Preso il boss Nuvoletta Era latitante da 17 anni

Preso il boss Nuvoletta Era latitante da 17 anni Preso il boss Nuvoletta Era latitante da 17 anni Fulvio Milane inviato a MARANO (Napoli) L'ultimo padrino è stato amma�nettato nel cuore della notte, in un abbaino di una casa anonima di Marano, di fronte al Munici�pio e ad appena due chilometri dalla sua tenuta: il «ranch» di Poggiovallesana, entrato nella leggenda camorrista per la scu�deria che annoverava i migliori cavalli da corsa e le feste a cui partecipava il Gotha di Cosa Nostra. Di lui esisteva solo qual�che vecchia foto sbiadita. Agli uomini della Dia, però, è bastato dare un'occhiata all'anulare de�stro, privo della falange trancia�ta molti anni fa da un colpo di pistola, per avere la certezza che quell'uomo con i capelli bianchi tagliati a spazzola e un accenno di barba era Angelo Nuvoletta, 60 anni, il «piccolo Provenzano», l'unico rappresentante ancora in vita di una famiglia che aveva saputo saldare gli interessi di camorra e mafia con un patto che ha resistito al tempo e a tante guerre di mala. Per la giustizia era latitante dal '95, quando un giudice ordinò il suo arresto accusandolo di essere il mandante dell'omicidio del gior�nalista Giancarlo Siani, ucciso sedici anni fa. Ma già dair84 conduceva una vita da clandesti�no, per sfuggire ai killer sguinza�gliati da Bardellino e Alfieri, capiclan rivali che gli avevano già ammazzato il fratello Ciro. Tuttavia non soffriva affatto della nostalgia di Marano, il suo paese: si nascondeva a due passi da casa, e continuava tranquilla�mente a condurre i suoi affari. Nel nascondiglio che divideva con un guardaspalle, Alfredo Sepe, anche lui arrestato, sono stati trovati block notes zeppi di nomi e di cifre. Corre voce che il boss abbia anche tentato di spon�sorizzare qualche candidato alle elezioni di domenica scorsa. «No comment, di questo argomento non parlo», taglia corto il magi�strato, che non conferma ma nemmeno smentisce. «In tanti anni non un pentito ci ha aiutato a individuare Nuvo�letta», commenta il pm della Direzione Distrettuale Antima�fia, Giuseppe Borrelli. La forza del boss è stata proprio questa: aver saputo creare un'organizza�zione assolutamente impermea�bile a possibili tradimenti, attra�verso il sistema dei comparti�menti stagni fra i vari livelli di una holding criminale che sape�va investire nell'edilizia o nel turismo con la stessa disinvoltu�ra con cui trattava partite di coca e imponeva tangenti. E' stato dunque difficile sco�vare il boss. Gli inquirenti han�no impiegato anni per individuare una labile traccia che potesse portarli a lui. Per mesi hanno intercettato telefonate, captato dialoghi fra uomini del clan convinti di poter parlare senza timore di essere scoperti, pedina�to persone che all'apparenza non avevano mai avuto a che fare con la camorra. Come Fran�cesco Verde, pasticciere con la fedina penale bianca come lo zucchero che usava per confezio�nare i dolci. Hanno arrestato anche lui. E' il proprietario della vecchia casa in cui l'altra notte hanno fatto irruzione quaranta uomini della Dia incappucciati e protetti dai giubbotti antiproiettile. Nuvoletta e la sua guardia del corpo non hanno fatto in tempo a liberarsi delle loro cose. Sepe, il primo ad essere bloccato, ha lottato con gli agenti per dare il tempo al capo di tentare un'improbabile fuga. Il padrino si è infilato nel sottotetto, ma è stato raggiunto e ammanettato. «Nuveletta Angelo, lei è in arresto», gli hanno detto, e lui ha chinato il capo in un cenno di assenso, rimanendo il silenzio. Considerato il «Provenzano» della camorra, è accusato anche dell'omicidio di Siani Ha tentato di negare l'identità Riconosciuto dalla falange tranciata dell'anulare destro In alto Angelo Nuvoletta, mandante dell'assassinio del giornalista Giancarlo Siani. A fianco il «ranch» Poggiovallesana, dove è stato arrestato. Una abitazione fatiscente che sfata il mito delle ville miliardarie dei capimafia

Luoghi citati: Marano, Napoli