Shuron: useremo tutta la nostra potenza di Aldo Baquis

Shuron: useremo tutta la nostra potenza Shuron: useremo tutta la nostra potenza PerMubarak 'dlpunto di non ritomo ormai è vicino Aldo Baquis TEL AVIV «Stiamo per raggiungere il punto del non-ritorno. Temo una cata�strofe»: cos�il presidente egizia�no Hosni Mubarak ha sintetizza�to la situazione del Medio Orien�te all'indomani della decisione della Lega Araba di sospendere i contatti politici con Israele fin�ché durano i combattimenti con i palestinesi. «Sono rimasto sbalordito ha proseguito Mubarak nel vedere che gli israeliani impiegavano caccia bombardieri contro i pale�stinesi che hanno a malapena pietre e forse qualche mortaio». Malgrado il congelamento dei contatti con Gerusalemme, Muba�rak ha garantito che la proposta di mediazione giordano-egiziano resta attuale. Ma di giorno in giorno si riduce la speranza che possa essere la base di dialogo fra israeliani e palestinesi. Previsioni non meno sconfor�tanti sono state illustrate ieri ai 13 ministri del Consiglio di sicu�rezza del governo di Ariel Sharon. Esperti dell'aintelligence» hanno affermato che il presiden�te Yasser Arafat è deciso ad inasprire la lotta e che non è da escludersi un allargamento del conflitto ad altri fronti. Ad esem�pio al confine con il Libano, dove negli ultimi giorni gli hezbollah stanno trasportando nuovi razzi «Katyusha» da utilizzare contro la Galilea. Il premier Sharon in una intervista ha ribadito la sua linea dura: «Useremo tutti i mez�zi a nostra disposizione per difen�dere i cittadini israeliani». «Dalla fondazione di Israele a oggi ha osservato il ministro degli Esteri Shimon Peres da oggi in visita a Mosca non abbiamo mai attraversato un periodo al�trettanto difficile». Una constata�zione particolarmente penosa per lui che insignito ad Oslo del premio Nobel per la pace assieme a Yitzhak Rabin e ad Arafat è stato informato dai servizi segre�ti israeliani che il presidente palestinese ha incoraggiato di recente gli integralisti di «Hamas» e della Jihad islamica ad inasprire la lotta contro Israele. «Duecentocinquanta militanti islamici sono pronti a trasformar�si in bombe-umane» ha scritto ieri il «Jerusalem Post», riferen�do di un incontro segreto svoltosi sabato alla periferia di Gerusa�lemme. Gli islamici vogliono dun�que creare il caos nelle retrovie dello stato ebraico e l'aspetto più allarmante è che ormai secondo il ministro della difesa Benyamin Bel Eliezer «Forza 17» (Olp) e Hamas sparano insieme. «Arafat vuole una escalation» ha esclama�to il ministro Shlomo Benizri al termine della seduta del Consi�glio di sicurezza. «L'Autorità na�zionale palestinese rischia di por�tarci alla guerra, di appiccare il fuoco all'intero Medio Oriente» ha rincarato il suo compagno di partito, Shas, EU Yishai. Per i palestinesi è vero l'oppo�sto. L'attacco sferrato venerd�dagli aerei F16 contro una caserma-carcere di Nablus (11 morti), e i successivi raid aerei contro Gaza, Jenin e Tulkarem hanno definitivamente convinto la opinione pubblica nei Territori che Sharon vuole piegare i palesti�nesi e che Peres non sa, o non vuole, fermarlo. Nuove minacce sono giunte ieri dal vicecapo di Rajub è rimasto incolume, ma quattro guardie del corpo sono state ferite. «Ecco una prova di più che Israele si dedica al terrori�smo di stato» ha commentato il dirigente palestinese che, ancora poche ore prima, aveva ospitato nel suo salotto alcuni giornalisti israeliani. Rispondendo alle critiche di chi anche in Israele ha trovato inopportuno l'uso di aerei F-I6 contro i palestinesi dei Territori, fonti militari israeliane hanno ribattuto che si è reso necessario per ripristinare il deterrente mili�tare dello stato ebraico. 1 razzi sparati dagli elicotteri «Cobra» o «Apache» provocano solo fori ne�gli edifici colpiti, mentre le bom�be sganciate dagli F-16 hanno raso al suolo a Nablus un edificio costruito ai tempi dell'Impero turco. L'effetto immedialo dei bom�bardamenti è tuttavia lontano da quello sperato dagli strateghi di Tel Aviv. «Siamo più che mai decisi a lottare contro Israele, a liberarci finalmente della sua odiosa occupazione militare» ha affermato il leader di al Fatali in Cisgiordania, Marwan Barghuti. stato maggiore israeliano, genera�le Moshe «Bughy» Yaalon, secon�do cui altre misure repressive sono state approntate e saranno attuate in caso di necessità. Ieri la abitazione del coman�dante della sicurezza preventiva jalestinese in Cisgiordania, coonnello Jibril Rajub, è stata danneggiata (non per la prima volta) dal fuoco degli israeliani. Peres arriva a Mosca «E' il periodo più diffìcile della storia di Israele»