D'Antoni con il Polo, partito spaccato

D'Antoni con il Polo, partito spaccato D'Antoni con il Polo, partito spaccato Duro scontro dentro Democrazia Europea ROMA Dopo il flop elettorale, ma con decine di migliaia di voti da indirizzare nei ballottaggi per i sindaci. Democrazia Europea di Sergio D'Antoni ha rotto gli indugi: sarà al fianco della Casa delle libertà a Roma, a Napoli e a Torino. E unilateral�mente offre il suo appoggio al centro-destra anche in Sicilia, in questo caso suscitando però una nota durissima della Forza Italia sicihana: «I pegni della campagna elettorale di De in Sicilia e i metodi della sua conduzione sono tali da rende�re oggi inspiegabile l'allean�za». Ma la tortuosità con la qua�le è trapelata la notizia della svolta lascia intendere che den�tro Democrazia Europea è in corso un confronto assai duro. La notizia è stata diffusa in maniera inusuale non attra�verso un comunicato ma mediante un'indiscrezione ri�lanciata dall'agenzia Ansa a metà pomeriggio di ieri. Due ore più tardi, Sergio D'Antoni ha confermato la deci�sione ad un'altra agenzia (l'Ap. Biscom) in questi termini: «Sì, gli accordi ci sono ma le allean�ze sono state decise a livello locale e io non c'entro... Spie�gherò il nostro atteggiamento a livello nazionale domani mat�tina», cioè oggi, in un comizio all'hotel Astoria di Palermo. Secondo l'agenzia di stampa Ansa, la decisione sarebbe sta�ta presa da un vertice al quale avrebbero partecipato oltre a D'Antoni, anche Paolo Cirino Pomicino, Nino Cristofori e Giulio Andreotti. Una riunione alla quale dun�que non ha partecipato l'ex ministro Ortensio Zecchino e nella quale non si sarebbe raggiunta l'unanimità se pro�prio Andreotti, interpellato sempre dall'Ansa, ha fornito un commento gelido: «Com�menti? Spettano soltanto al segretario del partito...». Ma ieri sera il dissenso ha coinvolto anche un dirigente di primo piano del partito: Giampaolo Scoppa, responsabi�le organizzativo di Dmocrazia Europea, ha improvvisamente annunciato il suo addio al partito, in dissenso dalla deci�sione di appoggiare indistinta�mente i candidati della Casa delle libertà: «Ho appreso in modo irrituale e anomalo e cioè dalla tv ha dichiarato Scoppa una nuova linea del partito e come me l'hanno appresa tutti i quadri e i mili�tanti. In questo modo viene meno l'equidistanza dai due poli e l'impostazione sturziana che avrebbe dovuto lasciare ai militanti locali l'ultima paro�la». Nelle intenzioni originarie di D'Antoni e Pomicino (che confidavano evidentemente in una reazione più «ordinata» del partito e dello stesso Andreotti), la decisione presa ieri era destinata a pesare in modo pesante nelle sfide di Roma e di Napoli. Ne la Capitale, in quella che è la città del Papa, l'impossibili�tà per De di appoggiare il segretario dei Ds era stata già preannunciata da Giulio Andreotti e dunque la novità consi�ste nella decisione di arrivare ad un vero e proprio patto politico attraverso l'apparenta�mento, che è stato annunciato ieri da Antonio Tajani e che prelude ad una mobilitazione del piccolo notabilato, motiva�to dalla prospettiva di entrare nella Giunta comunale. Stesso riflesso a Napoli, do�ve però la presenza di una ex democristiana di lungo corso come Rosa Russo Jervolino aveva indotto i popolari napo�letani a sperare in una decisio�ne diversa. Ma è la Sicilia la realtà dove l'influenza di Democrazia euro�pea potrebbe rivelarsi numeri�camente più insisiva, anche se la prima reazione di Forza Italia lascerebbe intendere che è ancora lontano l'accordo tra la Casa delle liberta e Sergio D'Antoni. Incurante delle polemiche brucianti delle ultime ore e delle ultimissime voci il Polo gli avrebbe promesso un mini�stero l'ex segretario della Cisl ieri sera ha ribadito: «Domani alle 11 dirò tutto». [f. m.] L'ex Cisl e Pomicino siglano il patto per il voto del 27 e le regionali in Sicilia Il responsabile organizzativo se ne va Il leader di Democrazia Europea Sergio D'Antoni