Bush dichiara la guerra delL'energia di Maurizio Molinari

Bush dichiara la guerra delL'energia Bush dichiara la guerra delL'energia Nuovi oleodotti e nucleare: ecologisti ed europei insorgono Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Milletrecento centrali, sfrutta�mento degli inesplorati giaci�menti nazionali di gas e greggio, rilancio dell'energia nucleare, de�cine di migliaia di chilometri di oleodotti, incentivi fiscali per l'acquisto di automobili elettri�che: sono questi i pilastri del «Piano d'azione» con cui il presi�dente George W. Bush si propo�ne di far fronte alla maggiore crisi energetica affrontata dagli Stati Uniti negli ultimi trent'anni. Il «Piano» è di 163 pagine e racchiude 105 proposte elabora�te dalla task force energetica guidata dal vicepresidente Dick Cheney. «Se falliremo questa sfida il nostro futuro sarà più buio», ha ammonito ieri Bush, presentando l'iniziativa a St. Paul, nel Minnesota. L'intenzio�ne della Casa Bianca è di spinge�re il Congresso a varare in tempi stretti misure di emergenza: de�regulation normativa per inco�raggiare la produzione energeti�ca grazie soprattutto al carbone, di cui l'America è ricca; via libera alle 1300 nuove centrali e alle esplorazioni del sottosuolo che fanno venire i brividi agli ambientalisti, come nel caso del�la Riserva naturale artica dell' Alaska, uno dei paradisi di flora e fauna più incontaminati dell'in�tero pianeta. Bush teme che la crisi energetica che attanaglia la California dall'ultima estate sia solo la punta dell'iceberg in un' America che negli ultimi dieci anni non ha affiancato alla cre�scita economica l'aumento delle necessarie risorse per sostener�la. L'incubo è quello del gigante americano sempre più dipenden�te dall'estero: le previsioni dico�no che nei prossimi vent'anni i consumi di petrolio aumenteran�no del 33 per cento, di gas del 55 e di elettricità del 45 per cento. I leader democratici del Con�gresso accusano Bush e Cheney di fare gli interessi dell'industria petrolifera, da cui provengono, a danno della difesa dell'ambiente e annunciano una battaglia sen�za esclusione di colpi in aula: «Il piano del Presidente assomiglia al rapporto annuale della Exxon Mobil e forse non è nient'altro che la sua ultima versione», ha dichiarato Dick Gephardt, capo�gruppo democratico alla Came�ra. Ma Bush è determinato ad andare avanti e avverte gli av�versari: «1 giacimenti sotto l'Alaska che vogliamo sfruttare costituiscono solo l'S per cento della Riserva naturale e possono produrre per i prossimi quarant' anni seicentomila barili al giorj no, quanti ne importiamo dall' Iraq di Saddam Hussein». Ovve�ro: per non essere dipendenti da Paesi instabili e a rischio oggi l'America importa complessiva�mente il 52 per cento del greggio c'è un prezzo da pagare e la risposta deve essere lo sviluppo interno. Di qui anche il progetto di una rete senza precedenti di oleodotti per consentire al mer�cato degli Stati Uniti di attingere alle grandi risorse naturali petrolio e gas di Canada e Messico. L'altra strada è quella del nucleare. La Casa Bianca guarda all'esempio di Parigi: «La Fran�cia oggi dipende per l'BO per cento del suo fabbisogno dal nucleare, l'America solo per un quinto del consumo energetico». Nel mirino c'è la legge varata dall'Amministrazione Carter ne�gli anni Settanta, che imped�per motivi di sicurezza il riciclaggio del combustibile nucleare. Bush vuole far cadere quel tabù, ri�prendere la costruzione delle centrali atomiche e dotare gli Stati Uniti di un grande deposito per la «spazzatura nucleare». Dal discorso in Minnesota sono arrivati segnali di apertura al fronte ecologista. «Ridurremo le emissioni di gas nocivi per l'atmosfera», ha promesso Bush definendo «prioritaria» la difesa dell'ambiente. La risposta non si è fatta attendere: «Le proposte fatte mirano a rendere impossibi�le la vita alla fauna nel suo habitat secolare ha dichiarato John Flicker, presidente della «National Audubon Society» -. La Casa Bianca sta incoraggian�do la distruzione degli ultimi paradisi naturali d'America». Aspre critiche a Washington anche dall'Unione Europea. Il ministro svedese dell'Ambiente, a nome della presidenza di turno dell'Ue, ha bocciato il piano Bu�sh: «E' uno sforzo massiccio per sviluppare petrolio, gas naturale ed energia nucleare, ma non è la migliore strategia per il futuro» perché «allontana la soluzione al problema dei cambiamenti cli�matici» costituendo un ulteriore allontanamento degli Stati Uniti dal Protocollo di Kyoto per il controllo delle emissioni di gas nocivi nell'atmosfera. Il presidente George Bush durante la visita a un impianto di concezione innovativa per la produzione di energia elettrica