Un nuovo «regista» per la Cei
Un nuovo «regista» per la Cei UN MESE FA WOJTYLA LO NOMINO' SEGRETARIO Un nuovo «regista» per la Cei Battesimo del fuoco per mons. Betori QUELLO scranno è la principale rampa di lancio verso sedi car�dinalizie di assoluto rilievo. E' stato cos�per i due suoi predecessori Tettamanzi e Antonelli, diventati arci�vescovi, rispettivamente, di Genova e Firenze. I lavori dell'assemblea gene�rale dei vescovi erano considerati il battesimo del fuoco per il presule umbro Giuseppe Betori, nominato un mese fa dal Papa segretario generale della Cei. Esordio simbolico, per la verità, perché il nuovo numero due dell'episcopato nazionale è da tempo lo stratega della pohtica perseguita dal presidente Ruini. Poco noto al grande pubblico, profondo conoscito�re dei meccanismi or]ganizzativi e decisionali della Chiesa in Italia, Beto�ri, da sottosegretario della Conferen�za episcopale, ha esteso la propria sfera di influenza fino a divenire il più stretto collaboratore del cardinale vi�cario Ruini. Nelle battaglie cattoliche per il finanziamento delle scuole pri�vate e i sostegni fiscali alle famiglie, c'è la sua prontezza e abilità nell'adeguare le proposte alle circostanze contingenti. Assistente dell'Azione cattolica e del "Centro San Carlo", si è dedicato per quindici anni all'anima�zione dei gruppi e alla guida spirituale dei giovani. Dal '91 la sua ascesa è folgorante. Da direttore dell'influente Ufficio nazionale per la catechesi, segue il "progetto culturale" della Cei e la pubblicazione definitiva dei volu�mi del Catechismo, elabora note pasto�rali e indirizza l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole italia�ne. Ma soprattutto, come coordinato�re della segreteria generale, è il regi�sta del Convegno ecclesiale di Paler�mo. Già docente di sacra scrittura e preside dell'Istituto Teologico di Assi�si, poco più che cinquantenne, il vesco�vo umbro svolge un ruolo chiave nei rapporti tra mondo ecclesiale e quello politico, simile a quello assegnato da Paolo VI al toscano Enrico Bartoletti, anche lui proveniente dai quadri della Conferenza episcopale, al contempo "consigliori" e sentinella pontificia nella De. Viso solido e aperto, reso affabile dalla sagacia, in Vaticano ha fama di colto organizzatore di grandi eventi come il Giubileo dei giovani a Tor Vergata, preparato ideatore di campagne a favore dei capisaldi del�l'etica cattolica e collaudato osserva�tore delle vicende parlamentari. Nel nuovo quinquennio di Ruini al vertice della Cei e nelle grandi manovre inter�ne all'episcopato, monsignor Betori resta l'asse attorno al quale ruotano le questioni ecclesiali in agenda per la prossima legislatura. In qualità di vicepresidente del Comitato italiano ha seguito la preparazione e lo svolgi�mento della trionfale Giornata mon�diale della gioventù dello scorso anno. In storiche tappe del dialogo tra cri�stiani come la traduzione ecumenica del Vangelo secondo Giovanni, ha rappresentato la gerarchia ecclesiasti�ca, promuovendo importanti iniziati�ve di incontro con le chiese evangeli�che e l'arcidiocesi ortodossa d'Italia. Sotto il governo D'Alema, esorta il dicastero della Pubblica istruzione al riconoscimento giuridico dei docenti di religione e, a un convegno della Cisl-scuola, si esprime a favore dell'in�serimento di questi insegnanti tra il personale scolastico a tempo indeter�minato. Sul rapporto tra laicità e confessionalità nella scuola, sintetiz�za al meeting Cei di Palermo la pro�pria filosofia, pragmatica e perfetta�mente in linea con la "politica del pulpito" wojtyliana e ruiniana. «Nella temperie sociale e culturale del nostro tempo ammonisce non dobbiamo edulcorare le nostre esigen�ze per adattarle alle tendenze del momento». Lavoratore instancabile, dotato di prudenza ed equilibrio, è un personaggio schivo, anche se non privo di calore umano, soprattutto nella pastorale giovanile. In ambito ecclesiastico ha raccolto stima e gradi�mento al punto che la sua ascesa a numero due della Cei è stata accredita�ta per oltre un anno negli ambienti di Curia. Betori, conservatore in dottri�na e moderato nelle questioni sociali, punta a «riaffermare la dùnensione pubblica della fede, senza aver paura di entrare nell'agone con la nostra identità cristiana». Ig.gaLl Quasi sconosciuto il «numero due» dell'episcopato italiano è da tempo lo stratega del cardinale Ruini Il presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini
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