Banche decisive nella battaglia tra soci

Banche decisive nella battaglia tra soci FINANZA DOPO UNDICI MESI DrCÒWRAPPOSIZIONI E' ARRIVATO IL MOMENTO DeIlà VERITÀ' Banche decisive nella battaglia tra soci Con le nuove regole difficile difendersi dalle scalate ostili scenari Flavia Podestà UNDICI mesi di contrapposi�zioni, in qualche caso an�che molto aspre, per sco�prire che la pace non ha prezzo. Soprattutto nel Paese del capitaUsmo senza capitab in cui, solo cementando i rari flussi finan�ziari disponibib, è possibile sal�vare dalle scalate ostib i pochi bocconi appetibili e di un certo peso formatisi nel corso del dopoguerra. E' questa l'amara considera�zione che potrebbe incomincia�re a serpeggiare anche dentro le spesse mura di piazzetta Filo�drammatici dove si osservano e si soppesano, non senza qualche apprensione, le mosse della Eléctricité de France ed i destini della Montedison che, con i suoi oltre 28 mila miliardi di fattura�to, rappresenta uno dei principa�li gruppi industriab del Paese: l'unico adatto, con la sua staz�za, ad animare col tempo la competizione con Enel ed Eni, in ossequio alla liberalizzazione imposta da Bruxelles. Una libe�ralizzazione che, senza Montedi�son, esisterebbe solo sulla carta. Le banche Banca di Roma con il 5,3796 (che solo quindici giorni'fa era rs^S'ft), SanPaolo Imi con il 4,4496 (prima era il 5,5296), Banca Intesa con il suo 3,9496 che pare essere rimasto immutato sono arbitre del futuro della società milanese di piazzetta Bossi, guidata da Lui�gi Lucchini e Enrico Bondi. Solo appellandosi al senso di respon�sabilità degli istituti d�credito chiamati a favorire la crescita industriale del Paese più che a facilitarne lo smembramento e tentando d�ricucire i rapporti con Cesare Geronzi, Rainer Masera e Giovanni Bazoli, Medio�banca potrà tentare di conserva�re in Italia il controllo della Montedison: altrimenti la parti�ta è inesorabilmente persa. Le cifre, nella loro assoluta asetticità, non lasciano dubbi in propo�sito. Mediobanca e i vecchi azio�nisti della Montedison -messi tutti insieme e resi più forti dal ritomo sulla scena dell'Unicredìto Italiano con lo 0,9196 e dall'arrivo di Martin Ebner con uno 0,4996, non vanno oltre il 36 96 del capitale. Sul fronte oppo�sto senza contare gb Strazzera che potrebbero essere già andati all'incasso delle ricche plusva�lenze sul loro pacchetto di tjtob pari al 4,896 del capitale (pur non avendo comunicato nulla alla Consob) il finanziere italo francese Romain Zaleski detie�ne il 1096 della società. Edf ha dichiarato il 2096 sostenendo di non voler crescere ancora, ma lo aveva detto anche il 16 maggio comunicando alla Consob di ave�re il 3,996 (quando aveva già superato il 596); e secondo fonti finanziarie intemazionab po�trebbe contare su un altro 596 del capitale ben custodito in terra di Francia, senza incorrere nelle forche caudine dell'Opa che ai prezzi attuab sarebbe una foiba. Poi c'è poco meno dell'196 (lo 0,8796) in mano alla Monegasque de Banque dove Enrico Braggiotti, padre di Ge�rardo uscito da Mediobanca per trasferirsi in Lazard, non an�drebbe certo in soccorso dell'isti�tuto guidato da Vincenzo Maranghi. Il futuro di Montedison è appeso a un filo e lo sarmo i vertici della società che hanno convocato il consigbo di ammi�nistrazione per la fine della settimana. E' vero che la conte�sa per il controllo della Montedi�son potrebbe trasferirsi sui tavoU della pobtica o, molto più facilmente, su queUi della Com�missione Europea, competente a giudicare delle posizioni domi�nanti sul mercato dell'Unione e dell'applicazione della direttive sulla liberabzzazione del merca�to elettrico. Se la partita verrà, invece, giocata sul mercato, la sua conclusione appare sconta�ta: salvo appunto il soccorso delle banche. Della Edf, infatti, tutto si può dire salvo che non abbia rispettato le regole fissate dal Testo Unico sulla Finanza che ha dilatato da 48 ore a 5 giorni di Borsa il lasso di tempo per comunicare alla Consob gb incrementi dei pacchetti aziona�ri nelle società quotate in Italia. Governo e Parlamento hanno voluto la massima contendibilità delle società e per farlo hanno ahobto anche tutte quelle pillo�le avvelenate (le ricapitabzzazioni decise dai board, senza passare per le assemblee straor�dinarie per esempio), che in America rendono i taker over ostili autentiche scommesse al Sanpaolo Imi, Intesa e Bancaroma^ sono i veri arbitri del futuro del gruppo presieduto da Luigi Lucchini Luigi Lucchini, presidente di Montedison

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