KISSINGER

KISSINGER KISSINGER «Berlusconiper l'Italia come la Thatcher a Londra» intervista Gianni Biòtta inviato a ROMA 01 OTTOR Kissinger, ha in�contrato dunque l'onore�vole Silvio Berlusconi? «E' vero, ho visto Silvio Berlusco�ni, ho parlato anche con il suo predecessore, l'ex presidente del Consigbo, Massimo D'Alema e l'ex direttore del Wto, l'Organiz�zazione del Commercio, Renato Ruggiero» dicatranquiUo Henry Kissinger, nel suo hotel a picco sul Pincio. «E oggi, martedì, ve�drò il Papa». Non sperate di estrarre al maestro deUa diplo�mazia confessioni o indiscrezio�ni: sola ci riusc�Oriana FaUaci, ai tempi del Vietnam, in un'inter�vista che a Kissinger non piac�que e che si studia ancora nelle scuole di giornalismo. Tanti anni fa Henry Kissinger visitava la Cappella Sistina, in Vaticano, naso in su come ogni turista, di qaa il Paradiso di Michelangelo, di là l'Inferno. Passa per caso Gore Vidal, U caustico scrittore americano, é osserva: «Henry cerca casa». Sergente neb'esercito Usa che liberò la Germania, docente ad Harvard di un celebre Internatio�nal Seminar nei primi Anni Ses�santa, consigbere per là Sicurez�za nazionale e poi segretario di Stato con i presidenti Nixon e Ford, inviato in missione segreta a Pechino nel 1971 e protagoni�sta deba storica apertura CinaUsa del 1972, Kissinger continua ad appassionare i suoi connazionab come nessun altro leader contemporaneo. La rivista «Harper's» lo denuncia ancora oggi per i bombardamenti in Cambo�gia del 1970 e il rivale mensile «Atlantic» lo celebra come il maggior diplomatico del secolo. Il suo manuale «Diplomacy» vie�ne definito dabo storico Simon Schama «un formidabile sguar�do sul presente». Inferno o Paradiso? Henry Kissinger toma a Roma e le prime pagine si imbizzarrisco�no. «Ci sono stato per la prima volta nel 1946, reduce di guerra. Niente smog, automobib, motori�ni. A piedi ovuncpie. Era una città bellissima. Chi avrebbe mai detto che sareste diventati ricchi cos�in fretta?». Com'è andata con Berlusco�ni? «Abbiamo avuto un lungo coboquio lunedì, ma c'eravamo incon�trati in altre occasioni». La stampa internazionale, dall'Economist a Le Monde, contesta al futuro premier il conflitto di interessi tra pobtica ed aziende. Gli ha dato qualche suggerimen�to? «Mi lasci dire che U conflitto di interessi è una questione inter�na itabana e tocca agli itabani risolverla, non agb stranieri che devono astenersi dal dare lezio�ni. Berlusconi rappresenta un cambiamento e ha ottenuto la sua maggioranza, dopo aver cre�ato un nuovo partito. E' quindi più indipendente di altri vostri leader neUa gestione pobtica. In pobtica estera, da sempre il mio interesse principale, non vedo possibili preoccupazioni. Credo sia opportuno dare a Berlusconi la possibibtà di dimostrare quan�to siano davvero efficaci le sue strategie». Altri osservatori guardano con preoccupazione alla Le�ga Nord di Umberto Bossi e ad Alleanza nazionale di Gianfranco Fini. Lei? «I partiti moderni includono a volte personaggi bizzarri. Non ho seguito da vicino il caso deba Lega Nord e degb altri partiti deba coabzione. Mi sono concen�trato sul ruolo di Silvio Berlusco�ni. Io mi sforzo da sempre di migborare le relazioni tra Itaba e Stati Uniti. Lavorerò a questo obiettivo anche con l'ammini�strazione di Berlusconi». Quali novità prevede, ri�spetto ed governi Prodi, D'Alema e Amato? v3' chiaro che le elezioni hanno mutato nettamente la direzione del vostro paese verso il centro�destra. Berlusconi potrebbe ave�re in Itaba lo stesso impatto che la signora Margaret Thatcher ha avuto in Gran Bretagna: certa�mente questa è la sua strategia, la meta che si prefigge. Si tratta quindi di uno scenario nuovo, un cambiamento radicale rispet�to ai governi di centrosinistra degb anni passati. Lady Thatcher ha trascinato il partito laburista verso le sue posizioni, sradicandolo dalla sinistra al centro e mutando l'intero panora�ma pobtico del paese. Para�dossalmente ha messo nei guai anche il partito conser�vatore, perché adesso^ le differènze tra destra e sini�stra inglesi sono minime. Vedremo se Berlusconi riu�scirà a suscitare in Italia un processo analogo». Dopo la vittoria, Berlu�sconi ha annunciato una serie di Sosizionisimia quelle pre�se dal presi�dente George W. Bush, la critica al trat�tato di Kyoto per esempio. Altri leader europei sono invece scetti�ci sulla nuova amministra�zione Usa. La preoccupa la tensione Eu�ropa-Usa? «C'è stress, ma gb Stati Uniti non ne sono i maggiori responsabili. L'amministrazio�ne Clinton era vit�tima deba sindro�me del Vietnam e non amava le isti�tuzioni sorte du�rante la Guerra Fredda, come la Nato. Preferiva il multilaterabsmo alle scelte di Washington. L'amministrazio�ne di George W. Bush è composta da uomini che vengono daba Guerra Fredda e da ministri maturati invece quando già il trauma del Viet�nam era assorbito. Sono cresciu�ti in una stagione di grandi successi per la pobtica america�na e possono trovarsi a disagio con i coetanei europei». Come giudica la politica estera dell'Unione Euro�pea? «Le critiche europee agb ameri�cani sono tattiche, non strategi�che. E' vero che talvolta daba Casa Bianca viene un messaggio troppo immediato, non perfetta�mente levigato. Ma è anche vero che la sola strada resta il dialo�go: non vedo alternative. Spesso gb europei, per affermare la propria identità, non trovano altro mezzo che criticare gb americani. Credetemi: la nuova amministrazione Usa vuol coo�perare con l'Unione europea. Ma mentre per Washington è facile discutere con la Francia, l'Italia o la Gran Bretagna, discutere con l'Unione è difficile. Perché l'Unione europea manca di cen�tro, talvolta non si sa con chi negoziare finché non è stata raggiunta una decisione: e a quel punto è troppo tardi. Io sono nato in Europa, se nella mia formazione si trovano elementi europei sono lusingato. Ho passa�to la vita cercando la cooperazio�ne pobtica tra i due continenti. Oggi, con preoccupazione, la ve�do declinare. L'Abeanza atlanti�ca è considerata una sempbce rete di sicurezza, non un sistema di valori coeso. E l'amministra�zione americana è dunque tenta�ta di guardare ab'area del Pacifi�co più che ab'Atlantico». Nel merito dei problemi: s�o no al protocollo di Kyoto sull'ambiente? «Finora lo ha ratificato solo la Romania. Danneggia sia gb ame�ricani che voi europei». Tribunale intemazionale: sìono? «Temo che aba tirannia degb Stati si possa sostituire la tiran�nia dei giudici». Esercito europeo, si o no? «Nessuno vieta agb europei di formare un loro esercito, come ce l'hanno già gb Stati, e di impiegarlo come fecero gb ingle�si abe Falkland, i francesi in Algeria e noi americani nel Gol�fo. Il problema soige se guesta forza è costituita a prescindere daba struttura mibtare deba Na�to. Tutto si può risolvere crean�do un coordinamento tra eserci�to europeo e Nato». Scudo antimissile spaziale: sìono? «Non sono un esperto di tecnolo�gia mibtare, ma nessun leader può dire agb elettori: rinuncio a difendervi da un attacco nuclea�re. Lo scudo spaziale era una cattiva idea quando le superpo�tenze erano due. Usa e Urss. Finita la Guerra Fredda la minac�cia viene da molti centri rivab e quindi l'opportunità debo scudo va discussa». Il punto maggiore di attrito è stato però di recente tra Washington e Pechino, con la vicenda dell'aerospia se�questrato. «Megbo non discuterne mentre si è ab léstero: troppo debcato» (alla rete tv Crai, Kissinger ha osserva�to che «dal 1971 a oggi b governo di Pechino non è mai stato cos�intento aba cooperazione con gb Usa. I mibtari possono invece prendere posizioni più dure», ndr). Il Medio Oriente offre gb stessi titob di sempre: ag�guati, ritorsioni, violenze. Eppure con l'accordo siglato da Rabin e Arafat, auspice il presidente Bill Clinton, la pace sembrava vicina. Qui Henry Kissinger lo statista che ha elevato il Cardinal Richebeu a padrino deba moderna pobtica estera, cultore della ragio�ne di Stato, l'uomo che ha scritto: «Gb interessi nazionab non si fondano sub'altruismo» perché «b paese che basa la pobtica estera suba perfezione morale non otterrà né perfezione né sicu�rezza», si rizza suba poltrona di damasco rosso deb'hotel, punta U dito indice in accusa e sbotta «Ibusioni», la parola più severa per la sua filosofia deba Realpoli�tik: «Illusioni. Aba base del con�flitto ci sono questioni religiose, era ovvio che si sarebbe arrivati all'impasse sui Luoghi Santi. Mi pare una migbore base di parten�za il rapporto stilato da George Mitchell: si pongano le fondamen�ta per uno Stato palestinese; si fermi la creazione di nuovi inse�diamenti israebani nei Territori». Quando lei era segretario di Stato i giovani protestavano per la pace. Oggi i dimostran�ti antiglobalizzazione si dan�no appuntamento al GB di Genova, a lugUo. Cosa pensa del «popolo di Seattle»? «L'intensità della loro rabbia è sproporzionata agb obiettivi che si prefiggono, Iffittìtare questo o quel commercio. Credo però che le proteste derivino anche dal nostro modello di vita occidenta�le. Offriamo a questi ragazzi solo materialismo e competizione. Ab�biamo dimenticato i valori spirituab, gb ideali e lasciamo che parte deba nostra gioventù cada preda del nichibsmo». La globalizzazione sarà mo�tore di svbuppo nebe aree povere del pianeta? «Dobbiamo convivere con il mer�cato globale, è un fatto quotidia�no, crea lavoro. Ma se il mondo economico è diventato globale, il mondo pobtico non lo è affatto. Quando un contadino povero la�scia la campagna e si trasferisce in una metropob, in cerca di una vita migbore, trova magari un lavoro, ma perde gb affetti, la cultura, la tradizione, la famigba, larebgione». Le toma in mente l'Itaba 1946, povera ma beba? «Sì. Meno benessere, meno svi�luppo, un paese arretrato: mag quanto calore e quanta bebezza». Sull'agenda di Henry Kissingeit-; b prossimo appuntamento è con^ Karol Wojtyla. Non si può ritarda�re: ma il ragazzino tedesco m? fuga daba storia del Novecento, finito a fare la storia del Novecen�to, non resiste a tirare b bUancio deba sua vita, ultimo stratega del secolo più terribbe; «Se mi guar�do indietro sono fiero deb'apertura aba Cina. Sono orgogboso di aver contribuito al ritomo deba^ libertà neb'Europa orientale. E di,] aver lavorato aba pace in Mediò, Oriente. Ma non sono riuscito a persuadere gb americani a segui; re con passione le vicende del mondo. La dvbtà occidentale ha ' raggiunto grandi traguardi ideab neba storia umana, ma ha sem�pre avuto una debolezza, fin dai tempi dei Greci. Le rivabtà inter�ne possono scatenare guerre e devastazioni. Quando il mondo occidentale rivolge la propriai energia contro se stesso è l'ora debe distruzioni. Questo è b peri�colo che vedo davanti a noi». Kissinger si affretta in Vaticano. Si fermerà anche stavolta a scru�tare la Cappeba Sistina, in cerca come sempre di un presagio: Inferno o Paradiso? giannl.riotta@lastampa.lt Le elezioni hanno mutato notevolmente gli assetti del vostro paese La vittoria del centrodestra potrebbe portare la sinistra verso il centro come accaduto in Inghilterra E' uno scenario dei tutto nuovo anche rispetto agli ultimi governi Bossi e la Lega? I partiti moderni includono a volte personaggi assai bizzarri Non ho seguito da vicino il caso del Carroccio Anche con la nuova amministrazione lavorerò solo per migliorare i rapporti fra il mio paese e l'Italia NGER r l'Italia her a Londra» ti n�o�di ba to i�i�di, no ne o�e�he ha a�ia, ta vo, et�ra L'EX BRACCIO DESTRO DI NIXON 1923 Henry Alfred Kissinger nasce a Furth, in Germania, da una famiglia di media borghesia ebraica. 938 Per sfuggire al nazismo, i Kissinger emigrano e si stabiliscono a New York. 1943 Kissinger si arruola nell'esercito americano e serve come sergente nell'Intelligence. 1952 Si laurea a Harvard, dove nel 1957 inizia una brillante carriera accademica, insegna al Department of Government e dirige il Center for International Affairs. 1957 Pubblica «Armamenti nucleari e politica estera». 969 Lascia l'insegnamento e viene nominato dal presidente Nixon Consigliere per la sicurezza nazionale. Capovolge l'impostazione "ideologica" che l'amministrazione Usa aveva dato al rapporto con l'Unione Sovietica fino ad allora, spinge Nixon a considerarla semplicemente come una superpotenza rivale e contribuisce ad avviare con essa i negoziati sulla limitazione delle armi strategiche (Salt). 1971 Prepara la politica di apertura verso la Cina che condurrà nell'anno seguente alla visita di Nixon a Pechino, la prima di un presidente americano. 1973 Sostituisce William Rogers come Segretario di Stato. Per i negoziati che portano alla firma del "cessate il fuoco" con il Vietnam del Nord, vince il Nobel per la pace. 1974 Nixon si dimette, ma Kissinger conserva il suo incarico con Il successore Ford. 1977 Lascia l'amministrazione e torna ad insegnare, alla Georgetown University. Dà vita a una società di consulenza intemazionale, la Kissinger Associates. L'EX BRACCIO DESTRO DI NIXON 1923 Henry Alfred Kissinger nasce a Furth, in Germania, da una famiglia di media borghesia ebraica. 938 Per sfuggire al nazismo, i Kissinger emigrano e si stabiliscono a New York. 1943 Kissinger si arruola nell'esercito americano e serve come sergente nell'Intelligence. 1952 Si laurea a Harvard, dove nel 1957 inizia una brillante carriera accademica, insegna al Department of Government e dirige il Center for International Affairs. 1957 Pubblica «Armamenti nucleari e politica estera». 969 Lascia l'insegnamento e viene nominato dal presidente Nixon Consigliere per la sicurezza nazionale. Capovolge l'impostazione "ideologica" che l'amministrazione Usa aveva dato al rapporto con l'Unione Sovietica fino ad allora, spinge Nixon a considerarla semplicemente come una superpotenza rivale e contribuisce ad avviare con essa i negoziati sulla limitazione delle armi strategiche (Salt). 1971 Prepara la politica di apertura verso la Cina che condurrà nell'anno seguente alla visita di Nixon a Pechino, la prima di un presidente americano. 1973 Sostituisce William Rogers come Segretario di Stato. Per i negoziati che portano alla firma del "cessate il fuoco" con il Vietnam del Nord, vince il Nobel per la pace. 1974 Nixon si dimette, ma Kissinger conserva il suo incarico con Il successore Ford. 1977 Lascia l'amministrazione e torna ad insegnare, alla Georgetown University. Dà vita a una società di consulenza intemazionale, la Kissinger Associates.