«Ballottaggi, Chiesa neutrale» di Marco Tosatti

«Ballottaggi, Chiesa neutrale» «Ballottaggi, Chiesa neutrale» Ruini: aborto, nessuna richiesta al governo Marco Tosatti CIHA DEL VATICANO Il cardinale era proprio seccato; con i giornali, che avrebbero dato un'interpretazione distorta delle dichiarazioni di mons. Giu�seppe Betori, il nuovo segretario generale della Cei, sulla legge 194, quella che regola l'aborto. «La polemica è stata indotta dai mass media: da parte dei vesco�vi non è stata fatta nessuna richiesta in tal senso», ha detto il presidente della Cei, card. Camil�lo Ruini, durante la conferenza stampa di chiusura dell'Assem�blea dei vescovi. «La Chiesa ribadisce la sua posizione in materia, che peraltro non è nuo�va», ma all'interno del dibattito tra i vescovi la questione non ha mai fatto capolino, né tanto meno nessuno si è mai sognato di far richieste specifiche al governo Berlusconi. Colpa dei giornali: la polemica «è stata indotta solo dai mezzi di comuni�cazione. Noi non ne abbiamo parlato per niente in assemblea. Ma dietro una domanda giornali�stica che riguardava cosa pen�sassero i vescovi italiani dell' aborto, giustamente il segreta�rio generale della Cei, mons. Giuseppe Betori ha illustrato la nostra posizione di sempre. E da l�è nato il caso». Niente lista delle cose da fare per l'esecutivo che verrà: «Ten�go a precisare ha esordito il cardinale che l'assemblea si muove in un'ottica esclusiva�mente pastorale sia quando trat�ta temi religiosi che quando affronta questioni etico-sociali del nostro Paese». Nessun «pro�memoria» per il governo, affer�ma il Presidente della Cei, e quindi avallare una lettura di�versa, e presentare in questi termini le dichiarazioni dei ve�scovi «contribuisce a far titolo sui giornali ma anche a disinfor�mare l'opinione pubblica». E' stato poi chiesto al cardina�le: quale posizione terrete sul ballottaggio a Roma fra Veltroni e Tajani? «La Chiesa segue con attenzione ma senza schierarsi ha replicato Ruinile vicende elettorali e intende soltanto ri�proporre all'attenzione degli elettori alcuni valori importanti per un credente, cercando di evitare la diaspora dei cattolici». Quanto alla laicità dello Stato, non c'è niente da eccepire sul fatto che «lo Stato non sia confes�sionale» : ma è cosa diversa dire che «lo Stato debba essere indif�ferente» alle implicazioni sociali che una fede religiosa comporta. Alla domanda relativa alla ri�chiesta di parità per le scuole private, il presidente della Cei ha risposto che «le nostre richie�ste sulla parità scolastica non riguardano solo i fondi ma un'ot�tica più generale di sussidiarie�tà. Chiediamo meno statalismo e più società civile, e questa è una linea che abbiamo proposto da molto tempo». E ha ribadito: «Non ci sono messaggi rivolti al governo o paure nascoste quan�do parliamo di solidarietà, o anche di scuola, di famiglia. Si tratta invece delle linee di fondo della nostra pastorale». Parlando di fondi, il presiden�te della Cei ha annunciato che l'otto per mille ha fruttato alla Chiesa italiana una cifra record: più di 1476 miliardi assegnati per il 2001. E' ima cifra mai toccata, in aumento rispetto ai 1229 miliardi assegnati nel 2000 e ai 1463 miliardi del 1999. Non c'è stato il temuto «effetto Gior�dano»: circa r85"7o di chi ha espresso preferenze ha scelto la Chiesa cattolica, in aumento ri�spetto alla percentuale dell'81,58% del 1997 e air83,30zo del 1998. Di essi poco più di un terzo, 562 miliardi, sono stati assegnati alle esigenze del clero (erano 549 nel 2000); 626 miliar�di sono andati alle esigenze di culto e di pastorale (erano 436 nel 2000), e fra questi 260 per le nuove chiese (31 in più rispetto al 2000); 288 miliardi sono stati assegnati agli interventi caritati�vi nel mondo (erano 244 nel 2000). Fino ad oggi, oltre allo Stato che destina i fondi ad interventi di carattere sociale ed umanita�rio, la ripartizione riguarda ol�tre alla Chiesa cattolica le altre confessioni religiose che hanno firmato un'Intesa con lo Stato: Assemblee di Dio, Avventisti del settimo giomo, evangelici luterani, valdesi, comunità ebraiche. Il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Camillo Ruini

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