Petrolio e dollaro affondano i conti Usa

Petrolio e dollaro affondano i conti Usa Ma il timore maggiore viene dalla produzione industriale: da Europa e Giappone calano gli ordini Petrolio e dollaro affondano i conti Usa Vota il deficit commerciale. Energia, scontro sul piano-Bush Maurizio Moiinari corrispondenle da NEW YORK La crisi energetica, il calo della produzione industriale ed il raffor�zamento del dollaro spingono il deficit commerciale degli Stati Uniti oltre le più pessimistiche previsio�ni: la cifra record registrata in mar�zo è di 31,2 miliardi di dollari, 68500 miliardi di lire. L'aumento del deficit è del 16 per cento rispetto ai 29,6 miliardi di dollari di febbraio: si tratta di una cifra record con il maggiore balzo in avanti degli ultimi nove armi. Le conseguenze, secondo gli analisti di Wall Street, sono ora destinate a pesare sul calcolo dell'aumento pro�dotto intemo lordo che dalle stime del 207o già fatte dal Dipartimento del Commercio potrebbe scendere attorno all'1,8. A condizionare i conti dell'America è la coincidenza fra la crisi energetica ed il rallenta�mento complessivo dell'economia. Il costo del petrolio ha avuto un ruolo determinante sui conti in ros�so: sebbene il prezzo del barile di greggio sia sceso di un dollaro da febbraio il numero delle spedizioni petrolifere dirette verso gli Stati Uniti è aumentato del 160Zo da feb�braio toccando i 292,3 milioni di barili. L'America dei black-out elettrici in California sta divorando un nume�ro sempre crescente di barili di greggio. Il presidente degli Stati Uniti, George Bush, si è trovato di fronte queste cifre solo 24 ore la presentazione a St Paul, nel Minnesota, del suo «Piano d'Azione» per far fronte all'emergenza energetica che attanaglia in Paese dalla scorsa estate. «Mi piacerebbe molto sostitu�ire il greggio iracheno con il grano dell'lowa ha commentato il presi�dente perché importare petrolio da Paesi che non sopportano l'America è qualcosa che nuoce alla sicurezza nazionale». La Casa Bianca preme sul Con�gresso affinché approvi in luglio una legge sull'energia che faccia proprio il piano di Bush per il rilancio dello sviluppo di gas natura�le, energia atomica e carbone. Ma l'opposizione democratica è deter�minata ad affondare il «Piano d'Azio�ne» perché «risponde solo agli inte�ressi della lobby energetica vicina alla famiglia di Bush e nuoce all'am�biente». «Il presidente sta facendo delle scelte sbagliate per l'America e per gli americani» attacca Richard Gephardt, capogruppo democratico alla Camera dei Rappresentanti. L'altro elemento determinate per l'aumento del deficit commer�ciale è il rallentamento della produ�zione, soprattutto nel settore mani�fatturiero che con un arretramento delle esportazioni del 5,3 per cento il maggiore dal gennaio del 1998 si conferma la cartina tornasole della crisi economica americana. Il dolla�ro forte sui mercati finanziari non ha certo aiutato: mentre il suo valo�re è aumentato del sei per cento dall'inizio dell'anno il totale delle esportazioni è diminuito in marzo dell'l07o dopo aver registrato in feb�braio un aumento quasi equivalen�te. I tradizionali partner commercia�li americani Europa, Canada e Giappone sono quelli che hanno pagato di più per il rafforzamento del dollaro e cos�adesso sui conti Usa pesano in particolare il calo degli ordini di alta tecnologia da Europa e Giappone, accentuati dall'affiorare di un rallentamento del�l'economia a livello mondiale. Il deficit commerciale Usa nei confron�ti dell'Europa ammonta oggi a 4,7 miliardi di dollari, con il Giappone è di 6,2 miliardi di dollari. Il trend del biglietto verde intanto continua: ieri l'euro ha chiuso a 0,8773 dollari, in ribasso rispetto all'apertura a 0,8830 cents. Wall Street ha registrato i dati negativi del deficit commerciale americano con un arretramento del�l'indice Dow Jones dello 0,240Zo e del Nasdaqdello 0,21. Nel caso dell'indi�ce dei titoli tecnologici hanno pesa�to i dati del calo delle esportazioni della Cisco, gigante del settore. Op�posto invece l'andamento delle piaz�ze europee, tutte in segno positivo: Milano (0,28), Londra (0,18), Parigi (0,82), Francoforte (0,35). Ad aprile il «buco» si è allargato del l67o il maggior balzo degli ultimi 9 anni

Persone citate: Bush, Cisco, George Bush, Maurizio Moiinari, Minne, Richard Gephardt