Seggi, la Cassazione dice no a Forza Italia

Seggi, la Cassazione dice no a Forza Italia IN VISTA DELLA PRIMA SEDUTA DI MERCOLEDÌ' Seggi, la Cassazione dice no a Forza Italia «Quelli vacanti ripartiti fra tutti». Lega, niente quorum Claudio Tito ROMA La Cassazione dice no a Forza Italia. I seggi conquista�ti virtualmente dal partito di Berlusconi sulla quota proporzionale e non assegnati per mancanza di candidati, saranno distribuiti tra tutte le forze che hanno superato la soglia di sbarramento. Ossia andranno ai Ds, alla Margherita, ad Aileanza naziona�le e a Rifondazione comunista. Anche per la Lega, però, non ci sono buone notizie. Dopo una giornata di voci e smentite, in serata la Cassazione ha conferma�to il non raggiungimento del quorum. Carroccio e Italia dei Valori restano inchiodati a quel 3,90Zo che condanna Bossi e Di Pietro a restare fuori dalla quota proporzionale. Un sentenza che, come dice il lumbard Castelli, inserisce la Lega tra i partiti che «contano meno», ma che lascia sostanzialmente inalterati i rapporti all'interno della Casa delle libertà. Per Di Pietro, invece, la decisione dei suoi ex colleghi, equivale ad una pressoché totale assenza dal Parlamento (anche perché l'unico senatore che aveva eletto, nel Bergamasco, è passato al centrodestra). L'ufficio centrale della Cassazione ha quindi re�spinto ieri il ricorso di Forza Italia che si ritroverà alla Camera una decina di deputati in meno rispetto ai voti realmente ricevuti. Rispetto a questo orienta�mento, il partito di Berlusconi si prepara a dare battaglia e fa sapere di avere un asso nella manica che sfodererà in occasione della prima riunione della giunta per le elezioni di Montecitorio. Secondo Forza Italia, infatti ma la notizia è tutta da verificare l'altro ieri, venerdì, il presidente della Camera Lucia�no Violante avrebbe trascorso oltre un'ora nei locali dell'ufficio centrale della Cassazione. Gli uomini del Cavaliere sospettano anche che la decisione non sia stata ancora formalmente adottata per il diverso orientamento emerso nel collegio. La denunciata presenza di Violante, se confermata, potrebbe dare nuovo vigore alle proteste del centrodestra nella prima seduta della giunta. I seggi persi dagli azzurri, comunque, non sarebbe�ro 14 come ipotizzato in un primo momento, ma una decina. Anche se il numero preciso lo si saprà solo oggi, dopo una seconda riunione dei giudici della Cassazione che attendono gh ultimi dati provenienti dalle Circoscrizioni. La decisione della Cassazione non lascia spazio a dubbi ribadendo che non si possono recuperare i candidati non eletti della Casa delle libertà che non si sono collegati a Forza Italia. Perché «non effettuando il collegamento, il candidato evita alla lista» l'effetto sfavorevole dello scorporo e quindi «la sollecitata ricerca di un criterio di collega�mento diverso dall'unico contemplato dalla legge, si porrebbe non già al di là, ma contro la legge stessa». Gli uomini del Cavaliere, infatti, chiedevano che l'insufficiente numero di candidati al proporzionale potesse essere colmato ripescando quei non eletti della Casa delle libertà sul maggioritario notoriamen�te appartenenti a Forza Italia nonostante il collega�mento alle cosiddette liste civetta. Il centrodestra, e in particolare Forza Italia, non intende airendersi. Il giudizio della Cassazione viene considerato inaccettabile e appunto si rinvia il tutto alla giunta per le elezioni che deve proclamare gh eletti. La nuova maggioranza intende esprimersi invertendo la decisione e ripescando i mighori per�denti sul maggioritario. Basti pensare a quel che dice il coordinatore di Forza Italia, Claudio Scajola, che viene considerato 0 principale responsabile dell'inci�dente: «Con la democrazia non si scherza. E' una decisione inaccettabile» che «di fatto sovvertirebbe le precise indicazioni degh elettori». Il tutto quindi sarà posto nelle mani della giunta per le elezioni e «siamo certi che nella sede competente e decisiva prevarrà l'applicazione del principio fondamentale della Carta costituzionale, dell'assoluto rispetto della volontà liberamente e chiaramente mamfestat'i dagli eletto�ri, volontà che nessuna alchimia giudiziaria potrà mai ribaltare». Una linea confermata dal presidente uscente della giunta, Ignazio La Russa di An: spetterà aU'organismo parlamentare «fare una proposta e alla Camera votarla» anche perché la decisione della Cassazione è «quanto ci si poteva aspettare da imo studente del terzo anno di giurisprudenza». Pruden�te, invece, il Ccd Carlo Giovanardi che invoca un vertice deUa Cdl prima di prendere ima decisione su un tema cos�deheato. Di tutt'altro avviso il centrosi�nistra. «La Cassazione avverte il presidente della commissione affari costituzionah del Senato, Massi�mo ViUone (Ds) ha fatto la cosa giusta: ha applicato la legge in maniera lineare e corretta». La replica di Scajola: «Inaccettabile» Gli azzurri denunciano: «Perché venerd�Luciano Violante è stato un'ora nell'ufficio elettorale centrale?» auriI svp3 MARGHERrrA76 6IKAS01E tBJ DS138 Poa9 INDiUlJV0 7 RIE COMUNISTA 11 ccd 22 CDU 18 LEGA 30 FORZAFTALIA 1S9 12 ss 177 ; 12 da assegnare AN96' J-PSI2 ^iNDiPENoam IO ALTRI 1 SVP3 MARGHERITA 80 GIRASOLE 18 OS 142 FOCI 9 INDIJUVO 7 RIE COMUNISTA 12 eco 22 COSI' LA CAMERA IL 13 MAGGIO DJVENTERA'COSr? L INDIPENDENTI IO Neinpotesi in cuii seggi da lipartiie siano 12

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