COSSIGA «Ricomincio da me Non voterò TaJani Berlusconi m'ha stancato» di Mario Calabresi

COSSIGA «Ricomincio da me Non voterò TaJani Berlusconi m'ha stancato» COSSIGA «Ricomincio da me Non voterò TaJani Berlusconi m'ha stancato» intervista Mario Calabresi ROMA PRESIDENTE Cossiga, i «Quattro gatti» non ci sono più, lei ha lasciato la Casa delle libertà e non voterà neppure per T^jani a Roma... ((Aspetti, prima voghe raccontarle un episodio inedito: sa chi ha inventato il nome Casa delle liber�tà? Sono stato io, a ottomila metri d'altezza, in volo sul Mediterra�neo». Cosa stava facendo? «Eravamo sull'aereo privato di Ber�lusconi, di ritomo dai funerali di Craxi, quando dissi al Cavaliere che per me, vista la mia storia, era difficile schierarmi con una coabzione che contiene la parola "destra" o con un partito che ha il nome di un urlo da stadio, da curva sud. Però ritenevo di doverlo fare per spazzare via quel pasticcio che .Mp.il.centrosinistra ubvista. Cos�gjicllssi: "Silvio.,ioipotrei entrare che so... in una casa delle liber�tà...". Lui che di marchi è un ^SMe espòftb'lo còlà'é àl.volo». Francesco Cossiga è allegro, intor�no al lui non c'è la sobta corte di parlamentari e collaboratóri, c'è grande silenzio, ma l'ex Cajjo dello Stato non se ne dispiace, anzi la presenta come una scelta di vita. Si fa cupo soltanto quando gb si chiede perché non voterà .perTagani. «Devo dire la verità? Di questi mi sono un po' stancato». Di chi? «Del Maestro mi raccomando sempre con la maiuscola e dei suoifedebalbevi». Cos'è successo? «Al termine del co�mizio del Cavabere a favore del can�didato sindaco di Olbia, suo predilet�to figbolo, questo ha dichiarato ai giornabsti che io ormai non conto piùnuba». Vabbè, ma adesso se la prende per il candidato di Olbia... «Eh no, perché co�stui si è soltanto dimostrato un .fe�dele discepolo del Maestro. Il quale, da tempo, raccon�ta ad una ristretta cerchia di amici non tanto ristretta che io non lo venga puntualmente a sa�pere che non con�to nulla né nebe elezioni, né per il governo futuro. E dire che ogni volta che ci sentiamo mi si rivolge sempre con le stesse parole: 'tu che sei il migbore di tuttinoi..."». E Taj ani cosa c'entra? «Non lo voto perché gb vogbo bene: non posso mettere, con il mio voto, ima zeppa tra lui e il suo Maestro». Stando al suo ragionamento, però, non si preoccuperanno più di tanto... «Tajani conosce bene la dottrina Berlusconi, per cui conta soltanto chi ha denari e applausi. Io ora non ho nulla di tutto ciò, per cui sono sicuro che prima di notte il Mae�stro di telefonerà per farlo dormi�re: ^ranquUlo, tanto non conta niente"». Nel frattempo i «Quattro gat�ti» se ne sono andati E ades�so? «Con queste elezioni si è conclusa la fase associativa della mia vita politica. L'ho capito da molti segni: Sprivatoe tornadi Bettlui mi hpochi cMio figlibero,mentrdi cent dabe offese di Berlusconi, che a Galbpob ha avuto uno di quei raptus che lo colgono quando con�fonde la foba con il popolo e la propaganda con il consenso. Poi c'è stato l'insuccesso dei "Quattro gatti", frutto della mia presunzio�ne: ritenevo che il Maestro avesse bisogno di me e dei miei amici. Invece ci ha rifiutato candidature importanti o dato collegi marginab». Però ha candidato suo figlio... «Giuseppe è un uomo libero, è legatissimo a me ma non ha mai condiviso i miei orientamenti pobtici: lui è di centrodestra, io mi sento di centrosinistra, mentre mia figba è di sinistra. Ma lasci che le dica una cosa, e spero che mio fighe mi vorrà perdonare, non è stato Berlusconi a fargb un favore ma lui a farlo al Cavabere. E non lo dico per il cognome che porta, ma per quello che è. Comunque sia io non ho potuto accettare gb incauti giudizi che ha dato suba formazio�ne del governo D'Alema, parlando di mercimonio». Ora che farà. lascerà la scena pobtica? (SflSfóV'pblitìfcp's'ajfl per senile e continuerò a fare pobtica, ma da solo. Lavorerò per la creazione di un forte centropópolare di caratteléeurQpeo^;.";:;.;1,;. ,~ ' X Pensa che sia possibile? «E' una cosa difficile, perché su Forza Itaba grava la deriva pubbli�citaria chiaramente espbcitata da Berlusconi e che facilmente può degenerare in deriva populista, non essendoci certo spazio in Itaba per derive napoleoniche o peroniste. Dab'altra parte spero abbia successo l'iniziativa di D'Alema e Amato per creare un vero partito socialdemocratico di tipo euro�peo». Lei ha sempre combattuto l'Ubvo, ma ora deve fare i conti con la Margherita. «Mi auguro che l'amico Rutelb colga questo momento magico e corra seriamente l'avventura di fare in Itaba un partito liberal democratico». Come le è sembrata la campa�gna elettorale? «E' stata una campagna fatta esclu�sivamente di slogan, in cui tutti hanno promesso le stesse cose. Quando ripenso ai grandi dibattiti parlamentari e di piazza del passa�to e b paragono a quello che si vede oggi, mi sento smarrito. E poi le forme di propaganda, anche visi�va, sono state ridotte ai ritratti, chiaramente rielaborati digital�mente, di due finti candidati pre�mier». Perché finti? «Ma perché non dovevamo mica eleggere im premier, abbiamo vota�to per eleggere un Parlamento e questo abbiamo fatto». Berlusconi la pensa diversa�mente, tanto che ieri ha det�to: «Non sarà più possibile mandare a casa quel premier che è stato votato da 18 milio�ni di itabani"...». «Mi spiace, ma noi abbiamo eletto un Parlamento, che può mutare maggioranza senza minimamente violare la Costituzione o la volontà degli elettori. Questa è la verità». Lei al Senato dove andrà a sedersi? «Mi iscriverò al gruppo misto» A questo punto voterà la fidu�cia a Berlusconi? «Voterò sì, no, o mi asterrò a seconda della struttura, del pro�gramma, del tono del discorso e delle posizioni che prenderà nei confronti deb'opposizione e del Parlamento». Se la delude farà l'opposito�re? «No, una volta che sarà costituito, sarà il governo del mio Paese e lo difenderò da qualunque tentativo di ingerenza, soprattutto stranie�ra». Ci faccia capire: si fida o no di Berlusconi premier? «Se lo dovessi giudicare suba base delle cose dette in questi mesi dovrei essere sconsolato. Però per governare un Paese non occorre essere laureati, Churchill non lo era. Non occorre nemmeno aver lavorato. Termine che per Berlu�sconi significa aver fatto denari. Basterebbe ricordargli che De Gasperi era un politico di professione, come Nenni, Andreotti e il sotto�scritto. Io però ho una qualche stima deb'intelligenza e della capa�cità manageriale di Berlusconi e spero che abbandoni il linguaggio sciocco deba campagna elettorale, la smetta di parlare di teatrino della pobtica e abbia più rispetto per coloro che solo uno sciocco può considerare dei commedianti e che invece sono stati i grandi attori della pobtica nazionale, da Fanfani a Toghatti, da Moro ad Almirante, e senza la politica dei quab egli al massimo sarebbe stato un com�merciante di auto usate o un agen�te immobibare». Il suo giudizio è un'altra volta negativo... «Aspetti, mi sembra che il ragazzo brianzolo qualche cosa abbia impa�rato e spero abbia l'umiltà di fare il premier come l'abbiamo fatto tutti noi e non cerchi di essere il Napole�one d'Italia. Certo avrà molti prò blemi». I più ingenti? «Si dovrà occupare deba sicurezza. o o? o .. bandoni cco della ale e che oloro che ndi attori nazionale pico che o smetta peratore buttata allo sbando dall'Ulivo, do�vrà dare risposte alle balle sul federalismo e fare importanti scel�te sull'Europa». Quab sarebbero le «balle» sul federabsmo? «Guardi che, salvo Bossi, nessuno lo vuole e nessuno pensa possa essere realizzato in Italia, se non in modo asimmetrico come in Spa�gna. Cioè a beneficio soltanto di alcune regioni». E che problemi vede in Euro�pa? «Bisognerà fare delle scelte, tra l'Europa federale che sognano Pro�di e Schroeder, che rischia di diven�tare il "Quarto Reich"...». Il «Quarto Reich»? «Oggi ogni passo ulteriore verso l'impoverimento degli Stati porte�rebbe all'egemonia tedesca, cioè non a quella Germania europea che voleva Kohl, ma a quella Euro�pa tedesca che sognava Hitler. Facciamo invece l'Europa di Calderon de La Barca e di Cervantes, di Bacine e di Pascal, di Shakespeare e di Joyce, di Novalis e di Goethe, di Ibsen e Kierkegaard, di Dante, Boccaccio, Manzoni, di Mozart e Beethoven. Non di Prodi». Torniamo in Itaba: si stanno per eleggere i presidenti delle Camere, chi vede meglio tra Fisicheba e La Loggia a Palaz�zo Madama? «Sono entrambi degnissimi mi si scusi la vanità di essere i miei successori». Per Montecitorio è in corsa Roberto Maroni. «Non ha fatto una bella figura da ministro dell'Interno nel '94, anzi è stato uno dei peggiori che abbia�mo avuto. Ma non aver avuto successo piantando patate non vuole due che non si può avere successo con i pomodori. E poi sia ben chiaro che ritengo legittima la richiesta di Bossi di avere la Came�ra». Si dice ci siano perplessità per questa richiesta. «La Lega, come qualunque altro dei partiti deb' alleanza di centrode stra, ha b diritto di porre la sua candidatura a qualunque carica di governo, ivi comprese le presiden�ze delle Camere, e non vedo il motivo per cui gli si debba negare questa legittimità, ne capisco chi solleva timori. Stesso discorso si dev^ fare per An, anche per mini�steri delicati come l'Interno». L'alternativa a Maroni è Bep�pe Pisanu, sua vecchia cono�scenza. «Non credo che l'Italia, pur con tutte le sue colpe e imperfezioni, si meriti Pisanu presidente della Ca�mera. Ma non mi faccia dire altro». Ma abora chi vedrebbe a Mon�tecitorio? «Antonio Martino o Pier Ferdinando Casini. A mio avvi�so sarebbero en�trambi degli otti�mi presidenti». Casini sembra essere più inte�ressato agli Esteri... «E' un ragazzo che stimo e a cui voglio bene, con delle otti�me relazioni inter�nazionali che si è costruito con la mi�litanza nel Ppe e nell'Internaziona�le De, di cui è vice�presidente. Potreb�be essere un otti�mo ministro degli Esteri, ma anche un buon ministro dell'Interno. Ha un solo difetto: dei tanti rapporti che ha stretto in giro per l'Europa ce n'è uno che vorrei fos�se meno solido, quello con Aznar. Ma non si può avere tutto...». Ma aba Farnesina sembra fa�vorito Renato Ruggiero... «E' stato mio capo di gabinetto nel periodo in cui io, da presidente del Consiglio fui ministro degb Esteri ad interim. E' una persona a cui sono legato da amicizia e da gran�de stima. Ma se dovessi sceghere tra lui e Casini, sinceramente mi troverei imbarazzato a decidere». Cosa pensa invece di Claudio Scajo a al Viminale? «Per b ministero dell'Interno ci vuole un uomo tanto coraggioso e deciso da non fare calcoli sul suo futuro pobtico. Un uomo, mi si passi la volgarità, con i coglioni, disposto a decidere anche a rischio di sbagliare. E Scajola mi sembra rispondere benissimo a questi re�quisiti. Viene considerato un prepo�tente neba gestione di Forza Italia, ma è meglio un prepotente che un diplomatico». Sono stato io a inventare il nome Casa delle libertà Ero sull'aereo privato con Berlusconi e tornavamo dal funerale di Bettino Craxi. Ma poi lui mi ha ripagato con pochi collegi marginali Mio figlio? E' un uomo libero, di centrodestra, mentre io mi sento di centrosinistra Se mi fido di Silvio capo del governo? Ad essere sincero sono sconsolato... Spero che abbandoni il linguaggio sciocco della campagna elettorale e che rispetti di più coloro che sono stati grandi attori della politica nazionale Insomma auspico che il ragazzo brianzolo smetta di sentirsi l'Imperatore ^^fm me ni stancato» Il senatore a vita Francesco Cossiga in un disegno di Ettore Viola