Berlusconi vede Amato per il «dossier G8» di Ugo Magri

Berlusconi vede Amato per il «dossier G8» Berlusconi vede Amato per il «dossier G8» «Incubo sicurezza» per il summit dei Grandi a Genova Ugo Magri ROMA Per seminare i cronisti che lo pedinavano, Silvio Berlusconi ha fatto sosta nella bottega antiquaria Lampronti in fondo a via del Bahuino. Poi è svicolato da un'uscita secondaria e, mentre là davanti tutti favoleggiavano su quale tesoro d'arte stesse acquistando, lui era già seduto al desco di casa Letta davanti a Giuliano Amato. Non è noto se come dessert abbiano gustato la leggendaria cro�stata della signora Maddalena. Di sicuro, però, hanno parlato del G8, cioè il summit mondiale che si terrà a Genova dal 20 luglio quando in sella ci sarà il Cavaliere. Berlusconi è angosciato dai problemi di sicurez�za («Dio non vogha», sussurrano i suoi, «che tra le contestazioni annunciate del "popolo di Seattle" ed eventuali altre provocazioni ci scappi il morto, magari americano...»), per cui ha chiesto ad Amato come procedono i preparativi. L'altro gh ha relazionato con ricchezza di particolari. Un collo�quio molto istituzionale dunque, a parte la sede; e per mostrare che non c'era nulla di strano in quel faccia a faccia, lo stesso presidente del Consiglio ha reso noto, in una dichiarazione annunciata da Francesco Rutelli: «Già altre volte avevo visto il presidente Berlusconi per informarlo». Di veramente nuovo c'è l'approccio bipartisan al summit di Genova. Il futuro premier è stato «autorizzato a incontrare direttamente i rappre�sentanti del ministero degli Esteri» agli incontri preparatori, in modo «da poter affiancare uomini di fiducia agh shei-pa che stanno preparando i documenti». Un caso da manuale di «governo parallelo». Stesso discorso per il meeting della Nato che si terrà a BruxeUes il 13 giugno, poche ore dopo il giuramento del nuovo govemo: per non arrivare impreparato, a Berlusconi ui^ge l'ausilio della Farnesina. Accordato. Cravatta blu a pois rossi, per dare un tocco di vivacità all'abito scurissimo da cui è sparito il distintivo di Forza Itaha, Berlusconi è ricomparso nel pomeriggio in conferenza stampa. Voleva dare una mano al suo candidato sindaco nella Capitale, Antonio Tajani («Fai come me: prometti che se non manterrai gli impegni, te ne andrai a casa»). Le domande, però, hanno ignorato i problemi di Roma. Gh è stato chiesto invece chi sarà il prossimo ministro degli Esteri, e lui ha risposto facendo intendere che non è poi cos�importante, giacché ai summit mondiali partecipa il premier. Comunque, «la pohtica estera è un fatto eminente�mente politico e quindi il ministro sarà espressio�ne pohtica del governo». Vuol dire che Renato Ruggiero, personalità super partes, non andrebbe bene? Il Cavaliere non entra nel merito: «Voi giornalisti», dice, «avete scritto un sacco di scioc�chezze». La pohtica estera è il suo chiodo fisso. In tema di allargamento a Est dell'Ue, mostra di essersi ben documentato: «Una certa preoccupazione», dice, «esiste in diversi paesi perché ci si allarga a economie molto diverse dalle nostre», dunque avanti con giudizio. Però, aggiunge, non c'è da temere che «si riducano i fondi europei per l'Italia. Secondo miei calcoli, corriamo il rischio solo per due regioni: Basilicata e Sardegna». Il sardo Beppe Pisanu, presente in sala con Enrico La Loggia e Franco Frattini, deve aver avuto un mancamento. Nel ping-pong di domande e risposte, Berlusco�ni ha chiarito che desidera il dialogo con l'opposi�zione, ma dipende dagli altri e non da lui. Il centro-sinistra «verrà trattato esattamente come hanno trattato noi», cioè niente presidenza di una deUe due Camere. E Rutelli non metta fretta sul conflitto d'interessi, perché «non sto a farmi imporre tennini da chicchessia». Provvedere, ha ripetuto, «entro i primi cento giorni». E il Papa, che insiste su parità scolastica e difesa della vita? «Sono sempre stato in sintonia piena con tutte le espressioni del Pontefice. C'è accordo totale», assicura Berlusconi senza approfondire. Da Wojtyla ad Andreotti il passo è breve. «Ho preso atto con soddisfazione del suo sostegno a Tajani. Se un atteggiamento analogo venisse anche dal resto di Democrazia europea, che comunque vale il 2 per cento, noi ringrazieremmo certamente». Il leader azzurro: e per il vertice Nato del 13 giugno io sarò già premier Offre collaborazione all'opposizione «Non la presidenza di una Camera»

Luoghi citati: Basilicata, Genova, Italia, Roma, Sardegna, Seattle