Mastrocola: palline di pane per una vacanza al mare

Mastrocola: palline di pane per una vacanza al mare Mastrocola: palline di pane per una vacanza al mare DAOLA Mastrocola, sapete, quella della «Gallina volan�te», se ne esce con un dtro romanzo, «Palli�ne d pane», e si avver�te subito una certa contigdtà tra questi due titoli, per cos�dire, caserecci. Là si trattava d una insegnante che vede�va nella scuola un potente incenti�vo alla neghittosità e all'ignoranza, tanto che risdtava più gratificante educare le galline invece degli stu�denti. Qd lo sguardo si allaiga su una fetta d società, certo mondo medo e altoboighese visto nel mo�mento particolarmente rivelatore, perché rilassato, della «vacanza d mare». E chi racconta è una fotogra�fa d professione che si esercita in scatti perlopiù interiori, impressio�nando il rullino della coscienza. Bene, Emilia è una quarantenne, suo marito si trova in Inda per conto d una società d telefom e nel romanzo si fa sentire soltanto attra�verso il telefono, come se fosse ridotto a ventriloquo del mestiere. Con lei restano una bimba d sei mesi e il figlio undcenne Orlando Maria chiamato Olii. Ma va aggiun�ta una babysitter, che si presenta alla partenza per la Sardegna con una macchina da cucire a pedali trascinata su un carretto. A parte l'insolito bagaglio, arriva dd Porto�gallo e non sa una parola d italiano. E' il segnde che la vacanza potreb�be avviarsi sd binari dell'imprevi�sto. Infatti questa Lucinda, che si RECENLorMo SIONE nzo do lascia sorprendere a volte con gli occhi umir d, dedca le ore d liber�tà e ogm ritaglio d tempo a cucire sempre nuove stoffe. Si intui�sce in lei un affanno segreto, e certo rappre�senta una stonatura nell'aria futile e ciarliera dei vacan�zieri. Contribuisce ad accrescere il dsagio d Emilia, la confusione dei suoi pensieri. Vorrebbe dedcarsi un poco a se stessa, alla sua benedet�ta mostra fotografica, ma è stata costretta da un amica animalista a adottare una capretta randagia, con il pretesto che la sua compa�gnia gioverà ad Olii. E' la sua afflizione. Perché il ragazzo non riesce a legare con quella che defini�sce «l'umanità coetanea», se ne sta solo a leggere libri e a pescare, a preparare le sue esche con (palline d pane». La malincomca Lucinda, l'irriducibile capra e Olii provocano per vie dverse un mutamento in Emilia, liberandola dalle costriziom mentali del gruppo, abbronzati uomini in carriera o nullafacenti, donne fasciate d sari e gravate d collane etniche. Giomo dopo giomo, l'allarme per la propria inadeguatezza cam�bia direzione. Ad esempio, perché Olii dovrebbe a tutti i costi socializ�zare? Intrupparsi con dei ragazzi mdeducati e stupid, perdpiù visibimente annoiati? Quando arriva il «Vichingo» con la sua barca, che lo tratta da uomo e lo porta in mare con sé, Olii troverà davvero un amico, e uno solo, tutto sommato, basta. Ad esempio, siamo sicuri che bisogna dsinteressarsi dei figli con il pretesto d non ledere i loro diritti? Eppure è accaduto, accade, che accettino anche gioiosamente d affrontare qualche dovere. «Voi cos�buoni insorge Emilia contro i permissivi a oltranza che lasciate vivere. Non chiedete, non scegliete, non decidete, non sgridate, non urlate, non dte. Siete un trionfo d non aziod, tutti verbi col "non" davanti». Una amica femminista la rimprovera d non conoscere il lin�guaggio del corpo; ma lei si ostina a considerare il linguaggio come in�scindibile dd concetto d parola: «Parola proprio verbde, dco. Il resto, per me, sono metafore». Non starò a svelare la conclusio�ne del romanzo (e la capra e Lucin�da) che vive d'altra parte d piccole occasiom e situazioni che dventa�no esemplari. Paola Mastrocola ri�propone l'onesta attitudine pedago�gica della «Gallina volante»: intera�mente edata, tuttavia, nella soave e dvertita crudeltà con ed rappre�senta una maggioranza d alieni, nella interrogazione ansiosa e alla fine liberata sugli assurd quotidani, nel gusto del paradosso che si eserdta in abiti contrappunti e avvi�tamenti verbali (muovendo dalla predilezione per i piselli, contesta a una professiomsta della tolleranza che il buon diritto d tutte le mino�ranze non esclude quello d chi la pensa a modo suo). Divertente mae�stra del sospetto, mette in guarda contro le idee sbagliate che preten�dono d essere le più giuste, contro i sempre nuovi convendonalismi. Co�me Emilia, che finisce per incantar�si d quel figlio felice d essere dverso: e intanto fa ammenda, risolvendosi a chiamarlo Orlando invece d Olii. RECENSIONE Lorenzo Mondo Una fotografa, una capretta randagia, un figlio che non riesce a legare con l'umanità coetanea: una divertente maestra del sospetto mette in guardia dalle idee convenzionali Paola Mastrocola Palline di pane Guanda, pp. 237, L 26.000 ROMANZO Paola Mastrocola: uno sguardo su certo mondo borghese visto nel momento rivelatore, perché rilassato, della «vacanza al mare»

Persone citate: Giomo, Lorenzo Mondo, Mastrocola, Orlando Maria, Paola Mastrocola

Luoghi citati: Emilia, Olii, Sardegna