« I ribelli macedoni usano i civili come scudi »

« I ribelli macedoni usano i civili come scudi » Il presidente rinvia l'attacco finale contro gli albanesi per timore di pesanti perdite tra la popolazione « I ribelli macedoni usano i civili come scudi » Il segretario della Nato accusa: sono peggio di Saddam Hussein Ingrid Badurina ZAGABRIA L'ultimatum ai guerriglieri alba�nesi scadeva ieri a mezzogiorno, ma il presidente macedone Boris Trajkovski ha deciso di fermare l'offensiva finale delle sue truppe contro i ribelli per «impedire una carneficina». Ignorando l'appello delle autorità di Skopje a lasciare la zona, la maggior parte della popolazione civUe che vive nei villaggi controllati dai miliziani dell'Uck è rimasta infatti asseragliata nei sotterranei delle pro�prie case in attesa dei prossimi bombardamenti. «La situazione è sempre più critica. Abbiamo co�minciato a razionare i pochi vive�ri che abbiamo a disposizione. Gli adulti mangeranno una sola vol�ta al giorno, i ragazzini dai 6 ai 18 anni due volte, mentre soltanto i bambini più piccoli avranno tre pasti. A loro verrà riservata una dose giomahera di mezzo litro di latte» ha detto per telefono Fatmir Hasani, medico di Slupcane, dove la scorsa notte le bombe hanno sterminato un gregge di 30 capre, fonte principale del latte necessario al villaggio. Meno di un migliaio di perso�ne, per lo più donne, bambini e anziani, hanno accolto l'invito del governo a rifugiarsi a Kumanovo, sotto la protezione della Croce Rossa. La maggior parte si è invece rifugiata nel Kosovo, dove dall'inizio di maggio si sono riversati più di 9 mila profughi albanesi di Macedonia. Fonti del governo di Skopje affermano tut�tavia che nelle ultime 36 ore il numero di persone che hanno risposto all'appello è in continuo aumento e che bisogna dare a tutti la possibilità di mettersi in salvo prima della battaglia fina�le. «La guerriglia albanese è come Saddam Hussein. Questa gente usa scudi umani proprio come fece Saddam durante la guerra del Golfo. Devono smetterla e lasciare i civili fuori dal conflit�to». E' stato il segretario generale della Nato George Robertson ad accusare i ribelli dell'Uck. «Le forze della Nato ripuliranno a fondo il confine tra la Macedonia e il Kosovo. Gli alleati stanno inoltre prendendo in considera�zione di assumere il controllo della frontiera tra l'Albania e la Macedonia» ha dichiarato Robert�son durante la visita in Albania, promettendo l'appoggio militare della Nato al nuovo governo di unità nazionale della Macedonia. In realtà i rappresentanti della comunità intemazionale. Nato e Unione Europea in prima fila, stanno esercitando una forte pressione sia sulle autorità mace�doni che sui guerriglieri albanesi affinché evitino lo scontro arma�to che potrebbe provocare un conflitto di dimensioni più am�pie. Gli scontri si stanno intensifi�cando anche dall'altra parte del confine dove i miliziani dell'Ucpmb, che operano nella valle di Presevo, hanno attaccato la notte scorsa una pattuglia di soldati americani e russi della Kfor che stava perlustrando la zona lungo la fascia smilitarizza�ta tra il Kosovo e la Serbia del Sud. I militari hanno ferito uno degli aggressori e ne hanno arre�stati altri cinque. L'incidente è avvenuto a poche ore dall'annun�cio di amnistia che il comandante in capo della Kfor ha deciso di concedere a tutti quei guerriglie�ri che si consegneranno ai suoi uomini prima del 24 maggio, data del ritorno definitivo delle trup�pe di Belgrado nella zona cusci�netto. Finora 125 ribelli hanno deposto le armi e hanno lasciato il rifugio della Serbia arrendendo�si ai soldati della Kfor in Kosovo. Ieri pomeriggio una bomba è esplosa nel villaggio di Sveti Ilija, posizione strategica a ridosso del�la valle di Presevo, ha ucciso un soldato serbo, ferendone altri quattro.

Persone citate: Boris Trajkovski, George Robertson, Hasani, Kuma, Saddam Hussein, Saddam Hussein Ingrid