I genitori: mesi di terrore di Fra. Gri.

I genitori: mesi di terrore I genitori: mesi di terrore «Noi avevamo già avvertito il preside» le testimonianze H ROMA iANNO la paura stampata sul volto. E' il timore di chi vive in Italia da immigrato. Ed è quasi il panico per le conse�guenze che potrebbero innescarsi. Cos�il papà del bambino persegui�tato a scuola, 0 signor Ratabala, vorrebbe davvero chiuderla presto questa brutta storia. E' preoccupa�to? «Adesso è tutto a posto. La questione è nelle mani della poli�zia. Ho fiducia nella polizia italia�na». Ma è una storia che va avanti da tempo. Lei pensa che sia un fatto di razzismo? «Non è giusto quello che hanno fatto a mio figlio. Lui è nato qua a Roma. Va a scuola regolar�mente. E' un bambino bravo. Ora però tutto è a posto. Abbiamo de�nunciato tutto al commissariato. E adesso, prego, ci lasci andare». In certi casi, parla più un tono di voce e uno sguardo sfuggente più di tante parole. Questa è una fami�glia che ha paura. Molti, nel quar�tiere Montesacro, temono gli svi�luppi di questo caso. Ma loro si sentono in difficoltà più di tutti perchè il colore della pelle marchia automaticamente il figlio. Temo�no, anche se non lo direbbero mai, una ritorsione. E in fondo, quando la moglie del signor Ratabala andò a parlare con il preside della «Sandro Pertini» per lamentarsi del trattamento che suo figlio subiva nel cortile durante la ricreazione, chiedeva alla scuola di intervenire prima che la situazione degenerasse. «Da settimane disse mio figlio è vittima di quelli più grandi. Gli fanno continui dispetti. Lo chiamano "negro". Lui ha paura e non voleva confessarlo nemmeno a me. Ma io l'ho capito che è agitato. Quando toma da scuola è nervoso e spaventato». Forse l'allarme venne sottovalu�tato. «Erano i primi giorni di mag�gio ammette 0 dirigente scolasti�co, Fabio Roscini quando venne quella mamma. Scoprii solo in quel momento che qualcosa non anda�va. E' il primo episodio di razzismo in questa scuola, lo giuro. E guardi che noi, su 930 bambini che fre�quentano l'elementare e la media, abbiamo una media del 2007o di immigrati. Sono perlopiù figli di coppie filippine». Gli insegnanti vennero chiamati a sorvegliare. «Ci allarmammo dice ancora Roscini ma alla nostra osservazione non emerse nulla. Se accadeva qualco�sa di brutto tra i bambini, succede�va fuori della scuola». Si affannano ora a giustificarsi e anche a minimizzare. «Più che raz�zismo dice un'insegnante lo chiamerei bullismo. O gallismo. Non c'entra tanto il colore della pelle, quanto la differenza di età tra i più grandi e i più piccoli. Comportamenti strafottenti e pre�potenti "alla romana". Ma fate at�tenzione, voi giornalisti, a non enfa�tizzare troppo». E la bidella: «Pro�prio in questa scuola modello dove�va accadere un fatto del genere!». L'aspetto che più colpisce il pre�side e gli insegnanti è che i piccolini non si siano rivolti a loro per fare cessare le prevaricazioni, ma a una comitiva di «adulti», come li chia�ma il dirigente scolastico, che poi sono a malapena maggiorenni o nemmeno. «E' crollato il nostro ruolo di garanzia», dice una profes�soressa del «Sandro Pertini». Ed è sconcertata. Oggi si interrogheran�no, genitori e insegnanti, durante un consiglio scolastico, [fra. gri.]

Persone citate: Fabio Roscini, Roscini, Sandro Pertini

Luoghi citati: Italia, Roma