Berlusconi: conti pubblici fuori controllo

Berlusconi: conti pubblici fuori controllo Berlusconi: conti pubblici fuori controllo Marzano: buco di 20 mila miliardi. Il governo: tutto in ordine Mario Senslni ROMA L'attacco del centrodestra sui conti pubblici era atteso. Inevi�tabile, anche se la campagna elettorale è finita-e l'esefcutivo uscente sta collaborando sui dossier più delicati, come il G8. Puntuale, anche se non violen�ta, la stoccata a Giuliano Amato e Vincenzo Visco è giunta diret�tamente da Silvio Berlusconi. «Ci sono molti dubbi su quello che è stato fatto conoscere sui conti pubblici», ha detto ieri a margine di un incontro con il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. «Da nostre verifiche esteme ha detto Berlusconi senza aggiungere particolari si confermano pre�visioni preoccupanti». Il responsabile economico di Forza Italia, Antonio Marzano, ha calcolato un buco potenziale di ventimila miliardi nel bilan�cio 2001, da imputare alle stime sbagliate sul gettito fiscale, troppo elevate, e sulla spesa pubblica, sottostimata. Quadro peggiorato da una crescita che, secondo Marzano, «quest'anno non andrà oltre il 207o, mentre il governo uscente resta fermo ad una previsione del 2,90Zo». Rena�to Brunetta, candidato a un ruolo di viceministro nel gover�no Berlusconi, accusa Visco e Amato di aver costruito la Fi�nanziaria sulla base di un qua�dro previsionale «irrealistico». La reazione del centrosini�stra non si è fatta attendere. Per Lutti ha parlato il sottosegreta�rio al Tesoro, Pietro Giarda: «I l conti pubblici sono in ordine e gli obiettivi indicati nell'aggior�namento alla Relazione di cassa sono confermati. A patto, natu�ralmente, che il prossimo gover�no continui sulla strada del rigore adottata da noi. L'anda�mento dei conti pubblici ha juntualizzato Giarda per sgom�brare il campo dall'ipotesi di una manovra bis è tale da non richiedere alcuna correzione». «L'andamento delle entrate è buono e quello della spesa non desta preoccupazioni. L'unico punto di incertezza riguarda la spesa sanitaria regionale, sulla quale gli enti preposti (le Regio�ni, ndr) non sembrano ancora sufficientemente impegnati a esercitare le misure di conteni�mento necessarie». Giarda si è premurato di offrire a Berlusco�ni due consigli: continuare a ritmo serrato nella vendita de�gli immobili demaniali e non abbandonare le nuove procedu�re per l'acquisto centralizzato di beni e servizi. «Spero che sui conti pubblici Giarda abbia ragione, ma temo che la sua sia una semplice difesa d'ufficio», dice Marzano. «Già nelle audizioni sulla Finan�ziaria 2001 alcune istituzioni super partes come la Banca d'Italia, la Corte dei Conti e gli uffici studi del Parlamento ave�vano espresso dubbi sulla tenu�ta della finanza pubblica, sulla copertura di alcune misure co�me l'abolizione dei ticket sanita�ri. Sono scelte che stanno bene a tutti, ma le persone serie devono anche pensare a finan�ziarle». Si passa a fare i conti. «Le spese per i dipendenti pub�blici, rinnovi contrattuali com�presi, nel 2001 saranno di circa 3 mila miliardi superiori alle previsioni del governo» che già indicavano un incremento an�nuo del 4,50Zo. «Poi c'è il proble�ma della sanità. Le stime inizia�li del governo dice l'economi�sta di Forza Italia erano sotto�stimate e ora non ha senso dare la colpa alle Regioni. Per carità, all'atto pratico non cambia nul�la, ma le responsabilità non si possono confondere». Avanti con il gettito del capi�tal gain: «Amato aveva previsto un incasso di 10 mila miliardi, ma secondo i nostri calcoli a fine anno ne mancheranno almeno 4 mila. Se non di più: dipende dell'andamento della Borsa. Anche sui 6-7 mila mi�liardi di risparmi ipotizzati nel�l'acquisto di beni e servizi nu�triamo forti dubbi». Poi c'è il problema maggiore, cioè la cre�scita dell'economia che stenta, e che automaticamente produ�ce un minor gettito tributario. «L'effetto del rallentamento non si è ancora sentito del tutto. Il nostro modello econo�metrico indica che quest'anno il prodotto intemo lordo non crescerà più del 20Zo. E' quasi un punto in meno rispetto alle previsioni, il che si traduce in un aumento del deficit pubbhco di circa mezzo punto, diecimila miliardi. Faccia lei il conto di tutto». Si arriva cos�a quei ventimi�la miliardi che si portano dietro una domanda d'obbligo: come e dove recuperare? «E' presto per parlarne. Fateci andare al gover�no, poi faremo subito una verifi�ca molto attenta e mirata so�prattutto su questi elementi di rischio» dice Marzano. Pietro Armani, responsabile economi�co di Alleanza Nazionale, prefi�gura già interventi sulle pensio�ni. «Ci vuole cautela anche h, non si tagliano le pensioni per far fronte a un buco di bilancio. Quest'anno conclude Marzano c'è da fare una verifica sull'an�damento della spesa previden�ziale: nominiamo un Comitato di Saggi, anche stranieri cos�che le loro idee non possano essere strumentalizzate, che ci dica come stanno le cose e proponga soluzioni. Il govemo Amato dice che su quel fronte non ci sono rischi: se è cos�e i saggi lo confermano sta bene anche a noi». Il responsabile economico di Forza Italia: la crescita non andrà oltre il 2% Il sottosegretario Giarda: l'unica preoccupazione è la spesa per la Sanità Qui accanto il futuro ministro alle Attività Produttive Antonio Marzano. Nella foto grande Silvio Berlusconi e, sotto, il leader della Cgil Sergio Cofferati

Luoghi citati: Regione Lazio, Roma