�ra di Roma per le Olimpiadi, oggi all'Ente Eur. Tajani è figlio di questa parte di città, ha sempre respirato la stessa aria. Nato e cresciuto in via Salvini, nel cuore dei Parioli, il quartiere simbolo della buema borghesia e della destra romana,' Tajani è un conservatore, in politi�ca e nella vita. I suoi mighori amici sono ancora queUi delle scuole e dei primi passi nel giorna�lismo. Da Renato Panellai respon�sabile del suo comitato elettorale, che era il compagno di banco delle elementari, a Guido Paglia, suo caporedattore al Giornale di Montanelli, oggi braccio destro di Sergio Cragnotti e portavoce del�la Cirio. Tradizionalista anche nei gèsti, l'europarlamentare di For�za Italia ogni mattina esce con il cane, un dalmata, per andare a comprare i giornali, poi fa colazio�ne al Parnaso in piazza delle Muse, il bar dei giovanotti della Roma modaiola. La messa in una piccola chiesetta dietro casa. San Luigi Gonzaga, poi la passeggiata con la moghe. Ieri l'ha accompagnata al seggio della scuola ele�mentare di via Boccioni, dove lei era rappresentante di lista per Forza Italia. Poi la frequentazione dei circoli, dove Tajani ha fatto il pieno di voti. Al circolo Parioli, alla canot�tieri Aniene, l'ultimo solo maschi�le della Capitale, all'Antico circo�lo del tiro a volo, dove fino a pochi anni fa si sparava ancora al piccio�ne. Oggi si fa pratica di golf. Si va per giocare a tennis, per i tornei di calcetto, ma soprattutto per fare incontri, pubbliche relazioni, a pranzo durante la settimana. E' il regno degh avvocati, dei notai, dovè i colletti delle camicie sono alti, le cravatte hanno il nodo lai^o. Ma non solo blasoni e denari. Con Tajani stava la destra sociale di Storace e Alemanno, rappresentata dalla candidata vicesmdaco Roberta Angelini. E sta�vano i taxisti, nemici della Giunta Rutelli, e i vigili urbani, convinti dalla promessa di ima riqualifica�zione.

Luoghi citati: Caltagirone, Italia, Lazio, Roma