Giù nell'abisso

Giù nell'abisso Giù nell'abisso QUESTO è il vero underr ground, ridacchia Ics, che però non si chiama così, accompagnandomi lungo un cu�nicolo di terra pressata, polvere e rifiuti. Fa freddo. La primavera tar�da a venire. Saremo sottola Micca o giù di lì. Dal basso, Torino sembra un puzzle sezio�nato dalle grate. Vedo piedi, vedo gambe, vedo un tassello di sole malato, vedo una sigaretta che plana nell'aria. Al rallenta�tore. Ancora accesa, la evito. Torino in letargo, Torino chiusa a fortezza, Torino magica, Tori�no capitale dell'auto e dei grup�pi black metal. Quelli che uni�scono l'occultismo al rock nella sua forma più potente. E a parecchio altro. Ics non ha torto; come ha scritto Cameron Crowe (il regi�sta del bellissimo «Quasi famo�si») su un recente «Rolling Stone», quando persino il punk si assimila alle boy band (vedi i Blink 182), l'underground si spo�sta da altre parti. O forse rima�ne l�dove sempre è stato. In basso, al buio. Il mio accompagnatore conti�nua a parlare, muovendosi faci�le e speedy. Mi spiega che il black, quello vero, non potrà mai essere cooptato dalle major. Gruppi come i Cradle of Filth (inglesi, famosi per le co�ver dei ed e le immagini delle t-shirt più volte censurate, con crocefissi rovesciati e monache uscite da film a luci rosse) sono sempre più vicini all'innocuo shock rock di Alice Cooper, dei Kiss e di Marilyn Manson. Stes�so discorso per i norvegesi Dimmu Borgir: ultima copertina, rifiutata dai negozi di dischi americani, un busto di donna avvolto in giri su giri di filo spinato. Quelli vanno bene per i ragaz�zini, mi conferma Ics, che avrà s�e no venticinque anni, è vestito di nero e grigio ma non porta una maglietta con gesucristi fatti a tocchetti o un amuleto con eapri appeso al collo. Le braccia ingombre di tatuaggi, questo sì, sigilli e simboli e chiavi per aprire chissà quali porte. Lontano dai Palladiani degli Anni 90, professionisti piemontesi che improvvisava�no finte messe nere come scusa per orge con appena il brivido del Maligno, i gruppi, black metal sono cresciuti e prospera�ti nella cittadella dell'ospedale abbandonato vicino a Pecetto e in mille garage della periferia urbana. Gh storici Mortuary Drape, di Alessandria e dintor�ni, forse disciolti o forse no, forse rifluiti nel movimento pa�nico torinese AOG, attorno al quale nascono e si autoalimen�tano leggende. I Nìbil Locus, di Nichelino, i cui vinili oggi van�no via a carissimo prezzo. Gh Adversam, attivissimi nel capo�luogo piemontese. Gh Opera 9, in forza tra Biella e province assortite. I Mord, il cui leader . ha voluto registrare l'ultimo demo dentro un bunker antiatomico nascosto nella tranquilla collina sopra la città. E l'elenco potrebbe continuare (quasi) all' infinito.I black metahers tengono all'anonimato («ma non per�ché profaniamo cimiteri o violentiamo ragazzine») come vec�chi saggi, maghi, stregoni. Il loro credo è un sincretismo, una rivisitazione, una fusione alchemica che comprende l'oc�cultista di fine Ottocento Aleister Crowley, il suo discepolo Austin Osman Spare, la hol�lywoodiana chiesa di Satana di Anton LaVey, il surrealismo omosex del regista sperimenta�le Kenneth Anger, Nietzsche e Kant ed Evola e Marx e tante altre (forse troppe) letture, fino a Comeho Agrippa e oltre. In più, epiche figure di musicisti norvegesi quali Vaig Vikemes, alias il conte Grishnackh. In galera, oggi, accusato di assassi�nio, come riportato nel testo di riferimento del black «Lords of Chaos», edito dall'americana Pe�rai House («per una cultura dell'apocalisse, un editore che si rifiuta di essere addomestica�to», si legge su http://www.feralhouse.com). Nel calderone, nel crogiuolo vivono e si coniugano gh «ismi», dallo stalinismo al fasci�smo al veganism (vegetarianesimo totale, non ovo-latteo: Ics non toccherebbe una fetta di toma manco a pagarlo oro). Persino al rumorismo industria�le e alla psy-goa-trance, là dove i battiti per minuto (sotto i 140 non si scende) si sposano al twang-twang-twang delle chi�tarre. «I cabinotti e gb alternativi da centro sociale hanno paura di noi», scuote la testa Ics. Forse è vero. Questa non è roba da fìghetti reali o presunti, anche se non ci sono bagni di sangue e la musica veloce e la voce sgraziata servono solo per apri�re barriere, scassinare serratu�re, risuonare in sintonia con il cosmo, superare un'ipocrita oscurità fino al brillante fuoco portato da Lucifero. Perché scin�tilli il diamante dentro di noi, per capire che ogni uomo è dio di se stesso. Non dò giudizi e d'altronde Ics non ne cerca. Domando come e dove trovare materiale sui gruppi di cui mi ha parlato e lui, per tutta risposta: «Chiede�resti a una strega dov'è il suo libro delle ombre, la raccolta deUe sue formule?». Io ammic�co, lui si ammorbidisce e usciti all'aria aperta con puzza di muffa sulla muta e freddo nel ventre mi accompagna da «Pagan Moon», zona Palazzo Nuovo, inizio via Gaudenzio Feirari. Colore viola alle pareti, pavimento di marmo, candela�bri accesi, armature, vecchi te�sti di magia, vinile e ed e demotape ovunque. Andrea, il proprietario, mi saluta e mi domanda se sono proprio io l'autore di quel racconto pubbli�cato sulla rivista xy. Annuisco. «Figo, non ci hai presi in giro», e mi regala un ed. Tronus Abyss, il suo gruppo, folk black metal, più melodico di altri, best-seUer in Europa con decine di miglia�ia di copie vendute. Stelle nere, insomma. Altro che certi gruppi di certo rock nostrano che al millesimo disco piazzato grida�no al miracolo. Un po' chiacchie�ro, un po' ascolto, un po' sogghi�gno e poi esco, salutando. Nes�suno dei due mi congeda con chissà quale invocazione. Faccio un paio di passi, un'oc�chiata alla mole, entro in piazza Vittorio, fisso la Gran Madre, sposto lo sguardo sulla cover dei Tronus Abyss, sul libretto intemo (antiche cattedrali, ci�me innevate) e smetto di chie�dermi perché tutto questo suc�ceda proprio nella mia città. A Torino, il possibile e l'impossibi�le e il probabile, al riparo da sguardi indiscreti. Giovanni Arduino DAI NIHIL LOCUS Al MORD, Al TRONUS ABYSS, STORIE Di BAND LEGGENDA OCCULTISMO E ROCK: NEL VENTRE DI TORINO SULLE TRACCE DI UN BLACK METAL MOLTO, MOLTO BLACK SATANISMO? NON PENSATE Al BAGNI Di SANGUE, MAA UNA MUSICA VELOCE CHE TRAVOLGE LE BARRIERE Sympathy forthe Devil. Protagonisti del black metal torinese: Transilvanian Munger e, sotto, Pure Holocaust