Il Vangelo del villaggio globale di Giacomo Galeazzi

Il Vangelo del villaggio globale DIRITTI UMANI COME CONCILIARE GIUSTIZIA SOCIALE E EFFICIENZA ECONOMICA Il Vangelo del villaggio globale «La solidarietà non può più avere frontiere» retroscena Giacomo Galeazzi CIUA'DEL VATICANO LA santità va globalizzata». La frase del portoghese José Saraiva Martins risuona tra i porporati come una parola d'or�dine. D'altronde, nelll'attuale scenario ecclesiale gli slogan han�no talvolta maggior incidenza dei discorsi programmatici. Ieri, è toccato a Martins aprire una breccia coniando un'espressione lapidaria e sagace come un mot�to. La globalizzazione, quindi, non va demonizzata, ma trattata alla stregua di una straordinaria chance di diffusione del messag�gio cristiano, un mezzo neutro, né buono né cattivo, da utihzzare al meglio e da orientare a vantaggio dell'intera umanità. Già il Papa, lo scorso giugno, al Giubileo dei giornalisti, lo defin�«un fenomeno planetario che ha aumentato la capacità di far giungere ovunque il Vange�lo». Per parlare di evangehzzazione dell'Occidente post-moderno, appena nominato presidente del dicastero vaticano della cultura, il cardinale Paul Poupard disse fulmineo: «Sartre è morto, Cristo no: tutto il resto è vecchio», ricordando di aver ricevuto l'or�dinazione sacerdotale nella chie�sa parigina di Saint Germain-desPrès, a due passi dal Café de Flore, "pensatoio laicista" dèlio scrittore e della sua compagna Simone de Beauvoir. «No al gelo dell'efficienza», cos�il belga Danneels, progressi�sta di gran peso anche in questo sesto concistoro di Giovanni Pao�lo II, sintetizzò dieci anni fa la richiesta di collegialità dei porpo�rati contrari al centralismo buro�cratico della Curia romana. No�nostante le perplessità del fronte Un'Immagine dei 155 cardinali giunti a Roma dai 68 Paesi rappresentati nell'assise dei porporati della Chiesa cattolica; le sedute (due al giorno) si svolgono nella sala del Sinodo dei vescovi "terzomondista" ben rappresen�tato nel sacro collegio, Giovanni Paolo II riconobbe la possibilità di armonizzare le legittime esi�genze dell'efficienza economica con quelle della giustizia sociale. «Bisogna rendere solidali disse le reti delle interdipendenze economiche, politiche e sociali create dalla globalizzazione». Quattro mesi fa, nella celebrazio�ne dedicata al "dialogo tra le culture", Karol Wojtyla riaffer�mò il valore di fraternità "senza frontiere" proclamato dalle carte dei diritti umani. La tendenza dei paesi ricchi a non invitare quelli poveri al "banchetto della vita" fu evocata per la prima volta da Paolo VI e nuovamente deplorata dalla San�ta Sede nel '94, alla conferenza delle Nazioni Unite sulle politi�che demografiche, assieme all'ac�cusa di voler ridurre l'espansio�ne della popolazione mondiale attraverso la diffusione dell'abor�to e dei metodi contraccettivi. Nella visione profetica di Giovan�ni Paolo II, la globalizzazione può rappresentare un'ecceziona�le opportunità qualora favorisca, sia a livello individuale sia nella società, la solidarietà e l'iniziati�va, nel rispetto delle diverse culture. Per il Papa, i principi fondamentali a cui ispirare un fenomeno cos�rilevante sono la dignità umana e l'aiuto dei biso�gnosi, criteri connaturati nella missione ecclesiale. L'invito pro�globalizzazione dell'influente cardinale portoghese, al vertice della congregazione per le cause dei santi, trae alimento pure dal recente congresso intemaziona�le su "Economia e famiglia". Secondo il prefetto vaticano Al�fonso Lopez Trujillo, che né supervisionò lo svolgimento, una dinamica di enorme complessità non può essere ridotta alla sola dimensione economica ma ne vanno colte le connessioni con la vita dei popoli. Una globalizzazione senza cuore e senz'anima, che colpisce i poveri cavalcando una visione del mondo e della vita priva di valori e selvaggiamente indivi�dualista, lascia progressivamen�te spazio nei documenti vaticani ad una "solidarietà planetaria" capace di superare le ingiustizie. I rapidi cambiamenti strutturali e le profonde innovazioni tecni�che, a giudizio del dicastero per l'educazione cattolica, aiutano la globalizzazione dell'economia a incidere sempre più profonda�mente sulla vita dell'uomo in ogni parte della terra, senza peraltro marginalizzare la fede cristiana o aumentare il divario tra i popoli ricchi e quelli poveri. Sotto il segno dell'apertura alle diversità, la società globale di�venta l'espressione multicultura�le e multietnica del rinnovato contesto socio-politico, portando con sé problemi ma anche arric�chimento. Dopo il crollo del muro di Berlino, in Wojtyla si è ulterior�mente accentuata la sensibilità per la questione sociale a livello mondiale. Attraverso la più am�pia cooperazione economica tra gli stati, il Pontefice auspica che vengano assicurate a tutti condi�zioni di lavoro migliori, benesse�re e pace. In un mondo globaliz�zato nessuno può essere indiffe�rente ai problemi di chi gli è vicino. Il senso di responsabilità per il bene comune deve unire gli uomini oltre le convinzioni politi�che. Per questo in tempi di dina�miche planetarie, la dottrina so�ciale ecclesiale va tradotta in termini di concretezza nella con�vivenza umana.

Luoghi citati: Berlino, Roma