Quando il ritiro dal Libano faceva sognare

Quando il ritiro dal Libano faceva sognare Quando il ritiro dal Libano faceva sognare Fiamma Nirensteìn T TN anno esatto fa, Israele usciva dal Libano. Neba notte, ridenti e pian^J genti, congb elmetti mimetizzati, i soldati israebani abbandonavano la stri�scia di sicurezza su decisione del governo Barak. La decisione fu bruciante, ma oggi se ne discute in modo ancora più dramma�tico di abora. Effi Eitam, comandante del battagbone libanese, disse al primo mini�stro, quando ricevette l'ordine di sgombra�re : «Non credere di portare i soldati via dal Libano, stai portandobLibano in Israele». Ma Barak volava verso i suoi sogni di pace: eietto con b 580Zo dei voti per fare la pace, aveva giurato abe madri, aba testa di un immenso movimento di popolo per uscire da queba maledetta palude dove i loro figb seguitavano a morire, di ((portare a casa i ragazzi». I ragazzi se ne andarono inseguiti dagb Hezbobah, la mibzia scuta integrabsta agb ordini di Nasrabah, arma�ti e festanti, immersi nella foba che li accompagnava. Fucib e foba sobdale, cos�da mettere in difficoltà l'esercito: divenne un modebo per l'Intifada. Ab'orizzonte di Israele, dopo il Libano, la pace con la Siria e finalmente l'accordo definitivo con i palestinesi, verso b quale Bib Clinton spingeva con tutte le sue forze verso l'incontro di Camp David, quebo in | cui invece", aba fine, Arafat fece b gran rifiuto. Ma nessuno abora poteva immagi�nare che le cose sarebbero andate tutte a rovesckve che la giornata deb'anniversario sarebbe stata festeggiata da una guer�ra in corso jon i palestinesi; da due dichiarazioni a raffica del capo degb Hezbobah, Nasrabah, secondo il quale la guerra con Israele continuerà fino in fondo e ben oltre i confini libanesi; con il consobdamento dei rapporti fra gb Hezbollab e b giovane Assad, che ne ricava legittimazione ideologica. E da parte israe�bana con massima allerta e mobibtazione al confine, dove si rinnovano, di là dal reticolato, manifestazioni con lancio di pietre; e con l'invio di una pattugba di aerei da ricognizione sopra Beirut. L'anniversario cade nei giorni debe vacanze di Shavuot, una festa di fine settimana in cui gb israebani hanno prenoi tato tutte le «zimmer» dell'Alta Gablea, a tiro di katiusha. Se dovesse capitare in questi giorni di affobamento, la tragedia potrebbe essere grande e la reazione durissima, fino a coinvolgere anche la Siria: b ministro deba difesa Ben Eliezer ha telefonato a Peres, in visita a Mosca, e gli ha detto: «D�a Putin di chiamare Assad perché blocchi il deterioramento sul confi�ne settentrionale. Sappi che Assad ha dato agb Hezbobah luce verde per attaccare... Stanno anche cercando di rapire qualche soldato». Peres ha telefonato anche a Kofi Annan. Sharon, invece, si è consultato ieri con Shaul Mofaz, il capo di Stato Maggiore, per studiare la situazione. Insomma: brut�to clima al Nord. Gli hezbobah puntano a un'escalation nella zona perché sentono che è b loro grande momento, U loro trampolino intemazionale. La «libanizzazione» del conflitto palestinese-israelia�no, ovvero l'idea di potere cacciare gli israebani sulla punta del fucile, ha avuto grande successo. Hezbobah è un simbolo per la piazza palestinese, e Nasrabah ha saputo consobdare b ponte con l'Iran (che gb fornisce Damasco) ed esportarlo a Gaza. Un anno fa, dichiarando la vittoria mibtare sull'esercito israeliano e di fatto non riconoscendo il gesto unbaterale d'Israele, gli Hezbobah cambiarono il cor�so del processo di pace: la Siria non è tornata al tavolo dei negoziati, la predizio�ne debo scrittore Amos Oz che diceva «nel momento in cui abbandoneremo il Libano avremo cancebato la parola Hezbollah dal vocabolario» si è rivelata totalmente erra�ta. Il fatto però è che anche Israele ha imparato una dura lezione: molti sono scettici sui ritiri e le rinunce unilaterali e suba disponibibtà della Siria alla pace. Ma Yossi Beibn, ex ministro di Barak, sostie�ne che «solo la storia dirà il vero: stare là era superfluo e aveva una sola ragione, la paura di andarsene».