Terrorismo, «pericolosa convergenza» tra indigiziati e Br di Guido Ruotolo
Terrorismo, «pericolosa convergenza» tra indigiziati e Br Un elemento decisivo: la «risoluzione strategica» trovata in casa di Rita Casillo, che risale a un mese prima del delitto D'Antona Terrorismo, «pericolosa convergenza» tra indigiziati e Br Il Tribunale del Riesame conferma le accuse agli otto di Iniziativa comunista Guido Ruotolo ROMA Luca Recaldone si incontrava a Milano con l'irriducibile delle Br, il latitante Nicola Bortone? Per il Tribunale del Riesame si tratta della confer�ma di una «pericolosa conver�genza» tra il gruppo ristretto di Iniziativa Comunista e gli irriducibili brigatisti rossi. A casa di Rita Casillo, altra indagata, viene sequestrata una «risoluzione strategica datata aprile 1999», un mese prima dell'omicidio del pro�fessor Massimo D'Antona ri�vendicato dalle Br-Pcc? «Nes�suno degli indagati ha spiega�to in modo convincente sostengono i giudici del Riesa�me la provenienza del docu�mento che, per il suo contenu�to, rappresenta un indiscuti�bile punto di saldatura tra gli indagati e le Br-Pcc». Il primo capoverso del documento non lascia davvero dubbi: «I compagni e le compagne che propongono questo documen�to di dibattito fanno parte della cellula per la costituzio�ne del Partito Comunista Combattente...». Sabrina Natali viene so�spettata dalla Procura di aver fatto parte del gruppo di terroristi che ha eliminato il professor Massimo D'Anto�na? «E' una ipotesi investiga�tiva», sottolineano i giudici romani. A una settimana dalla scar�cerazione di tre degli otto indagati di Iniziativa Comuni�sta per associazione sovversi�va, il Tribunale del Riesame ha depositato le motivazioni della sua decisione. A leggere l'ordinanza del Riesame, tro�va conferma l'impianto delle indagini del Ros dei Carabi�nieri, e le contestazioni della procura della Repubblica: «Non si possono seriamente escludere indizi gravi di costi�tuzione di una struttura il cui fine era quello di entrare in rapporto di interlocuzione po�litica con le Br per il consegui�mento dell'ulteriore fine di sovvertimento dell'ordina�mento economico e sociale dello Stato». Anche le motivazioni delle tre scarcerazioni non smenti�scono il coinvolgimento dei tre indagati nella inchiesta, solo che propongono una di�versa valutazione dei ruoli avuti dai tre: per Raffaele Palermo, Sabrina Natali e Stefano De Francesco, scrivo�no i giudici, «più correttamen�te si dovrebbe parlare della meno grave ipotesi di parteci�pazione all'associazione sov�versiva, per la quale non è consentita la misura coerciti�va». Insomma, non sono pro�motori e organizzatori ma soltanto partecipi dell'asso�ciazione sovversiva. Ai legali degli otto indagati che, nelle settimane scorse, avevano contestato le accu�se, parlando di assenza di «condotte sovversive», i giudi�ci del Riesame controbattono con due argomentazioni. La prima: «L'ordinanza impu�gnata ha evidenziato con do�vizia di particolari gli esiti delle lunghe indagini che han�no messo in luce l'esistenza. all'interno di Iniziativa Co�munista, di-un gruppo ristret�to il cui fine era l'ingresso nell'organizzazione delle nuo�ve Brigate Rosse attraverso l'adesione al progetto rivolu�zionario di quest'ultimo». La seconda: «Il reato di associa�zione sovversiva, per costan�te giurisprudenza, viene con�siderato una fattispecie di pericolo presunto che prescin�de dalla realizzazione degli intenti specifici di sovversio�ne violenta dell'ordine socia�le ed economico, che i mem�bri dell'associazione illegale si prefiggono. Ne discende l'irrilevanza non solo dell'ac�certamento della responsabi�lità degli indagati per i reati ricollegabili all'oggetto socia�le, ma della stessa commissio�ne di reati in genere».
Persone citate: Antona, Luca Recaldone, Massimo D'antona, Nicola Bortone, Raffaele Palermo, Rita Casillo, Sabrina Natali, Stefano De Francesco
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